Politics | Dal blog di Oscar Ferrari

lù 'l me varda, mi lo vardo. Lù nol parla, vutu che parla mi?

Incontri ravvicinati col Durni.
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Lù 'l me varda, mi lo vardo. Lù nol parla, vutu che parla mi? Questa in sintesi la storia dei miei incontri col Durni. Una volta è stata in un castello in pianura a Ora, c'era il raduno annuale dei salvatori di mele antiche, una roba seria. Questi avevano catalogato un centinaio e passa di varietà di mele ormai cadute in disuso, la maggior parte anche meritatamente, e le avevano esposte nel castello corredate di spiegazioni circa l'origine e tutte le altre cose che si possono spiegare su di una mela.

Addirittura, a fronte di lauto pagamento, offrivano anche un piatto che abbinava le varie qualità di mela ad uno specifico formaggio e che andava assaporato in senso orario, il perché chiedetelo a loro, io non l'ho fatto.

Fatto sta che io ero lì perché di queste mele ne avevano pochissime, neanche mezza cassa a tipo e, volendo organizzare anche un punto vendita hanno chiamato me, che in quel periodo ne avevo appunto da vendere. Così almeno 5 o 6 varietà uno se le poteva anche portare a casa e, a parte le Lederer (Ruzeni en taliàn), non rimpiangerne tanto l'estinzione.

.Arriva Durni e subito gli passano il bianchetto e il piatto di mele e formaggio, gli stringono l'altra mano e lo accompagnano in visita, Passa davanti al banco, si ferma e i nostri sguardi s'incrociano, lù 'l me varda, mi lo vardo. Lù nol parla, vutu che parla mi?