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Caccia alla cometa

La “visita” alla Terra della meteora Neowise cattura l’attenzione di esperti e appassionati. Le foto, il video dallo spazio, l’immagine sopra le montagne del Sudtirolo.
cometa Neowise
Foto: Martin Rietze/SWNS.com

Una cometa sta facendo visita alla Terra dalle profondità dello spazio. La Nasa ha salutato mercoledì 8 luglio 2020 il passaggio ravvicinato del corpo celeste C/2020 F3 Neowise, che lo scorso 3 luglio si è avvicinata al Sole proseguendo fuori dall’orbita terrestre il cammino verso le parti più esterne del sistema solare, fino a metà agosto, per poi continuare la corsa nell’universo più remoto. Un evento che si verifica “una volta nelle nostre vite”, come precisa l’agenzia spaziale statunitense, e che sta catalizzando l’attenzione di esperti e appassionati di astronomia. Sul web e i social fioriscono immagini e video della cometa, ripresa dai diversi angoli del pianeta - anche dalle montagne dell’Alto Adige, nello scatto del fotografo bavarese Martin Rietze rilanciato dal Daily Mail - e nello spettacolare filmato realizzato dalla stazione spaziale internazionale (Iss).

 

Una scia luminosa

 

Scoperta a metà marzo dalla Nasa, che monitora comete e asteroidi con un potenziale impatto sulla Terra, Neowise è visibile grazie alla particolare scia luminosa “a strisce”: “Il passaggio vicino al Sole - spiega l’agenzia Usa - sta infatti cuocendo gli strati più esterni della cometa, causando l’eruzione di gas e polvere dalla superficie ghiacciata e creando una grande coda di detriti. Eppure la cometa è riuscita a sopravvivere a questa intensa ‘tostatura’”.

 

 

Dall’Italia, come precisano gli esperti dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) sentiti dall’Ansa, fino a venerdì 10 luglio Neowise sarà meglio osservabile all’alba, bassa sull’orizzonte di nord-est verso le 4 del mattino. Per queste date il consiglio è usare come riferimento il pianeta Venere, che è visibile all’alba e appare come una stella molto brillante della costellazione del Toro.

 

 

Malgrado la sua luminosità, la meteora resta a debita distanza dalla Terra. Il suo passaggio a ridosso del pianeta avviene a 103 chilometri dalla superficie terrestre, dando comunque l’opportunità agli astronomi di capire meglio la sua composizione e struttura. 

 

“Dalle sue caratteristiche all’infrarosso, possiamo dire che abbia una dimensione di circa 5 chilometri, e combinando i dati all’infrarosso con le immagini tradizionali, possiamo dire che il nucleo sia coperta da particelle fuligginose e scure rimaste dalla sua formazione vicina alla nascita del nostro sistema solare, 4,6 miliardi di anni fa” afferma nell’articolo della Nasa Joseph Masiero, capo ricercatore al Jet propulsion Laboratory dell’agenzia spaziale americana nella California meridionale.

 

Planetary defense

 

La capacità di scorgere corpi celesti con un potenziale impatto sulla Terra è destinata ad aumentare. Il laboratorio Nasa assieme all’università dell’Arizona sta lavorando allo sviluppo della missione di sorveglianza Neosm (Near Object Surveillance Mission). Attraverso una ricerca resa possibile da telescopi spaziali di nuova generazione, si vuole espandere la facoltà di identificare, tracciare e analizzare asteroidi e comete eventualmente pericolosi. Il programma ha il supporto dell’ufficio di coordinamento Nasa per la difesa planetaria (Planetary defense).