Economy | Gastbeitrag

Superare i limiti

Imprese, il paradosso della digitalizzazione di carta. A che punto è la semplificazione burocratica secondo Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV.
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Foto: YouTube/Autonomiekonvent

La Provincia autonoma di Bolzano sta procedendo con la digitalizzazione a tappe forzate nei rapporti tra imprese e Pubblica amministrazione. Sembrerebbe una novità positiva, a prima vista. Se non fosse che in alcune leggi in corso di elaborazione appaiono concetti contraddittori. Ad esempio che le domande dovranno essere redatte utilizzando la modulistica predisposta dalla ripartizione provinciale competente, convertite in formato PDF e indirizzate, attraverso un'unica comunicazione PEC, alla casella di posta elettronica certificata dell'Ufficio provinciale competente. Il richiedente dovrà, però, conservare i documenti originali in forma cartacea per 10 anni.

Ci sarà tempo e modo, nelle sedi opportune, per formulare proposte integrative o migliorative delle norme in corso di elaborazione, anche grazie al tavolo di concertazione che è una buona prassi introdotta dall'attuale Amministrazione provinciale. Rimane, però, un segnale tangibile di ciò che l'Amministrazione pubblica intende per digitalizzazione: le nostre aziende dovranno comunicare con l'Ente e inviare la documentazione in formato digitale, ma allo stesso tempo saranno obbligate a tenere la documentazione cartacea per almeno 10 anni.

In questo nuovo iter, non troviamo traccia della tanto auspicata semplificazione burocratica. Le nostre ditte pagano tasse sui beni strumentali (uffici, magazzini, laboratori e luoghi di lavoro) in cui parte dello spazio, soprattutto nelle piccole aziende, viene occupato dalle carte. Archivi di decine o centinaia di metri quadrati occupati dalle pratiche e sui quali paghiamo una tassa, l'Imi, legata a redditi che non produciamo di certo con quelle carte. Ecco perché da mesi diciamo che la semplificazione deve avvenire prima della digitalizzazione. Occorre prima semplificare i processi e poi digitalizzarli.

Con le nuove norme in itinere, un'azienda che si rapporterà con l'Amministrazione dovrà farlo attraverso un sistema digitalizzato, ma producendo le stesse documentazioni previste con i sistemi precedenti, peraltro con l'obbligo di conservare le pratiche nella stessa maniera di prima: su carta e in archivio. L'Amministrazione farà la stessa cosa? Stamperà nuovamente il documento digitalizzato o lo conserverà con un sistema digitale moderno? E tutto questo comporterà un risparmio per l'Amministrazione?

Semplificare è una necessità, farlo parallelamente al percorso di digitalizzazione è un'opportunità, mettere in pratica i buoni propositi sembra invece che sia ancora una chimera. Nel frattempo, però, le nostre aziende sostengono costi che, come rivelano gli ultimi dati Astat, sono maggiori rispetto al resto del Paese.
Autonomia moderna e dinamica significa anche superare questi limiti.

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Massimo Mollica Mon, 12/12/2016 - 11:01

Belle considerazioni! Mi permetto di dare il mio piccolo contributo in qualità di lavoratore in campo informatico. A mio avviso la Provincia Autonoma di Bolzano dovrebbe gestire una sorta di CLOUD COMPUTING, ovvero una sorta di portale dove ogni realtà commerciale/artigianale possa accedere per fare le relative richieste e ricevere risposte ufficiali. Dove sia possibile tenere ogni documento o informazione relativa alla stessa realtà commerciale. Una sorta di portfolio per attività produttiva. Tale portale dovrebbe altresì essere utilizzato da altre realtà pubbliche: il comune, uffici pubblici generali, ma eventualmente anche le aziende energetiche erogartici di servizi. Così che il soggetto non debba andare per uffici e abbia un unico posto virtuale dove poter fare richieste. Niente PDF o documenti simili, firma digitale con doppia autenticazione e un unico database per tutte le realtà. Questa è secondo me la risposta vera che la mia provincia autonoma dovrebbe dare. E dulcis in fundo estendere la cosa anche ai privati cittadini. BASTA BUROCRAZIA!

Mon, 12/12/2016 - 11:01 Permalink