Chronicle | Emergenze

Primi a rispondere

Il servizio First responder anche a Aldino. I gruppi salgono a 12 e crescono gli interventi, 350 nel 2019. Comuni cittadini residenti nelle valli sul posto in 2-3 minuti.
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Foto: Croce bianca

Comuni cittadini, residenti nelle valli, fino alle zone più isolate dell’Alto Adige, in grado di intervenire per il primo soccorso in caso di incidenti, infortuni o altre urgenze in pochissimo tempo: anche 2 o 3 minuti, quando invece l’ambulanza più vicina ne impiega 15 o 20. È il servizio First responder, introdotto nel 2009 dalla Croce bianca altoatesina, e che in un decennio ha conosciuto un costante sviluppo sia per il numero dei gruppi sul territorio, dei volontari e degli interventi totali. Ora la presenza aumenta con il 12/esimo presidio, quello di Aldino, attivo grazie alla disponibilità di 21 volontari che hanno completato il loro percorso di formazione. 

 

Vita o morte: questione di secondi

 

“In caso di emergenza è questione di secondi, sì, la vita e la morte possono essere vicine” nota la Croce bianca. Per questo in un territorio dall’orografia complessa come l’Alto Adige si è pensato ad una soluzione che consentisse di offrire un servizio il più possibile tempestivo coniugandolo alle risorse umane presenti in loco, senza dover aspettare nell’immediato un contributo esterno. 

 

 

Aldino operativo dal 10 gennaio 2020

 

Il servizio di First responder, informa l’associazione, opera in stretta collaborazione con i vigili del fuoco volontari e con il servizio di soccorso e medicina d’urgenza provinciale. Attivo dal 10 gennaio, il gruppo di Aldino conta su 21 volontari “che hanno completato la loro formazione con successo” e sono dotati, tra l’altro, di un defibrillatore semiautomatico, in breve Dae. I volontari saranno allertati dalla centrale unica d’emergenza. 

Il gruppo di Aldino conta su 21 volontari che hanno completato la loro formazione e sono dotati di un defibrillatore semiautomatico Dae. Saranno allertati dalla centrale unica d’emergenza (Croce bianca)

 

 

Il presidio inserito nella sezione di Nova Ponente della Croce bianca si aggiunge a quelli di Lauregno, Luson, Proves, Redagno, Collepietra, San Felice, Talle, Verano, Monguelfo, Funes e Avelengo. Per una presenza diffusa nella provincia che va dalla zona tra la val d’Ultimo e l’alta val di Non, al confine con il Trentino all’alta Pusteria e alla val di Funes. Aree scarsamente abitate per un presidio dotato di ambulanza ma dove è comunque necessario un aiuto tempestivo.

 

 

Duecento volontari, 350 interventi in un anno

 

L’idea di base è formare persone residenti, che lavorano in zona e dunque sono sempre presenti, per renderle in grado di intervenire in modo professionale ed efficace sulle emergenze. Contadini, artigiani, idraulici e via dicendo possono essere attivati tramite il loro cercapersone sulla cintura o un sms sul cellulare e riescono ad arrivare sul posto - anche utilizzando i mezzi della più vicina stazione dei pompieri volontari - mentre ambulanza ed elicottero sono ancora in movimento. 

Complessivamente, per il servizio il totale dei volontari in Alto Adige sale a circa 200. In aumento anche gli interventi: 230 nel 2015, nel 2019 sono stati 350.