Chronicle | Panico in Comune

Sorpresa, la torre non si può montare

City Skyliner, manca la deroga di Enac per gli ostacoli di volo. Servono 90 giorni, ma l’allestimento è previsto sabato 27. Solo un’accelerazione “politica” può salvarla.
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Foto: City Skyliner in Luxemburg

Non è il fattore spazio, nella collocazione prescelta, piazza Municipio, quello che si sta rivelando il problema principale per l’arrivo a Bolzano della City Skyliner. Dalla sede del Comune, riguardo alla torre panoramica alta 81 metri, trapela un’indiscrezione abbastanza clamorosa: pare che gli uffici si siano dimenticati di chiedere l’autorizzazione ad Enac, l’ente di controllo per l’aviazione civile, per il superamento della fascia di tutela del traffico aereo. Senza deroga, non si può montare la struttura. E l’ulteriore criticità è il tempo. Solo un’accelerazione per via politica dell’iter potrebbe permettere di avere l’ok in 5 giorni, quando ne servono normalmente (minimo) 90. Questo dunque l’inghippo che, da quanto risulta, ha provocato una certa agitazione tra i tecnici e gli amministratori di vicolo Gumer.

 

Ad Enac nessuna richiesta

Almeno fino a ieri pomeriggio alla sede altoatesina di Enac non risultava nessuna domanda ufficiale per la concessione della deroga. Che è una condizione dirimente. Chiunque realizzi opere, anche provvisorie, sopra la IHS (Inner Horizontal Surface), ovvero sopra i 280 metri sul livello del mare, su tutta la conca bolzanina, deve infatti chiedere apposita autorizzazione a Enac. Da notare che il centro del capoluogo è ad una quota di 262 metri, quindi la torre sforerebbe di 63 metri.

L’ok serve perché gli eventuali ostacoli al volo riguardano la sicurezza degli aerei o degli elicotteri che sorvolano la città. La presenza di nuovi manufatti o oggetti deve essere opportunamente segnalata ai piloti tramite l’inserimento nei sistemi di comunicazione aeronautica.

 

 

Procedura senza scorciatoie

La procedura, svolta in collaborazione con Enav spa, la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, è disponibile online. Dal sito nazionale di Enac, l’interessato inserisce i dati. La pratica viene trasmessa ad Enav, per un parere, e infine all’ente governativo di controllo che autorizza.

Ma cos’è successo in Comune? A quanto pare i tecnici si sono accorti all’ultimo della necessità burocratica, cercando poi di correre ai ripari. Non è facile, perché la procedura è online e non ci sono vie privilegiate. Tanto meno se l’opera in questione non è di pubblico interesse, come mormora qualcuno tra gli addetti ai lavori, e una torre di 81 metri per vedere la città dall’alto è difficile che lo sia.

 

 

Un aiutino politico

Resta da vedere se l’amministrazione riuscirà ad uscire dall’inghippo. Visto che ipotesi quali un’autodichiarazione formulata da un tecnico non risulterebbero ammesse, rimane la strada di ottenere sì la deroga, ma nei tempi programmati per la presenza della torre. Ovvero montaggio sabato 27 aprile e apertura dai primi di maggio a metà giugno

Come fare dunque? L’unica possibilità, confessa chi conosce da vicino la questione, è accelerare il passaggio con qualche mossa politica o un contatto personale. Soprattutto nei confronti di Enav, il soggetto al quale spetta nel parere indicare a Enac dove il manufatto in esame costituisce ostacolo, in che modo e con che cosa eventualmente interferisce. Occorre dunque chiedere un favore presso la società affinché questa faccia in 5 giorni ciò per cui ha tempo un mese e mezzo. 

Ancora di là da arrivare, la torre da mesi fa parlare di sé.