Society | convivenza

Scuola Alexander Langer. Convivenza? Ma anche no

È cominciata la scuola. Tutti ad esaltare il nuovo modello di convivenza. Lo ritengo un primo passo nelle direzione giusta, ma non vedo la luce in fondo al tunnel...
Note: This article is a community contribution and does not necessarily reflect the opinion of the salto.bz editorial team.

Lunedì ho messo un "mi piace" al post su Facebook di Florian Kronbichler sull’effetto positivo sulla convivenza della nuova scuola Alexander Langer a Bolzano. Il tenore era: italiani e tedeschi nella stessa struttura senza muri un primo passo importante verso la convivenza. Tutto giusto ed assolutamente condivisibile. Però ho fatto fatica a mettere quel “mi piace”… Certo, si tratta di un primo passo importantissimo nella direzione giusta, ma ci sono teste, e sono quelle di una fetta importante in questa terra, che non cambiano tanto in fretta…

Due episodi: lunedì mattina Luca Sticcotti su Facebook ha condiviso lo stato di un genitore.

“Primo giorno di scuola a Firmian, mentre chiacchero con un amico tedeschissimo arriva la TV.... la TV ... quella locale e ci domanda:" avete qualche dubbio sulla convivenza fra italiani e tedeschi". Ma che cazzo di domanda é ?! Avete qualche dubbio ?! Finché le domande dei tg sono queste continuerò a non guardare i tg e a fottermene della politica. E vivo meglio”

Capito? Da un lato la scuola nuova della convivenza (cioè classi separate ma senza muro! La novità è questa!), dall’altro una testata giornalistica che fa fatica a formulare una domanda neutra, da osservatore…

Sempre lunedì mi è capitato di leggere l’articolo sul quaotidiano Alto Adige della solidarietà dei cinque stelle nei confronti del fioraio di via Bottai, boicottato dalle istituzioni e da alcuni clienti.
Alla domanda dell’intervistatore: “però i cittadini dovrebbero essere dalla sua: qualche cliente l’avrà pur guadagnato?” il fioraio risponde “Se devo essere sincero: proprio no, anzi. Ci sono stati clienti di lingua tedesca che mi hanno apertamente rivelato di non voler più venire da me perché sono attivista di un partito italiano”.

A questo punto potremmo aprire un dibattito sull’italianità di Paul Köllensperger, ma non è questo il punto. Il punto è la convivenza. Il punto è che c’è ancora tanta Bolzano - e tanta Bolzano che conta - che ragiona nei termini di noi e loro. La convivenza, il miteinander (non il nebeneinander) è un’altra cosa…