Society | solidarietà

Piccoli mattoni per una grande casa

La Casa della Solidarietà di Millan cambia sede. I lavori di ristrutturazione sono molto costosi. Ma si può dare una mano concreta acquistando (o regalandosi per Natale) un piccolo mattone.

La Casa della Solidarietà ha bisogno di… solidarietà. E per chi cerca in questi giorni un “regalo intelligente”, ecco l’azione You-Build (“Pietra dopo pietra”): piccoli mattoni per una grande casa. “Come è noto, la Casa della Solidarietà (CdS) – spiega il direttore Alexander Nitz – deve essere trasferita in un’altra struttura. Il trasloco, secondo il progetto, costa 1,5 milioni di euro. Si tratta infatti di tre piani da risanare e ristrutturare, per trasformare i locali ora troppo ampi in piccole stanze adatte ad ospitare le persone che si trovano in situazione di bisogno”. Di un terzo di questa spesa si fa carico la Provincia cui appartiene l’edificio. Serviranno per risanare gli esterni. L’intervento interno peserebbe dunque sulla CdS per un ulteriore milione di euro. Tuttavia i responsabili della Casa contano sull’aiuto di chi presterà la sua opera in modo volontario e gratuito. “La solidarietà può spostare le montagne”: Alexander ne è convinto. Un esempio? L’azione Pietra dopo pietra una nuova casa. “Da due mesi vendiamo piccoli mattoni, virtuali e reali. Per quelli virtuali sono sufficienti alcuni clic sulla pagina web www.you-build.it. I mattoncini reali sono di argilla e legno. In parte realizzati da persone coinvolte in un progetto in Bolivia, in parte dagli ospiti della stessa CdS (nell’ambito delle attività di integrazione della scuola professionale di Bressanone), sono un simbolo della solidarietà concreta per la casa di Millan.

 

 

La CdS (dedicata a Luis Lintner, missionario ucciso in Brasile) ospita normalmente una cinquantina di persone che si trovano in situazioni di vita difficili. Uomini e donne trovano accompagnamento grazie al lavoro del personale e dei volontari che aiutano a cercare casa e lavoro, a venire a capo di questioni burocratiche, offrono corsi di lingua ed altro ancora. Nella Casa hanno sede anche alcune associazioni attive nel campo eco-sociale: fin dall’inizio l’OEW (Organizzazione per un mondo solidale), in Alto Adige la realtà più importante nel campo della cooperazione allo sviluppo, e Oikocredit, un’organizzazione internazionale che si occupa di finanza etica e di credito nei paesi poveri del Sud del mondo.

Come mai si è reso necessario il trasferimento in una nuova sede? La CdS dal 2002 si trova in un edificio dei missionari comboniani di Millan che però è destinato ad altro scopo. Per anni, spiega Nitz, “abbiamo cercato un’altra soluzione. Abbiamo valutato più di quaranta alternative. Tutto invano. Fino a che, un anno e mezzo fa, Provincia e Comune hanno messo in gioco la Casa Jakob Steiner di Millan. Da alcuni mesi è certo che la Casa della Solidarietà potrà trasferire le sue attività nei tre piani superiori dell’edificio”. Di qui la necessità della radicale ristrutturazione.

Recentemente alla Casa della Solidarietà “Luis Lintner” e alla comunità dei Missionari Comboniani di Millan che ne ha reso possibile la nascita è stato assegnato il premio “Gargitter”. La CdS, si legge nelle motivazioni, “svolge il suo lavoro con l’esemplare impegno interculturale degli operatori e dei volontari. L’istituzione è divenuta oramai interlocutore affidabile per molte persone in grande difficoltà e si impegna fortemente nel lavoro sociale. Opera inoltre come bussola per il convivere dei nativi e degli immigrati”. La comunità comboniana, da parte sua, “si contraddistingue per il suo agire solidale ispirato cristianamente, specialmente per lo spirito d’iniziativa, il lavoro con i giovani e l’accompagnamento spirituale del progetto Casa della Solidarietà”. I promotori del Premio (Katholisches Forum e Consulta dei Laici) apprezzano proprio “la volontà e la disponibilità di entrambe le istituzioni a guardare avanti, a cercare e trovare assieme soluzioni” per il loro progetto comune.

“Abbiamo accolto questo riconoscimento – conclude Alexander Nitz – a nome di tutte le organizzazioni altoatesine che si impegnano per i membri più deboli della nostra società”.

La dotazione del premio, naturalmente, andrà a finanziare la nuova casa, assieme al contributo di tutti coloro che, nelle prossime settimane, vorranno fare un regalo di Natale diverso dal solito.