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Lega e M5s: sfida a suon di mozioni

I leghisti non firmano la mozione di sfiducia dei grillini ma al contrario ne presentano una loro. Nel frattempo il Pd torna alla carica.

L’avevano detto e l’hanno fatto: gli agguerriti esponenti del Movimento 5 stelle hanno messo a disposizione oggi, 11 luglio, presso la segreteria del consiglio comunale la mozione di sfiducia contro il sindaco Luigi Spagnolli e relativa giunta. La missione è, come ormai noto, quella di raccogliere le 12 firme per poter presentare il testo in aula. A mettere però i bastoni fra le ruote ai grillini è la compagine leghista che ha depositato ieri una sua mozione di sfiducia anziché firmare quella proposta dai 5 stelle. Segno tangibile che in “casa opposizione” portare avanti una strategia comune è alquanto complicato. L’intenzione dei membri dell'opposizione era inizialmente quella di ritrovarsi a settembre per discutere il da farsi, ma l’iniziativa in solitaria dei 5 stelle non è evidentemente andata giù al gruppo della Lega che ha deciso di muoversi mettendo sul piatto la sua mozione e battendo di fatto sul tempo i concorrenti diretti. Il punto è ora vedere chi riuscirà ad aggiudicarsi più firme, le scommesse sono aperte. E intanto Forza Italia e Alto Adige nel cuore restano in piccionaia e prendono tempo, convinti che la mozione potrebbe restituire forza alla maggioranza.

Il Pd, dal canto suo, rincuora i cittadini - o perlomeno ci prova - sottolineando la necessità di “riprendere con spirito costruttivo la discussione, l’approfondimento e la mediazione intorno ai temi centrali e strategici per il futuro della città di Bolzano”, come si legge in una nota diffusa dalla Segreteria del partito. E nel quadro d'insieme non manca l’affondo agli alleati: “il confronto tra le forze politiche che hanno appoggiato e appoggiano e – auspicabilmente – appoggeranno il Sindaco Spagnolli, ha avuto nell’ultimo periodo e in tutte le parti coinvolte, tratti ideologici e pregiudiziali. I risultati sono visibili a tutti nella presente fase che viene percepita come incerta e di stallo”. Far ripartire la città è ormai il mantra del dopo-elezioni: “è necessario definire un quadro d’insieme chiaro, condiviso e ben programmato che rilanci e velocizzi il grande progetto strategico dell’areale ferroviario, ridiscuta il PRU del quadrante via Alto Adige - via Perathoner apportandone i necessari miglioramenti e correttivi nel senso di una più definita utilità pubblica e fissi finalmente anche tempi e strategie per riqualificare e restituire ai cittadini e alla città il Virgolo”. Stabilito - e ormai chiaro - “il cosa”, occorrerebbe con una certa, auspicabile, solerzia definire “il quando”.

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Hermann Trebo Tue, 08/11/2015 - 16:45

Das wirkliche Problem in Bozen - ist und war - nicht wer der neue Bürgermeister ist oder sein wird , sondern vielmehr wie das neue Sachprogramm für die nächsten 5 Jahre lautet !! Und über welches derzeit oder im Falle von Neuwahlen sich weiter eine potentielle politische Mehrheit einigen muss .Und dies im wirklichen Interesse der Bürger von Bozen - und nicht weiter und leider - im unterschiedlichen Interesse von Parteien !!??

Tue, 08/11/2015 - 16:45 Permalink