Politics | Caso Dalle Nogare

Di Fede: “Opportuno togliere competenze"

Si evolve in senso politico la vicenda del terreno Mair-Defranceschi nella quale sono coinvolti gli imprenditori Angelo e Antonio Dalle Nogare, nonché il capo dipartimento Katia Tenti, accusati rispettivamente di istigazione alla corruzione e abuso in atti d'ufficio.

Sentenze ancora non ce ne sono, ma la gravità dei sospetti è tale che il livello giudiziario potrebbe essere adesso oltrepassato da un'azione di tipo politico. Il quotidiano Alto Adige riporta stamani (12 maggio) la posizione di Liliana Di Fede, segretaria del Pd e sindaco di Laives, secondo la quale sarebbe opportuno che a Katia Tenti, la dirigente vicina all'assessore Christian Tommasini, venisse tolta la competenza specifica sull'Ipes.

Anche se non facile da dimostrare, l'accusa che pesa su di lei riguarda il ruolo svolto dalla dirigente nel complesso iter che portò a dichiarare edificabile il terreno in questione. In un primo momento, infatti, sia Comune che Provincia avevano rigettato l'istanza, seguirono inutilmente ricorsi, ma nel 2013, nonostante la legge urbanistica e la conseguente tutela ambientale nel verde agricolo non venissero toccate, secondo l'accusa mutò in chiave favorevole, e in modo tutt'altro che trasparente, il parere espresso dal consiglio comunale di Bolzano (confermato poi in commissione urbanistica provinciale).

Già Alberto Filippi, il consigliere comunale del M5S che ha di fatto sollevato il caso mediante un esposto alla Procura, aveva affermato che “per una questione di opportunità sarebbe auspicabile che la dottoressa Tenti venisse sospesa dall’incarico in attesa che gli inquirenti chiariscano la sua posizione”. La posizione assunta adesso da Liliana Di Fede è sintomo che anche nel Pd la preoccupazione sta salendo, e la linea attendista finora adottata da Tommasini (il quale ha dichiarato di volersi confrontare con la dirigente “nei prossimi giorni”) potrebbe essere modificata.

 

 

 

 

 

 

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Guido Gentilli Mon, 05/12/2014 - 10:18

La dirigente va immediatamente sospesa, fino a quanto la sua posizione all'interno delle indagini sarà chiarita in un senso o nell'altro.

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Willy Pöder Mon, 05/12/2014 - 10:53

Se di 'fede' - per di più pubblica - si parla, allora pare inevitabile la sospensione della dirigente in attesa ché la magistratura faccia piena luce su eventuali responsabilità della stessa. Non di meno è chiamato ad assumersi le dovute responsabilità politiche l'assessore competente. O forse lo stesso è vittima della smemoratezza diffusasi negli anni passati fra i consiglieri regionali e provinciali.

Mon, 05/12/2014 - 10:53 Permalink