Politics | Finanziamenti pubblici

La battaglia sotterranea per la Camera di commercio

In Consiglio regionale prima le si tolgono risorse, poi vengono restituite. E Seppi (Unitalia) torna all'attacco con una nuova proposta di tagli.
Neues Altes
Foto: Privat

Georg Pardeller e Michl Ebner, espressione dello stesso partito, l'Svp, sono agli antipodi per storie personali e visione politica. La vicenda dei contributi erogati dalla Regione alle Camere di commercio di Bolzano e Trento li vede battagliare da mesi, in un estenuante tira e molla. Ecco un breve riepilogo.

Nel dicembre del 2012 il Consiglio regionale approvò a grande maggioranza una proposta del consigliere Pardeller, che eliminava i contributi alla Camera di commercio. I motivi? L'istituzione presieduta da Ebner aveva in cassaforte residui per 40 milioni di euro e quindi durante la discussione della legge finanziaria regionale si pensò di eliminare i contributi annuali di 4,8 milioni sia a Bolzano che alla Camera di Trento. 35 sì, 16 no e 5 astenuti fu l'esito del voto. Neanche sei mesi dopo però, ecco il dietrofront. Reintrodotto il finanziamento per entrambe le Camere di commercio, seppur decurtato: 5,9 milioni di euro, invece dei precedenti 8,9. Un putiferio tra le opposizioni che accusano Ebner di pressioni, e con Pardeller lontano, costretto a letto per malattia.

Ed ecco l'ultimo capitolo dell'intricata vicenda (ultimo in ordine cronologico, non certo in assoluto). Si potrebbe partire da un interrogativo: ha più bisogno di sostegno la Camera di commercio o le famiglie altoatesine? Messa così la domanda appare decisamente retorica, oltre che essere in odore di populismo. Con un'intervista allo stesso Georg Pardeller, il quotidiano Tageszeitung ha posto la questione e la domanda può essere dunque riformulata in questo modo: spostare 2 milioni e 600mila euro dal fondo dei contributi regionali alle famiglie oppure destinarli a un nuovo progetto dalla Camera di commercio per realizzare una struttura che funga da “vetrina” dei prodotti altoatesini? Le questioni sono correlate, essendo disciplinate dalla stessa legge in discussione e la risposta dell'esponente dell'ala sociale Svp al quotidiano è scontata: “Sono le famiglie ad avere un disperato bisogno di aiuto, non la Camera di commercio”.

Di questo particolare aspetto della vicenda sostiene di non sapere nulla un altro consigliere regionale, Donato Seppi. Il leader di Unitalia spiega il suo punto di vista: “Tagliare tutti i finanziamenti era eccessivo, svolgendo la Camera di commercio un servizio pubblico. Ma intendo presentare una proposta, su cui ho preventivamente raccolto il consenso dei colleghi consiglieri, per tagliare di un ulteriore milione a testa il contributo alle due Camere”. Le possibilità che passi in Consiglio una proposta della minoranza? “Al 90 per cento” risponde sicuro Seppi.