Politics | #5 - Giunta al punto

La versione di Tommasini

Il vicepresidente della Provincia tira le somme ed elenca i progetti portati avanti dal suo maxi-assessorato: "Dietro c'è una visione della società, contro la paura".
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Foto: Domenico Nunziata

Dopo la conferenza di fine consigliatura dell'assessore Schuler, questa è la volta dell'assessore e vicepresidente Christian Tommasini, che ha illustrato in maniera estremamente riassuntiva - "I dati ve li spediremo poi", dice l'assessore - l'operato dei 5 anni del dicastero provinciale di cui è stato a capo. La conferenza si è svolta negli spazi Archimod di Via Giotto, a Bolzano, nei pressi della Fiera. La scelta della location, un museo dell'architettura e spazio espositivo per modellini architettonici di edilizia pubblica, si sarebbe dovuta ricollegare al discorso del vicepresidente intorno al benessere che si sarebbe creato in Provincia, grazie alle opere che sono stare realizzate in questi anni e a quelle che ancora devono vedere la luce. Leggasi: Polo Bibliotecario.

I ringraziamenti di rito a funzionari e dipendenti dell'assessorato e della Provincia vengono subito sostituiti da un'introduzione più di carattere politico che amministrativo in senso stretto: "Quelli che abbiamo portato avanti non sono progetti miei ma progetti comuni e condivisi. Dietro c'è una certa idea di società e in Giunta abbiamo costruito un percorso in cui è presente un filo logico: creare benessere per le persone, non fomentando la paura ma agendo con rispetto. E' facile dire cose come 'chiudiamo il Brennero'. Alla fine bisogna dare risposte concrete alle persone".

"Bisogna resistere dall'inseguire la percezione della realtà, rispondendo con la concretezza".

Il consueto riferimento al "dare risposte complesse a problemi complessi" è invece suffragato e giustificato - secondo l'assessore -  oltre che dalla realizzazione dei lavori pubblici in senso materiale, dalla costruzione di relazioni positive che proprio i lavori i e i progetti provinciali hanno saputo creare: "Bisogna resistere dall'inseguire la percezione della realtà, rispondendo con la concretezza". Dalle agevolazioni fiscali anticipate all'esperienza dei giovani nel Cohousing Rosenbach, fino al discorso sulle case IPES e una politica diversa per gli affitti. Il passaggio sull'edilizia e i modi di abitare dei sudtirolesi prende molto spazio nel discorso di Tommasini: "Stiamo pensando di istituire un'Agenzia per gli affitti apposita e creare un cohousing diffuso sul territorio. Pensiamo di usare le camere libere degli alloggi IPES, già occupati, per far vivere alcuni giovani con gli anziani più soli". Per questi progetti a lungo termine bisognerà forse aspettare il voto del 21 ottobre di quest'anno.

 

Scuola e Cultura. Plurilinguismo e maturità in quattro anni sono i cavalli di battaglia dell'assessore, a partire dall'insegnamento dell'inglese nelle scuola dell'infanzia, sino a un auspicio di carattere euroregionale in merito a una futura collaborazione tra le università dolomitiche. Oltre alla creazione, insieme alla Ripartizione Giovani, delle Botteghe di Cultura negli spazi sfitti dell'IPES nei quartieri di Bolzano - sporadici gli accenni a tutto il territorio altoatesino, eccezion fatta per i nuovi rifugi di montagna - Tommasini insiste sulla collaborazioni positive con le associazioni e le coooperative sociali: "Quello della cooperazione è un tema trasversale, soprattutto in una società complessa come la nostra [...] Bisogna prevenire il disagio e investire sui giovani".

E non è mancato di certo un accenno al restyling del Centro Trevi, che ora ospita anche la biblioteca Claudia Augusta: "Prima c'era una banca, ora è un luogo di cultura. Non è importante solo simbolicamente". Non si è fatto riferimento solo alla ristrutturazione dell'edificio che prima ospitava l'istituto di credito ma anche alla mostre che il Centro ha ospitato in questi ultimi mesi: "Attraverso grandi mostre e grandi artisti, possiamo unire la cultura mitteleuropea a quella euromediterranea. Se non portiamo anche qui la cultura italiana del Sud dell'Europa perdiamo una grande ricchezza".

"Bisogna dare senso agli investimenti".

"La parte difficile - ha detto l'assessore - non è tanto quella di costruire i progetti e realizzarli. La parte difficile consiste nel cucire i progetti in modo che abbiano un loro senso e coordinarne i processi. Anche se è molto facile annunciare, mentre è difficile fare. Bisogna dare senso agli investimenti". Non una "piccola Heimat" deve essere il Sudtirolo, secondo Tommasini, ma un territorio-piattaforma che faciliti lo scambio culturale. Dal punto di vista del vicepresidente il bilancio è quindi positivo, ma cosa decideranno gli elettori il prossimo autunno? Ottobre si avvicina.

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Massimo Mollica Thu, 07/12/2018 - 19:19

Sottoscrivo in pieno le parole di Tommasini. Aggiungo che viviamo in una forte contrapposizione tra umanità e disumanità. Una spaccatura netta voluta da chi ora sta al governo centrale. È per questo che come realtà autonoma dobbiamo difenderci e preservare la comunità. E dobbiamo farlo vincendo le proprie e altrui paure. Credo che Tommasini abbia lavorato bene in questi anni. Quello che ho sempre contestato e contesto tutt' ora è la poca apertura alle idee altrui e ascolto alle problematiche del gruppo linguistico italiano. Lui sosteneva che la Svp si sarebbe spaccata in diverse anime,invece è scolorita la rappresentanza di lingua italiana,proprio perché si è discusso poco (E per discussione intendo ascoltare il popolo).

Thu, 07/12/2018 - 19:19 Permalink