Politics | Dal blog di Sergio Sette

Il Ticket dei "giusti"

Chi pensa, in un contesto come quello Bolzanino, di imporre il ticket ai pendolari denota un'assoluta quanto odiosa mancanza di rispetto nei confronti di chi giá vive una situazione di disagio.
Note: This article is a community contribution and does not necessarily reflect the opinion of the salto.bz editorial team.
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Foto: Bolzano Danza

Chi viene in auto non lo fa perché é un maleducato inquinatore come pensa la cosiddetta "base del PD locale", semplicemente perché nella maggior parte dei casi non ha alternative ragionevoli. Se le avesse,e lo dico da pendolare anche se non interessato dalla misura in quanto lavoro in zona industriale, ne approfitterebbe senza dubbio, magari anche solo per semplice convenienza economica. Ma se in auto ci metto mezz'ora e con i mezzi ce ne metto più del doppio e sono legato magari da orari improbabili, a malincuore se posso permettermelo scelgo l'auto. Ne va della qualità della vita, già di suo non eccezionale per i pendolari, che invece di essere puniti e tassati andrebbero in qualche modo agevolati.


Denota anche mancanza di capacità di osservazione. Quando le scuole sono chiuse il traffico cala drasticamente...che vuole dire? Forse che la città si intasa perché i genitori portano i figli a scuola in auto? Magari su quello, in alcuni casi si potrebbe fare qualcosa, o?
Quando piove la città si paralizza, per via dei turisti che calano a valle. Anche qui si potrebbe fare qualcosa magari, senza peggiorare la vita a nessuno. Bloccare i turisti? Sia mai, la lobby dei commercianti che governa la cittá insorgerebbe indignata!

Ma la realtà é che la città é fortemente penalizzata da due fattori: il primo, fondamentale per la mole del pendolarismo, é rappresentato dalla "grandeur" della Provincia che da una parte ha edificato in pieno centro, contro ogni logica razionale, la maggior parte dei suoi "palazzi" e dall'altra non eroga nessun contributo al capoluogo per creare le necessarie infrastrutture impegnandoli in improbabili quanto costosissime varianti in galleria per ogni paesino della periferia; il secondo è un approccio alla viabilità permeato di scelte puramente ideologiche ma totalmente irrazionali e mai verificate sul campo con dati reali.

L'esempio più eclatante é quello delle corsie preferenzaili. Ricordo ancora il giorno in cui le misero in Corso Italia. L'incrocio con Viale Druso che praticamente mai aveva creato problemi di punto in bianco piombó nel caos che ancora lo caratterizza ogni santo giorno.  È facilmente dimostrabile con due semplici calcoli (ma anche con un minimo di senso di osservazione, che evidentemente manca ai nostri progettisti, osservando ad es. cosa succede in un'autostrada moderatamente trafficata quando si chiude una corsia) che eliminare una corsia, nella migliore delle ipotesi quadruplica le file, spesso le genera laddove non ci sono. Se a questo si aggiunge che Bolzano è una città che ha ben poche strade di dimensioni adeguate e che queste sono tutte state sacrificate a corsie preferenziali, ciclabili o sensi unici (Viale Trento) si capisce che il caos è inevitabile. Inevitabile quanto inutile perchè non ha cambiato di molto le abitudini delle persone.    

Ma ci vuole molto a capire che PRIMA si danno alternative e DOPO in caso si passa ai metodi punitivi? Prima di parlare di ticket si deve avere il coraggio di affrontare il problema con pragmatismo, magari politicamente scorretto, si deve andare a batteri i pugni con la provincia per costringerla ad investire nel capoluogo e delocalizzare i palazzi. Si devono creare valide alternative con i mezzi pubblici. In altre parole si deve investire nella città. I soldi ci sono. Troppo facile per gli amministratori e per la politica,palesemente incapace di risolvere  problemi, gettare il fardello sulle spalle dei cittadini.

A volte ho la sensazione che qualcuno abbia nella testa le mosche al posto del cervello ... coraggio, uno slancio d'orgoglio farebbe piacere a tutti.

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Claudio Campedelli Wed, 05/15/2013 - 18:20

Vorrei ricordare che il problema non sono i pendolari di per se ma le conseguenze che ha l'utilizzo di mezzi inquinanti -anche da parte dei pendolari- sulla salute della popolazione. Le relazioni sulle fonti degli inquinanti e sul traffico hanno evidenziato in maniera univoca che il traffico cittadino insieme con quello dell’autostrada rappresentano le fonti principali di emissione. Inoltre a Bolzano abbiamo delle acciaierie, un inceneritore e chiaramente nei mesi invernali gli impianti di riscaldamento. Se questo non basta in molti mesi invernali, abbiamo inversioni termiche (con anche più di un strato) che non permettono la diluizione degli inquinanti. Se i pendolari utilizzassero mezzi di trasporto meno inquinanti il problema sarebbe attenuato fortemente.
L'inquinamento dovuto alla carburazione degli idrocarburi fa si che i valori soglia degli inquinanti siano costantemente sopra ai limiti di legge e nessuno fa nulla. Il tentativo da parte dell’Amministrazione Provinciale di potere derogare ai valori limite è fallito in quanto le misure annunciate sono state giudicate, dalla commissione europea, insufficienti anche perché non prevedevano nessun miglioramento.
Risulta chiaro che se l’Ammistrazione Pubblica (Stato, Provincia, Comuni) antepone le opere grandi (TAV, aeroporto, autostrade) alla salute che prima o poi qualcuno chieda che vengano rispettate le leggi.
Ma perché vengono utilizzati 65 miliardi di euro per la TAV del Brennero quando l’ 80% dei viaggi ferroviari è sotto i 100 km?
Perché non si predispongono misure per lo spostamento del trasporto merci dalla strada sulla ferrovia che ha grandi capacità residue?
Perché vengono trovati decine di milioni per l’aeroporto e mancano i soldi per i pendolari?

Wed, 05/15/2013 - 18:20 Permalink