Politics | Freiheitliche

La decadenza è cominciata?

Ci sono momenti storici nei quali anche un "vibratore" può rivelarsi decisivo. Momenti di svolta, annunciati da episodi simbolici, dopo i quali tutto comincia a sfaldarsi.

Sono stati essenzialmente quattro gli argomenti con i quali i Freiheitlichen hanno cercato di ridimensionare la notizia – rivelata da Silvia Fabbi sul Corriere dell'Alto Adige – che tanto interesse ha suscitato nei media locali, nazionali e persino internazionali. Il primo riguarda l'accidentalità con la quale l'ormai famoso scontrino rilasciato dal negozio di oggettistica erotica sarebbe finito tra quelli utili alla rendicontazione delle spese finalizzate all'attività politica del loro gruppo consiliare, poi esaminate dalla Guardia di Finanza. Il secondo, il fatto che se si fosse trattato di altro – un mazzo di fiori o un libro – nessuno avrebbe detto nulla. A questi due argomenti se ne aggiungono poi in subordine altri due. Gli articoli erotici erano uno “scherzo” (il destinatario, dopo aver riso, non li ha neppure utilizzati) e comunque la cosa veramente grave è che la notizia dello scontrino sia stata divulgata ledendo il diritto alla tutela della privacy.

Si tratta di argomenti buoni? Non tanto. E la dimostrazione di questa scarsa bontà non ha a che fare con un accanimento specifico o stupidamente malizioso, va comunque da sé che il genere sia di quelli buoni per liberare la penna dei giornalisti, bensì riguarda la capacità di condensazione simbolica in un momento storico nel quale la categoria della politica è fortemente carente di credibilità o consenso popolare. Esaminando nel dettaglio i quattro argomenti sopra elencati cercheremo dunque di mostrare perché il caso del “vibratore” potrebbe rivelarsi molto dannoso per le sorti del secondo partito sudtirolese.

Lo scontrino

Alla fine sembra che la “colpa” sia stata di una “segretaria”. Lo sbaglio, se c'è stato, è ammesso a metà e comunque in compartecipazione. Ora, già è poco elegante tirare in ballo una segretaria ignara, peccato veniale di cattiva organizzazione. Quel che proprio non convince è sia l'accidentalità della meccanica – è stato persino detto che lo scontrino sarebbe “scivolato” nel posto sbagliato – che l'opportunità di conservare un documento che anche il più ingenuo degli acquirenti avrebbe eliminato appena uscito dal negozio. La probabilità che dunque quella spesa fosse davvero destinata ad essere effettuata attingendo al “denaro pubblico” non solo resta in piedi, ma appare come la più plausibile.

Un mazzo di fiori, un libro, uno scherzo

E' vero. Se il regalo di compleanno fosse stato un mazzo di fiori o un libro (ma quale libro?) i pochi euro dei quali stiamo in fondo parlando non avrebbero suscitato clamore: la notizia non sarebbe neppure uscita. Resta però il fatto che non si è trattato di un mazzo di fiori o di un libro, ma per l'appunto di articoli erotici, anche se comprati solo per farsi due risate. Possiamo aspettarci che dei politici si scambino articoli erotici come regali di compleanno o che non abbiano voglia di ridere? Non essendo tetri moralisti, lo ammettiamo senz'altro. Rimane comunque la sensazione di trovarci di fronte a persone non proprio consapevoli del proprio ruolo, non sufficientemente serie insomma, e se poi torniamo a considerare che un simile regalo non è stato fatto mettendo mano al proprio portafoglio non è davvero possibile eliminare lo sgradevole retrogusto dell'operazione.

Violazione della privacy

Anche l'argomento della violazione della privacy avrebbe molta più forza se lo scontrino fosse scivolato, anziché tra la documentazione utile alla rendicontazione delle spese consiliari, in un cestino dell'abitazione privata dell'acquirente. In quest'ultimo luogo, effettivamente, la curiosità non sarebbe autorizzata ad imporsi. Se però, come risulta nel caso in questione, siamo di fronte al sospetto di un uso improprio del denaro pubblico, gli organi d'informazione fanno semplicemente il gioco che devono fare: rendere noto che ci troviamo di fronte a qualcosa di inopportuno. Che la “casa del potere” abbia mura trasparenti è un'esigenza sempre più avvertita dai cittadini, e tra gli oneri più difficili per i politici rientra quello di fare in modo che la trasparenza non venga mai meno. Aver scelto di diventare una personalità pubblica comporta una cospicua riduzione della sfera privata, e del resto nessuno obbliga una persona che sia particolarmente gelosa della propria privacy a diventare una personalità pubblica.

Le possibili conseguenze

La vicenda del “vibratore” potrà danneggiare davvero i Freiheitlichen? Il loro consenso potrebbe cominciare a sfaldarsi? Non c'è dubbio che la rivelazione di questo piccolo episodio “scabroso”, o comunque imbarazzante, indebolisca ulteriormente il gradimento che il partito di Leitner e Mair avevano presso i propri sostenitori, convinti di aver puntato su un autentico cavallo  “fuori dal sistema”. Prima lo scandalo delle pensioni, poi addirittura la storia degli articoli erotici: di male in peggio, hanno pensato in parecchi. E in questi giorni bastava leggersi i commenti sulle bacheche facebook dei due politici per rendersene conto. Il test elettorale di maggio (i Freiheitlichen si presenteranno alle “europee” assieme alla Lega) fornirà tra poco una risposta al quesito.

 

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Alfonse Zanardi Sat, 03/15/2014 - 21:38

Secondo me l'aspetto più umoristico della vicenda é il fatto che nel riscontro mediatico internazionale i "cari amici" dei Freiheitlichen siano sempre etichettati come "tipici politici italiani" che per loro costituisce ingiuria.
Strafe muss sein.

Sat, 03/15/2014 - 21:38 Permalink
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Johann Gruber Sun, 03/23/2014 - 16:05

Veramente, l'inesorabile discesa di quelli della f maiuscola il sottoscritto l'aveva pronosticata già nell'ormai lontano 2008 (leggere http://wp.me/pdCW4-2W ).
Del resto, i c.d. Freiheitlichen (cosiddetti, giacché quel "partito" ed i suoi adepti sono tutto fuorché "liberali") sono pieni di contraddizioni (il "baby-pensionato" Leitner che dice di lottare contro i privilegi, la "ex-alcolizzata" Mair che si permette di inveire contro ebrei e stranieri, ecc. ecc.) al punto che c'è solo da meravigliarsi come nel recente passato siano riusciti a prendere tanti voti; o meglio, visti i connotati dello scandalo delle pensioni, da meravigliarsi non rimane neanche tanto.

Sun, 03/23/2014 - 16:05 Permalink
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NICOLA CAMILLO MENNA Wed, 05/07/2014 - 20:26

Macché decadenza e interesse mediatico nazionale e internazionale!
Lo spessore dato alla vicenda non è altro che il risultato di una mentalità localistica forgiata sulla morale religiosa che, ahimè, imbriglia la forza oscura del sesso a cui non si può rimanere indifferenti.

Wed, 05/07/2014 - 20:26 Permalink