Chronicle | La delibera

Più di cento posti in terapia intensiva

Il piano dell’Alto Adige per affrontare un’eventuale seconda ondata. La rete ospedaliera si riorganizza rispetto ai 30 posti pre-Covid. I fondi del ministero.
terapia intensiva
Foto: gehealthcare.com

Ben 77 posti letto di terapia intensiva, di cui 49 nell’ospedale di Bolzano, a cui si aggiungono 37 di terapia semi-intensiva, trasformabili nella prima modalità di cura in caso di emergenza. Un aumento considerevole rispetto ai circa 30 posti letto presenti in tutto l’Alto Adige prima dello scoppio dell’emergenza Covid-19. È quanto prevede il piano di riordino della rete ospedaliera per la Fase 2, ora Fase 3 del coronavirus, che la giunta provinciale altoatesina ha adottato con delibera. Seguendo le indicazioni nazionali dal decreto legge del 19 maggio 2020. 

 

Una seconda ondata, o nuove epidemie

 

Nel testo provinciale si parla di una “situazione infettivologica” che nel Sudtirolo risulta “ancora persiste”. Non si escludono quindi “una ripresa della curva epidemiologica oppure nuove emergenze epidemiche future”. Si tratta del rischio ventilato della cosiddetta seconda ondata del virus. Lo stato di allerta dunque persisterà nel prossimo futuro e il sistema sanitario deve attrezzarsi per essere preparato.

 

 

Il decreto legge prevede che Regioni e Province autonome rafforzino il sistema sanitario nazionale, gestito su base locale, in ambito ospedaliero. Tramite il piano di riorganizzazione “volto a fronteggiare adeguatamente le emergenze pandemiche, come quella del Covid-19 in corso”. L’obiettivo principale è garantire “l’incremento di attività in regime di ricovero in terapia intensiva e in area di assistenza ad alta intensità di cure”.

Prevista nel piano licenziato dalla giunta Kompatscher la dotazione di posti letto in terapia intensiva pari a 0,14 ogni 1.000 abitanti (e di 0,007 ogni mille per la semi-intenstiva). Ne risultano appunto rispettivamente 77 e 37. Questi ultimi, di terapia semi-intensiva, sono convertibili in intensiva “con le strumentazioni necessarie ricavabili dalla conversione di unità di area medica”.

 

 

La concentrazione nell’ospedale di Bolzano è motivata dalla presenza dei reparti di malattie infettive e pneumologia.

Riguardo ai fondi, si precisa che il piano è sottoposto all’approvazione del ministero della salute che mette a disposizione finanziamenti massimi per 14 milioni 344.710 euro per la terapia intensiva e 3 milioni 698.649 per la semi-intensiva.