Society | L'evento

Speranza in un nuovo cammino

Primo anniversario per il negozio “Hope”, gestito dalla coop sociale Seriana 2000. "Vogliamo che il laboratorio sia ancor più visibile al mondo del lavoro”.
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Foto: upi

Il laboratorio protetto – negozio “Hope”, gestito dalla cooperativa sociale Seriana 2000, festeggia il suo primo anniversario con l’inaugurazione ufficiale l’1 marzo nella sua sede in viale Druso 205 a Bolzano dalle 9 alle 16.

In tale occasione si terrà l’evento “Laboratorio a porte aperte”, organizzato dall’Azienda Servizi Sociali di Bolzano e dalla cooperativa Seriana 2000, i cui referenti saranno presenti alle 11.

Per tutta la giornata si potranno provare i tre telai presenti in negozio. Dalle alle 9 alle 12 vi sarà musica dal vivo. Non mancherà un laboratorio per bambini.

“ Si è voluta esprimere la fiducia in un futuro nuovo, la volontà di ricominciare e l’impegno a cambiare vita”.

“Vogliamo integrare il contesto del laboratorio nella rete territoriale e far conoscere al quartiere ed a tutta la cittadinanza gli utenti e gli operatori che li assistono” – afferma la presidente di Seriana 2000 Barbara Beriola che osserva: “E’ l’inizio di un percorso per future manifestazioni e un’opportunità per rendere il laboratorio maggiormente visibile al mondo del lavoro”.

Per quanto riguarda il nome del laboratorio “Hope”, parola inglese che vuol dire “speranza”, esso non è casuale, come spiega la presidente: “Si è voluta esprimere la fiducia in un futuro nuovo, la volontà di ricominciare e l’impegno a cambiare vita”.

La struttura ospita dodici adulti (la cui età media è di 55 anni), di cui 10 con difficoltà legate alla dipendenza da alcol, farmaci e gioco d’azzardo, inviate da Hands (Centro Consulenza e Interventi per problemi di Alcol e Farmacodipendenza), dal Sert (Servizio per le Dipendenze), dal CSM (Centro di Salute Mentale) e 2 con problemi di inserimento socio lavorativo, inviati dai Distretti Sociali.

In genere tali persone, che sono assistite da 6 operatori (3 educatori, un operatore socio assistenziale, 2 operatori socio sanitari) e da 5 volontari, permangono nel laboratorio minimo un anno e massimo 3 anni. A dimissione avvenuta i servizi invianti accompagnano gli utenti nella fase successiva della pensione o del lavoro in altre cooperative. Cinque dei dodici ospiti hanno inoltre la possibilità di risiedere in una comunità alloggio.

In particolare, le persone che lavorano nel laboratorio producono “Fleckerlteppiche”, tappeti con fili di lana, cotone e stoffe pregiate di riciclo dai molteplici colori come da tradizione dei nostri masi.

E ancora: per alcune ditte private, con cui coopera il laboratorio, gli ospiti predispongono confezioni per tisane, imballi per utensili e serramenti, tagliandini da applicare sui fiori, svolgono attività di incollaggio e assemblaggio di materiali di cartoleria, costruiscono borse, portateglie, quadri, oggetti decorativi per la casa, fanno decoupage, dipingono sassi, con i porta copertoni delle biciclette realizzano portachiavi e mille altri oggetti che la fantasia riesce a partorire.

Beriola è convinta dell’elevata valenza riabilitativa del lavoro artigianale: “Gli ospiti imparano a concentrarsi sul lavoro da svolgere, a rispettare le scadenze di produzione e i tempi di consegna, svolgono un’attività dall’inizio alla fine e poi vedono le proprie opere in vendita. E’ una soddisfazione per noi riuscire a dare loro un lavoro e allo stesso tempo realizzare prodotti apprezzati dal mercato. Prodotti che sono, per la loro qualità, un fiore all’occhiello”.

Tra i progetti futuri la presidente si auspica di poter contare su un secondo laboratorio con intensità lavorativa inferiore rispetto a quello attuale per far proseguire il percorso e riuscire ad accogliere più pazienti nel laboratorio di viale Druso.

“Ridare nuova vita a cose vecchie è il simbolo del rimettersi in gioco” – afferma Andrea Fellin che aggiunge: “Noi diamo lavoro e un’elevata motivazione alle persone che vengono da noi, una speranza per un’esistenza migliore. Il nostro progetto è un’opera artistica modellata sulla singola persona e con i tempi a essa necessari”. 

A proposito di lavoro il coordinatore dell’appartamento e del laboratorio protetto Hope (gestiti entrambi da Seriana 2000), altresì artigiano e educatore Andrea Fellin sostiene che il laboratorio dia ai pazienti la possibilità di acquisire tre competenze: tecniche, relazionali e sociali. Il loro lavoro è retribuito con un compenso di 410 euro al mese per 33 ore e ½ a settimana. Se il loro impegno lavorativo è minore, i guadagni vengono rimodulati.

Il coordinatore ricorda che in questo periodo il laboratorio abbia bisogno di cotone e ombrelli vecchi, che nelle sapienti mani di chi li lavorerà diverranno oggetti originali e unici.

“Ridare nuova vita a cose vecchie è il simbolo del rimettersi in gioco” – afferma Andrea Fellin che aggiunge: “Noi diamo lavoro e un’elevata motivazione alle persone che vengono da noi, una speranza per un’esistenza migliore. Il nostro progetto è un’opera artistica modellata sulla singola persona e con i tempi a essa necessari”. 

“Il laboratorio – dichiara infine Fellin - costituisce un tassello nel progetto di vita di tali persone, che sono aiutate a 360°, non solo sul lavoro ma anche nella gestione del loro tempo libero nonché valorizzate nella loro creatività”.