Society | Anziani

Gli esclusi

La digitalizzazione dell’amministrazione pubblica ha innumerevoli vantaggi ma per molte persone anziane rappresenta un ostacolo insormontabile. L’appello della Cgil.
anziani e tecnologia
Foto: Unsplash

App, sportelli digitali, piattaforme online e l’ormai indispensabile Spid. Se la digitalizzazione della pubblica amministrazione ha notevolmente sburocratizzato le diverse procedure ordinarie per il cittadino, allo stesso tempo per una fetta di società si palesano difficoltà non di poco conto. Gli anziani sono sempre più in difficoltà, è la denuncia di Alfred Ebner - segretario del sindacato dei pensionati Cgil/Agb.

Noi siamo disponibili, ma per la privacy non sempre possiamo intervenire

“Ai nostri sportelli – riporta Gabriella Bisacco dello sportello sociale dello Spi/Lgr – si rivolgono in continuazione persone anziane per fissare appuntamenti, stampare estratti dell’Inps o per capire il funzionamento delle app sullo smartphone. Il nostro aiuto è richiesto anche per scannerizzare documenti e moduli firmati. Noi siamo disponibili, ma per la privacy non sempre possiamo intervenire”.

Uno scenario analogo si ripete anche al Patronato, da cui si spiega che l’accesso al sito dell’Inps tramite Spid mette in difficoltà tanti anziani, soprattutto quelli soli dal momento che l’ente previdenziale ha abbandonato da anni il pesante cartaceo con le informazioni sulla pensione, una volta spedito per posta e oggi consultabile solo dal sito. Ad oggi ammonta a circa il 50% la percentuale degli anziani non sappia utilizzare internet.

 

“Ormai chi è sprovvisto di strumenti digitali o ne è in possesso, ma è in difficoltà ad usarli, diventa un cittadino di serie B – polemizza Ebner –. Digitalizzare è una necessità, ma non tutti sono in grado di padroneggiare questi strumenti, ne possono essere costretti a conoscerli. Le amministrazioni – conclude il segretario in una nota - dovrebbero quantomeno mantenere un minimo dei servizi più importanti in maniera tradizionale o aiutare chi non sa come muoversi”.

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Gianguido Piani Tue, 11/22/2022 - 15:33

Il paese con la maggior parte di servizi digitali al mondo e' l'Estonia. Non esiste l'equivalente di SPID, si usa la C.I. nazionale insieme a un lettore. Hanno un sito di servizi pubblici di una semplicita' sconcertante tanto e' facile da usare, anche per adulti normali e non solo per gli anziani. Non la menano con la privacy. Il paese e' da anni sotto attacco informatico russo, che non riesce a "bucarne" i sistemi. E per chi ne ha bisogno ci sono gli sportelli al pubblico.
Anche nel loro nemico esistenziale, la Russia, i servizi digitali pubblici sono molto semplici, non chiedono verifiche superflue. In piu' gli sportelli al cittadino, 2200 in tutta la Russia, sono aperti 6 o 7 giorni la settimana, orario tipico 9-22, alcuni addirittura H24. Nei centri maggiori se occorre una notarizzazione alle 3 del mattino nessun problema, la si ottiene e costa circa 10 Euro.
Tutti i paesi che hanno introdotto con successo la digitalizzazione sono prima andati giu' d'ascia sulle procedure, semplificandole all'estremo. In Italia questo non e' stato fatto. Si sono sovrapposte una bella interfaccia utente, spesso anche funzionale, e SPID, molto spesso non funzionale, a un sistema troppo spesso disfunzionale. Mentre in Estonia chiedono, se serve, "sei pensionato? SI/NO" in Italia la domanda equivalente sarebbe un megabottone con la scritta "sei soggetto passivo di ricevimento di emolumenti riconosciuti in base a versamento di contributi al termine di un periodo di lavoro e/o versamento volontario secondo l'Art 1922/1967 come modificato dai succ 324/2001, 552/2017 e altri? Premere SI se ci si trova anche nella situazione della norma 2019/338 oppure chiudere la procedura."
Quando entro con la C.I. elettronica in un sito pubblico viene sempre chiesto prima se va bene il certificato e poi anche se sono d'accordo con l'invio dei dati. Trucchi da legulei-azzeccagarbugli. Se uno non e' d'accordo, perche' dovrebbe seguire tutta la procedura per identificarsi online?

Tue, 11/22/2022 - 15:33 Permalink
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Gianguido Piani Tue, 11/22/2022 - 16:34

A onor del vero, il sito Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente per i certificati che altrimenti occorrerebbe chiedere in Comune e' un ottimo sito, intuitivo, facile da usare. Non so se altri paesi hanno una soluzione simile, non sarebbero in molti.
Il problema arrivera' il 1/1/2024, quando occorrera' pagare la marca da bollo online. Qualunque sara' il metodo adottato, PagoPA o altri, questo complichera' parecchio la soluzione o la rendera' impossibile da usare.

Tue, 11/22/2022 - 16:34 Permalink
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Massimo Mollica Tue, 11/22/2022 - 17:35

Iniziamo col dire che è una vergogna che categorie di persone vengano eslcuse solo perché non hanno la capacità e conoscenza o l'aiuto che può dargli un figlio o nipote. Non è da paese civile.
Il problema però è alla base: certi documenti, al netto della presa visione, servono per vari enti, i quali potrebbero essi stessi recuperarli se esistesse un database centralizzato. E' il discorso che ho fatto in un articolo passato e che riguarda la burocrazia, il più grande male di questo paese.
Se io voglio richiedere una cosa concettualmente devo premere un bottone, previa autenticazione, e poi l'ente emette il verdetto. PUNTO E questo rigurda tutto anche la sanità. Possibile che io ogni volta che faccio il vaccino debba scrivere cose che sono presenti in più database?
Quindi, ricapitolando: database unificato, app, portale e sportello unico per tutto, procedure semplificate.
E già che ci siamo un unico sindacato che rappresenti tutti, che non ha senso avere più sindacati.
Grazie

Tue, 11/22/2022 - 17:35 Permalink
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Gianguido Piani Tue, 11/22/2022 - 17:46

In reply to by Massimo Mollica

Vogliamo aggiunger che le soluzioni online dovrebbero essere "agnostiche" nei riguardi della tecnologia, cioe' non dipendere da un particolare dispositivo o programma ma essere universali? Hai lo smartphone x, il tablet y o il sistema operativo z? La tecnologia deve poter funzionare in ogni caso. Al contrario, gli ultimi anni le "app" sono diventate quasi una religione, nulla si muove senza app. Pero' si possono installare solo su due sistemi operativi, commerciali, entrambi non europei. App di servizi pubblici che funzionino su smartphone liberi non esistono. Nemmeno esistono soluzioni SPID funzionanti senza app o senza SMS.
Ho paura di come sara' il nuovo sistema di tariffazione provinciale, basato su smartphone e app. Spero che l'abbonamento per anziani continuera' a funzionare con una semplice tessera.

Tue, 11/22/2022 - 17:46 Permalink
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Daniele Menestrina Tue, 11/22/2022 - 22:39

Poco tempo fa ho scoperto per caso che per accedere p.e. al sito dell'Agenzia delle Entrate utilizzando la carta di identità elettronica bisognava essere al contempo in possesso di uno smartphone che non fosse più vecchio di un certo numero di anni perché i modelli più vecchi non supportavano il software necessario per le operazioni di riconoscimento. Il che significa anche gravare i cittadini di costi che non dovrebbero essere a loro carico.

Tue, 11/22/2022 - 22:39 Permalink
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Gianguido Piani Wed, 11/23/2022 - 09:12

In reply to by Daniele Menestrina

Non e' del tutto corretto. Occorre avere un lettore per la C.I. elettronica. Questo puo' essere sia una una base sulla quale si appoggia la C.I. e collegata con un cavo USB al computer ma anche uno smartphone di costruzione recente che ha il lettore incorporato. In ogni caso e' necessaria un po' di manualita' con il computer, da qui non si scappa.
Possiamo allargare il discorso e chiederci se sono necessarie tutte queste verifiche, soluzioni e tecnologie che diventano obsolete dopo pochi anni. Secondo me non servono e sarebbe molto meglio stabilire una tecnologia sicura di identita' e mantenerla come minimo per venti anni. Ma le grandi aziende IT hanno deciso altrimenti e le istituzioni europee si sono subito adeguate sparando direttive e regolamenti a raffica. Uno dei casi peggiori e' l'identificazione a due fattori. Teoreticamente da' sicurezza del 99,999% mentre prima e senza i due fattori eravamo solo a 99,997%. Senza considerare che i furti online non avvengono bucando credenziali di accesso ma usano altri aspetti, in primo luogo tecniche psicologiche di circonvenzione dell'utente, non del computer. Una soluzione sbagliata ma che fa felici i padroni del software e pertanto va applicata.
Per quanto mi riguarda ho smesso di fare acquisti online, troppi paletti e troppa tecnologia superflua e inutile. Se anche la C.I. elettronica smettera' di funzionare tornero', quando necessario, allo sportello in Comune. E finche' SPID si basera' obbligatoriamente sullo smartphone saro' ben felice di farne a meno.

Wed, 11/23/2022 - 09:12 Permalink
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Gianguido Piani Thu, 11/24/2022 - 17:24

Ne parlavamo proprio due giorni fa
https://www.repubblica.it/esteri/2022/11/24/news/regno_unito_truffa_tel…
Per chi non ama i paywall e legge l'inglese, c'e' questo
https://www.mirror.co.uk/money/warning-signs-you-been-scammed-28572842

Dai dettagli appare come le operazioni online non c'entrino nulla. Gli anziani sono stati raggirati con metodi psicologici, ben pensati e messi in pratica. E' qui che occorre intervenire, non con combinazioni pasticciate di computer, cellulare e chissa' cos'altro. Non chiedo se la classe politica sapra' e vorra' intervenire, la risposta e' purtroppo scontata. Le banche potrebbero pero' fare la loro parte e studiare metodi di verifica semplici e sicuri da gestire, non solo superapp per i supermen 30enni che cambiano un cellulare a settimana. Un tentativo di soluzione e' in un approccio totalmente diverso, che non si affida solo a codici QR e impronte digitali.

Thu, 11/24/2022 - 17:24 Permalink