Politics | Bettenobergrenze

“Dai buchi normativi piovono letti”

Secondo i Verdi la legge che dovrebbe imporre un limite ai posti letto in Alto Adige, potrebbe invece rivelarsi come una legge “moltiplicatore”.
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Foto: Andreas Schalber
Il dibattito sulla legge Omnibus, al cui interno è presente la lnorma sul limite massimo alla ricettività turistica in Alto Adige, meglio noto come “Bettenobergrenze” o “Bettenstopp”, si terrà nei giorni di lunedì e martedì (rispettivamente il 25 e il 26 di luglio). Ma i Verdi – Grüne – Vërc segnalano: il tetto massimo, così come risulta dall’ultima bozza della norma di attuazione, ha dei buchi dai quali potrebbero piovere letti.
 
Durante la 2. Commissione l’attacco alla legge presentata dall’assessore Schuler, avvenuto da parte dei commissari di provenienza contadina di maggioranza e opposizione (Locher e Vallazza della Svp, Leiter Reber dei Freiheitlichen e Faistnauer di Perspektive für Südtirol), ha bloccato l’articolo 8 riguardante il limite massimo di posti letto in Alto Adige, sostituendolo all’emendamento presentato da Leiter Reber.
 
 
Si tratta di un cambiamento importante, che vede il passaggio da un articolo che prevedeva la definizione di un limite massimo ai turisti, nella proposta infatti si leggeva: “Per definire un limite massimo di turisti in Alto Adige sono introdotti un limite massimo di posti letto e una capacità ricettiva massima, rilevati e calcolati a livello provinciale, comunale e di singolo esercizio”; ad uno che prevede una semplice ricognizione statistica, ovvero: “Al fine di determinare i posti letto effettivamente disponibili per i turisti in Alto Adige, vengono rilevati tutti i posti letto per turisti e l’attuale capacità ricettiva reale delle strutture ricettive della provincia”. Questo sposterebbe, come spiega Riccardo Dello Sbarba, Consigliere provinciale dei Verdi, la questione di un tetto massimo a data da definirsi.
 
Per quanto l’articolo proposto da Schuler presentava anch’esso un margine di miglioramento, una semplice rivelazione statistica sicuramente non potrebbe ovviare alla necessità di rendere il turismo in Alto Adige sostenibile, sia socialmente che economicamente, ha spiegato Dello Sbarba durante la conferenza stampa.
"Se si riuscirà ad arrivare ad un limite massimo sostenibile, giusto ed efficiente per l'Alto Adige lo si vedrà in giunta provinciale", ha detto il Consigliere provinciale dei Verdi. "Si giocherà tutto tra lunedì e martedì."
La parte cruciale, per garantire che la legge raggiunga il suo scopo, viene identificata nelle norme di attuazione, che, secondo i Verdi, all'ultima versione inviata da Schuler il 21 luglio alle 18:00, presentano un "compromesso a ribasso".
 

La legge moltiplicatore

 
Le norme di attuazione presentano infatti una serie di deroghe che potrebbero trasformare la legge da un limite massimo ai posti letto ad un moltiplicatore di questi.
Una delle deroghe più importanti prevede ad esempio la possibilità di realizzare tutti i posti letto concessi, non ancora realizzati. Solitamente le concessioni edilizie, se non realizzate, scadono entro tre anni, in questo caso però, non è prevista nessun limite temporale, portando il numero di posti letto aggiuntivi a circa 10.000.
Ulteriori deroghe sono previste per gli agriturismi, per le strutture che si trovano nei centri storici (ex zone A) e per gli ospiti fino ai 14 anni, che saranno esclusi da qualsiasi limite e non verranno neanche contati per il contingente, presentando un ulteriore margine di moltiplicazione. Anche il principio di redistribuzione solidale, che prevedeva che il 50% dei letti dismessi andassero alle aree turisticamente più deboli, è stato ridotto al 5%.
 
C'è inoltre il rischio di un "condono": i cosiddetti "letti grigi" rendono difficile conoscere il numero effettivo dei posti letto in Alto Adige. Siccome però gli esercizi alberghieri potranno scegliere un giorno del 2019 per definire la loro capacità ricettiva, esiste il rischio che nel contingente finale, rientrino anche questi "letti grigi", dunque includendoli in quelle che saranno le nuove licenze per i posti letto.
Per gli agriturismi e gli affittacamere, invece, basterà la comunicazione d'inizio attività, che deve pervenire entro il 2022 e come ha spiegato Dello Sbarba: "Attualmente i comuni stanno assistendo ad un assalto di questo tipo di comunicazioni."
 
Come garantire dunque, che le norme di attuazione riescano a realizzare un limite sostenibile al turismo? Attraverso la trasparenza: i Verdi hanno presentato degli emendamenti, uno firmato da Dello Sbarba per gli esercizi alberghieri, l’altro firmato da Tauber per gli agriturismi, approvati da Schuler e Hochgruber Kuenzer, che richiedono che le norme di attuazione siano sottoposte al parere obbligatorio del Consiglio provinciale, così da permettere un dibattito pubblico. 
Questi emendamenti sono stati bocciati anch'essi durante la 2. Commissione, ma i Verdi hanno già ripresentato gli stessi emendamenti per l'aula, perseguendo il loro fine di "garantire una legge giusta, non "influenzata dalle lobby".