Society | L'emergenza

“Un dramma attuale”

Nel 2016 almeno 348 minori non accompagnati sono passati in Alto Adige. Un accordo fra Unicef e Festival Studentesco punta ad avvicinare i ragazzi ai temi dell’infanzia.
Minori
Foto: Jonathan-Hyams/Save the Children

La missione: coinvolgere i giovani, specie gli under 18, nel mondo del volontariato, entrando nelle scuole, esibendosi su un palco o scrivendo un reportage sulla Bolzano che loro, i ragazzi stessi vorrebbero. Questa l’idea alla base dell’accordo tra Unicef e Festival Studentesco giunto alla sua 47esima edizione. Quest’anno l’iniziativa presenta alcune novità, fra queste il “reportage giornalistico” (patrocinato da Unicef) corredato da testi e foto, e interamente redatto dagli studenti, con cui ogni istituto scolastico bolzanino potrà gareggiare. Il tema individuato, riferisce Elisa Weiss, presidente dell’Artist Club, l’associazione di volontari che organizza l’evento, è “La città che vorrei”. 

Il tempo per iscriversi e partecipare al contest scadrà il 6 marzo, mentre il 18 dello stesso mese si darà il via alle esibizioni in piazza Municipio a Bolzano. Sono oltre 150mila le persone – una su tre – che in Alto Adige svolgono una qualche forma di volontariato; 7.300 le persone addette impiegate negli enti non profit. “L’attività dell’Unicef – spiega Patrizia Daidone, presidente del Comitato Unicef di Bolzano – è rivolta alla salvaguardia dei bambini e dei loro diritti in ogni parte del mondo. Un tema che qui, in Alto Adige, rischia di sembrare distante ed è invece di drammatica attualità”.

I numeri dell’emergenza in Alto Adige

Secondo le segnalazioni pervenute alla Procura dei Minori di Bolzano dalla Polfer e dal commissariato di polizia del Brennero sono almeno 348 i minori non accompagnati giunti in Alto Adige nel 2016. “Si tratta di un problema serio che coinvolge tutti - dichiara il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bolzano Antonella Fava -, questi ragazzi provengono in prevalenza da Eritrea (100), Somalia (59) e Afghanistan (25). Il numero fa riferimento alle persone intercettate alla frontiera che sono solo ‘in transito’ e vorrebbero superare il confine del Brennero e dirigersi a Nord. Qui cerchiamo anche di trovare soluzioni di lungo periodo per quelli che vogliono fermarsi”. I minori non accompagnati sono accolti nelle strutture della Provincia ma alcuni di loro potrebbero essere senza protezione e a rischio, così come denunciato da Unicef in altre zone d’Italia. 

La situazione a livello nazionale

Allarmanti sono i dati relativi a tutta l’Italia: nel 2016 sono circa 25.800 minorenni non accompagnati o separati che sono arrivati nel nostro Paese via mare – più del doppio rispetto ai 12.360 del 2015; questi bambini rappresentano il 91% di tutti i 28.200 minorenni che hanno raggiunto l’Italia nel 2016 come rifugiati o migranti. “I sistemi attuali - chiosa Daidone - non sono sufficienti per proteggere questi bambini che si ritrovano da soli in un ambiente assolutamente sconosciuto; sono bambini in fuga ed è necessaria una risposta coordinata a livello europeo per tenerli al sicuro. Mentre nel 2016 la maggior parte di loro erano maschi tra i 15 e i 17 anni, tra i nuovi arrivi ci sono minorenni più piccoli e ragazze; queste ultime in particolare sono a esposte a rischio di sfruttamento sessuale e abuso, compresa la prostituzione ad opera di reti criminali”.