Economy | Cooperative di comunità

Cittadini protagonisti nella valorizzazione del territorio

Mantenere vive e valorizzare comunità locali a rischio di deperimento, far fronte alla mancanza di servizi basilari per la comunità come scuole, negozi, servizi socio-assistenziali o ancora rispondere alla crisi occupazionale, sono queste le principali motivazioni che portano alla nascita delle cooperative di comunità – iniziative nate in diverse aree del Paese, da esigenze diverse e con storie diverse. Abbiamo intervistato Bruno Busacca di Legacoop Nazionale, coordinatore del progetto delle cooperative di comunità, per approfondire questo argomento e svelare i motivi per cui queste cooperative riscuotono sempre maggiore successo.
Note: This article was written in collaboration with the partner and does not necessarily reflect the opinion of the salto.bz editorial team.

Ultimamente si sente spesso parlare delle cooperative di comunità. Di cosa si tratta e quali sono le caratteristiche principali di queste cooperative?

Le cooperative che chiamiamo "di comunità" sono cooperative di diverso tipo che hanno in comune l'obiettivo di produrre vantaggi a favore della comunità alla quale i soci promotori appartengono. Queste cooperative producono beni e servizi che vanno a incidere positivamente sulla qualità della vita sociale ed economica della comunità di riferimento e promuovono occasioni di lavoro.

Quali sono le comunità maggiormente interessate da queste iniziative?

Innanzitutto le comunità minori, ossia i piccoli comuni che si trovano in condizioni di isolamento e a rischio di spopolamento e che nella maggior parte dei casi si trovano in territori montani e collinari. Ma vi sono anche iniziative presenti in alcune comunità che risiedono in quartieri periferici e isolati delle grandi città.

Quali sono i bisogni a cui rispondono le cooperative di comunità?

Solitamente si tratta di bisogni che la mano pubblica e l'iniziativa privata non riescono più a garantire, come servizi socio-sanitari, scolastici e commerciali (bar, negozi, distributori di carburante), energia e comunicazioni (posta, telefonia, banda larga), servizi ambientali e di animazione culturale. Inoltre nelle comunità più piccole e isolate che tendono ad invecchiare e che quindi sarebbero destinate a sparire è forte il bisogno di creare opportunità di lavoro per i giovani.

Quali sono gli effetti positivi delle cooperative di comunità?

La presenza della cooperativa o di un gruppo di cooperative produce ricadute positive sulla comunità, recuperando produzioni tradizionali e antichi mestieri, ripristinando beni ambientali e monumentali, contribuendo alla salvaguardia del territorio, valorizzando tradizioni culturali, favorendo lo sviluppo del turismo, ridando valore al patrimonio abitativo, promuovendo la diffusione delle energie rinnovabili.

Quali sono i punti di forza delle cooperative di comunità?

Ciò che determina il successo di una cooperativa di comunità è il capitale umano  dei promotori dell'iniziativa, il loro dinamismo e la loro voglia di mettersi in gioco e lavorare.

Quali sono i punti deboli delle cooperative di comunità?

In Italia esistono già alcune centinaia di cooperative con le caratteristiche delle cooperative di comunità, ma manca ancora un quadro normativo certo che le riconosca. Un po' come è accaduto con le cooperative sociali prima che venisse emanata la legge 381/91. Inoltre sono presenti ancora troppe complicazioni amministrative e burocratiche che rendono difficili gli affidamenti da parte degli enti locali, le normative sul lavoro e i vincoli amministrativi. Inoltre è difficile ottenere credito dalle banche.

Quale "storia" delle cooperative di comunità con cui è venuto in contatto l'ha colpita maggiormente?

Le cooperative dell'Appennino reggiano sono dei bellissimi esempi, come la coop I briganti di Cerreto. In un paesino di circa 90 abitanti, quasi tutti anziani, Cerreto Alpi, un gruppo di giovani nel 2003 ha costituito una cooperativa per tenere vivo il paese: hanno recuperato l'edificio scolastico, hanno trasformato l'antico mulino in un alloggio per turisti e hanno ripreso la produzione della farina di castagne e di un formaggio con le tecniche tradizionali, hanno riaperto il negozio di alimentari che aveva chiuso, il bar e il distributore di carburante, per alcune ore al giorno. Inoltre hanno ideato la "notte oscura" che consiste nel spegnere tutte le luci e invitare i turisti a cenare nelle vecchie case al lume di candela ascoltando gli anziani del posto che raccontano vecchie favole e intonano canzoni popolari. I risvolti di queste attività non sono solo di tipo occupazionale e turistico-economico, ma anche sociali: agli anziani è stata offerta la possibilità di entrare in relazione con altre persone e di sentirsi meno isolati.
Ci sarebbero numerosi altri esempi interessanti da citare, la cooperativa Valle dei Cavalieri in Emilia Romagna, la cooperativa L’innesto in Lombardia o la cooperativa Cogecstre che in Abruzzo porta avanti progetti di conservazione della flora e della fauna a rischio. Già, perché uno dei motivi del successo di queste iniziative è stata la capacità dei giovani di intuire opportunità imprenditoriali e allo stesso tempo sfruttare le nuove tecnologie per farsi conoscere.