Society | Covid-19

Vaccini, buona la prima

Ieri, 27 dicembre, via anche in Alto Adige alla campagna vaccinale, con 145 dosi al San Maurizio. Si parte con l’infermiera Flunger. Kompatscher: “Giornata di speranza”.
Vaccini, Bolzano
Foto: Othmar Seehauser

Una giornata “simbolica” l’ha definita il commissario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri. Ieri, 27 dicembre, è partita la campagna vaccinale contro il Covid-19 in tutta l’Unione Europea. In Italia le prime cinque persone ad aver ricevuto il vaccino (all’istituto Spallanzani di Roma) sono state le infettivologhe Alessandra Vergori e Alessandra D’Abramo, la professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini e l’operatore socio-sanitario Omar Altobelli. In Alto Adige le prime 145 dosi del vaccino di Pfizer-BioNTech sono arrivate poco prima delle 8 del mattino da Roma. Sono state consegnate dall’Esercito italiano e scortate dai carabinieri al San Maurizio di Bolzano. Altre 5.850 dosi saranno distribuite in questi giorni negli ospedali di periferia. Le rimanenti 21.721 (delle circa 27.521 riservate dal Ministero della Salute all’Alto Adige come prima fornitura) arriveranno a inizio gennaio.

 

“Pionieri” altoatesini

 

La prima ad essere vaccinata è stata la coordinatrice infermieristica dell’unità covid, Wilma Flunger, poi è toccato all’ultraottantenne Enzo Acinapura - già promotore in Alto Adige della Medicina del territorio - e all’immunologo Bernd Gänsbacher, membro dell’EMA (European Medicines Agency) che ha dato il via libera allo Pfizer. Successivamente hanno ricevuto la somministrazione del vaccino diversi collaboratori sanitari, tra cui anche Elke Maria Erbe, primaria del Reparto Malattie infettive, Elisabetta Pagani, primaria della Microbiologia e Virologia, Maria Grazia Zuccaro, direttrice del Dipartimento di Prevenzione, Annamaria Bassot, responsabile dell’Unità Epidemiologica Covid, Marc Kaufmann, responsabile medico Emergenza Covid, Patrick Franzoni, responsabile medico sostituto Emergenza Covid, Mario La Guardia, primario del Pronto soccorso di Bolzano, Flavio Girardi, direttore medico dell’Ospedale di Bolzano, Pierpaolo Bertoli, direttore sanitario dell’Azienda sanitaria, Marianne Siller, direttrice tecnico-sanitaria dell’Asl. Per completare il ciclo di vaccinazione dovranno sottoporsi a un richiamo entro 21 giorni. Dopodiché sarà il turno di anziani, categorie a rischio e solo in seguito (non prima della fine di gennaio) si inizierà con il resto della popolazione.

 

Giornata storica

 

“Passo dopo passo ce la faremo a uscire da questa pandemia, oggi (ieri, ndr) è una giornata di speranza” è il commento del governatore dell’Alto Adige Arno Kompatscher che ha sottolineato l’importanza di continuare a rispettare le arcinote regole d’igiene anche per le prossime settimane e mesi. Quella di ieri è stata una “giornata storica” ha detto l’assessore alla Salute Thomas Widmann, “Chi di noi si sarebbe immaginato di poter partire con le vaccinazioni ancora nel 2020?”. Nella lotta contro il virus la vaccinazione rappresenta un punto di svolta, ha aggiunto il direttore generale dell’Asl Florian Zerzer.

Esultanze a parte la primaria del Servizio di Microbiologia e virologia, Pagani, ha posto l’accento sul fattore sicurezza ricordando che il vaccino ha superato tutti i severi controlli ed è stato approvato dall’EMA, “cosa non da poco. Anche noi esperti ci siamo informati in dettaglio e la documentazione scientifica conferma che è sicuro - io stessa mi sono fatta vaccinare”.
È fondamentale informarsi solo presso fonti serie e autorizzate, come ad esempio il Robert Koch Institut (RKI), l’Istituto superiore di sanità (ISS), lo European Center for Disease Control and prevention (ECDC), World Health Organisation WHO) e “di non considerare le cosiddette fakenews: soprattutto sui social ci sono molte notizie false. I dati pubblicati dimostrano la protezione immunitaria nel 95% dei casi. Se qualcuno fosse interessato, può consultare la documentazione molto trasparente della ditta produttrice”, così Pagani.

 

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Massimo Mollica Mon, 12/28/2020 - 09:46

In un mondo ideale dovremmo vaccinarci tutti in 3 giorni sulla falsariga di quello che è successo con il test di massa. E invece che aspettare il vaccino potremmno crearlo dopo aver pagato le giuste royalties, perché la vita di ogni essere umano vale più di qualsisi cosa. E tutti vorrebbe essere vaccinati perché non esisterebbero i novax. Così finirebbe questo incubo!

Mon, 12/28/2020 - 09:46 Permalink
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Bernd Zagler Mon, 12/28/2020 - 14:28

Impfung sind seit jeher effiziente Waffen gegen virale Infektionserkrankungen, v.a. weil das pharmakologische Arsenal gegen diese nach wie vor bescheiden ist (Ausnahme HIV, Herpesviren...). Es werden schon lange Impfungen erfolgreich gegen verschiedene Infektionskrankheiten eingesetzt. Insofern ist es gut, dass wir schon jetzt mindestens zwei Impfstoffe zur Verfügung haben, wobei für mich die begonnenen Impfungen eigentlich eine Verlängerung der 3. Studienphase darstellen (die Nachbeobachtung von zwei Monate ist noch recht kurz) da noch einige, aber wesentliche Fragen offen stehen: 1) Langzeitnebenwirkungen? 2) Dauer des Impfschutzes bzw. Notwenigkeit von Auffrischungen? 3) wird ausser der Covid19 Erkrankung auch die Ansteckung reduziert? Bleibt nur zu hoffen, dass auch diese Fragen, positive Antworten finden...

Mon, 12/28/2020 - 14:28 Permalink