Society | ingegneria meccanica

Digitalizzazione e sostenibilità

Il master in Industrial Mechanical Engineering dell'università di Bolzano si presenta in una nuova veste: più elasticità nel piano di studi e grande spazio ai laboratori.
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Industrial Mechanical Engineering
Foto: unibz

Ne parliamo con Renato Vidoni, professore di Applied Mechanics, Mechatronics and Robotics presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie dell'unibz.

salto.bz: Il master in Industrial Mechanical Engineering è stato rivoluzionato, in cosa consistono questi cambiamenti?

Renato Vidoni: Questo master, dopo cinque anni, è stato rivisto nei contenuti e nella struttura dell'offerta formativa. L'idea è stata quella di valutare i trend attuali nell'ingegneria industriale meccanica, per integrarli ed approfondirli nel nuovo piano di studi. Sino ad ora era previsto un percorso di studi interamente a Bolzano (Mechanics and Automation) e uno in doppia laurea con l'università di Magdeburgo (Logistics and Production). Abbiamo quindi cercato di caratterizzare meglio, di evolvere, il percorso di studi ampliando le opportunità per gli studenti, guardando in particolare ai recenti sviluppi in termini di digitalizzazione della produzione industriale.

In che modo?

Abbiamo creato due particolari piani di studi (study-plan) che gli studenti possono scegliere: Digital Manufacturing and Automation e Digital Manufacturing and Management. In aggiunta a questi, abbiamo strutturato un piano di studi in Computational Mechanical Design per permettere agli studenti più interessati alla progettazione e prototipazione avanzata di trovare risposta ai loro interessi integrando anche corsi a carattere interdisciplinare in ottica di progettazione multi-fisica, e.g. interazione fluido-struttura.

Se da un lato abbiamo aggiornato i contenuti del corso di studi e il percorso locale, dall'altro abbiamo mantenuto il percorso di doppia laurea con l'Università di Magdeburgo con il profilo in logistica e produzione. Attraverso queste offerte e una buona libertà nella scelta dei corsi opzionali, diamo quindi la possibilità agli studenti di caratterizzare al meglio il loro percorso di studi in base ai loro interessi.

Qual è il vostro rapporto con il territorio?

Un valore aggiunto del master - rispetto ad altri master italiani e non - non è tanto il suo essere erogato interamente in lingua inglese bensì la buona interazione con l'esterno: dai dati che abbiamo, il 20-25% degli studenti svolge la tesi o il progetto semestrale (study project) in collaborazione con centri di ricerca o con aziende. Inoltre, cerchiamo di strutturare la didattica in maniera tale che ci sia una buona parte progettuale e pratica nei nostri nuovi laboratori in università. Questo permette ai nostri studenti di mettere direttamente in pratica le nozioni acquisite in un approccio “learning by doing”. I nostri laboratori, infatti, sono dotati di attrezzature che molte altre università non possono vantare: lavorare in laboratorio è un altro valore aggiunto, sebbene rimanga fondamentale e maggioritaria la componente teorica, eventualmente erogata in modalità ibrida.

 

Gli studenti hanno un rapporto diretto con il docente – i nostri numeri non sono elevati come a Milano o Padova – e, attraverso lo study project, un esame in cui realizzano attività pratiche nei nostri laboratori sotto la supervisione di un docente o in collaborazione con le aziende, e il lavoro di tesi previsto nell'ultimo semestre, molto spesso muovono i primi passi verso il mondo del lavoro. A tal proposito, abbiamo buone interazioni con diverse aziende sia a livello altoatesino che non. Stiamo cercando di strutturare quest'offerta sia attraverso i contatti con le aziende stesse, sia attraverso il network del Noi Techpark.

Il mercato del lavoro in regione è ricettivo da questo punto di vista?

Uno studente che si laurea, anche senza provenire dall'Alto Adige, non ha difficoltà a integrarsi e trovare lavoro qui o fuori. Molti lo trovano senza grosse difficoltà. Stiamo notando come stia crescendo il numero di studenti-lavoratori che si iscrivono al master. La modalità ibrida di erogazione delle lezioni a cui la pandemia ci ha costretto, le eccellenti risorse che l’università ci ha messo a diposizione per le lezioni a distanza, l’opportunità di registrazione e il supporto del tutoraggio, aiutano molto gli studenti che già lavorano. Uno studente, se è lavoratore, riesce a gestire molto bene in particolare il secondo anno di studi in cui sono presenti study project e tesi. Non è quindi un corso duale come in altri atenei, ma non siamo molto lontani.

Come si svolge il percorso di doppia laurea con Magdeburgo?

In termini di internazionalizzazione ed esperienze all’estero, il percorso di studi in double degree con Magdeburgo prevede il terzo semestre obbligatorio in Germania per i nostri studenti, il secondo a Bolzano per gli studenti tedeschi. La tesi può essere svolta in una delle due università. Per gli studenti che non seguono questo percorso, vi è comunque la possibilità di fare una esperienza di mobilità internazionale per il terzo (e quarto) semestre facendo domanda per le borse Erasmus. Abbiamo siglato accordi con diversi atenei tra cui, ad esempio, l'Università Tecnica di Monaco di Baviera.

L'esperienza all'estero, soprattutto in Germania, immagino rappresenti un valore aggiunto.

Nell'ingegneria meccanica, se guardiamo verso la Germania abbiamo università molto prestigiose quali, ad esempio, Monaco, Stoccarda, Aachen. L’Università Tecnica di Monaco è, come detto, tra le destinazioni possibili e alcuni dei nostri studenti possono già realizzare un'esperienza all'estero anche di un anno, tra terzo semestre e tesi di laurea.

L'interdisciplinarietà è richiesta anche negli studi universitari di ambito tecnico-scientifico?

È anche naturale: noi cerchiamo di favorirla soprattutto in alcune discipline, tra quelle che insegniamo. Attraverso la nuova offerta di piani di studio e di corsi opzionali, approfondiamo tematiche legate alla digitalizzazione della progettazione e della produzione integrando, naturalmente, la componente informatica. Dall’altro lato, un ingegnere meccanico moderno non può non affrontare e approfondire tematiche interdisciplinari legate alla sostenibilità sia in ottica di prodotto che di processo.