Culture | Tra memoria e futuro

Salviamo l'Hotel Paradiso

La Fondazione Architettura Alto Adige ha organizzato una festa per proporre il recupero del vecchio albergo costruito negli anni trenta da Gio Ponti. Nella speranza che dai ricordi si passi presto ai progetti.
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Foto: Volontarius

“Les idées que les ruines réveillent en moi sont grandes. Tout s’anéantit, tout périt, tout passe. Il n’y a que le monde qui reste. Il n’y a que le temp qui dure.” (Denis Diderot, OEuvres esthétiques, Garnier, Paris 1959, p. 643). C’è stato un tempo in cui le rovine furono interpretate come una fonte d’insegnamento, alla stregua di un monito. Un mutamento della percezione sociale ha poi prodotto nei confronti delle stesse qualcosa di simile alla venerazione, creando la cultura del restauro o, più recentemente, suscitando l’idea di reinventare luoghi ed edifici dismessi secondo nuove funzioni (ne è un esempio, a Bolzano, il recupero della struttura nata per ospitare la Gioventù Italiana del Littorio, riconvertita felicemente negli spazi dell’Eurac).

Chi ieri (27 luglio) è salito in cima alla Val Martello, davanti alle cime del Cevedale, dove si trova la possente rovina dell’Hotel Paradiso progettato negli anni trenta dall’architetto e designer milanese Gio Ponti, ha compiuto un’esperienza di soglia tra queste percezioni. Né monito, visto che il sito appare desolatamente dimenticato, né purtroppo ancora candidato ad essere restaurato o reinventato, il grande albergo assomiglia oggi piuttosto a una balena spiaggiata dalle onde del tempo, la cui destinazione finale (se debba cioè essere definitivamente soppressa oppure rimessa in mare) è stata resa per un’intera giornata oggetto di riflessione collettiva grazie a una festa promossa dalla Fondazione Architettura Alto Adige: “Nuove idee per l’Hotel Paradiso”.

È possibile salvare l’Hotel Paradiso dalla sua completa rovina? È lecito aspettarsi che un grande progetto, o magari la sinergia di più progetti, lo riportino a nuova vita? Attirare l’attenzione su questa costruzione, segnalarne ancora la presenza e le potenzialità, era dunque lo scopo dell’evento, sostenuto anche dalla signora Margarethe Fuchs von Mannstein, titolare della ditta Forst, attuale proprietaria sia dell’edificio che di gran parte dello spazio circostante.

Dalla tarda mattinata fino alla sera, i partecipanti sono stati coinvolti mediante la proiezione di filmati, relazioni di esperti di architettura e conservazione dei beni artistici, testimonianze di anziani frequentatori dell’albergo e discussioni tematiche su come fare, concretamente, per non disperdere questo patrimonio straordinario. Adesso si attende una reazione da parte di chi ha il potere di cambiare le cose.

 

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Maria Theresia… Sun, 07/28/2013 - 13:52

wäre dieses Hotel nicht hervorragend geeignet als Kuranstalt oder Therapiezentrum?
Die Lage inmitten der Natur, die umgebende Ruhe, weg vom alltäglichen Stress, kein Verkehr..

Sun, 07/28/2013 - 13:52 Permalink
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Frank Blumtritt Sun, 07/28/2013 - 22:23

In reply to by Maria Theresia…

Ich stell mir gerade vor, wie die Angestellten dort täglich rauffahren: Da sind eine neue Kupplung + Bremsbeläge pro Jahr fällig, vom Benzin ganz zu schweigen! Spaß beiseite, das Ding ist einfach zu hoch oben, um etwas Normales daraus zu machen. Wohl nur fürs Gastgewerbe geeignet. Allenfalls noch in Kombination mit einem Gletscher-Studien-Forschungszentrum und viel Finanzierung über internationale Klimaprojekte, oder so was...

Sun, 07/28/2013 - 22:23 Permalink
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no name Mon, 07/29/2013 - 07:36

In reply to by Maria Theresia…

....Frank, andererseits find ich es ja ganz gut, wenn die unermeßlichen Gelder, die sich in den Händen Einzelner befinden wieder dem sozialen Zweck zukommen, der in der Verfassung verankert ist. So gefällt mir durchaus, wie einige, wenige Jugendstilvillen in Meran z.B. so renoviert werden, dass sie auch für die Allgemeinheit einfach nur schön sind (wenigstens das), eben im Stil der damaligen Zeit. So ist die Villa Marchetti in der Galileistrasse ein Kunstwerk geworden und unterscheidet sich angenehm von den anderen Schandflecken der meraner Architektur (man denke an den Brunnenplatz...)

Mon, 07/29/2013 - 07:36 Permalink
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Maria Theresia… Mon, 07/29/2013 - 16:54

In reply to by Sabine Gruber

Liebe Sabine, ergriffen las ich den von dir so wunderbar geschilderten geschichtlichen Hintergrund des Bauwerks, die Umstände und der politische Gebrauch..betroffen und nachdenklich gestimmt.
Mit diesem Wissen bepackt, empfinde ich es besser das Bauwerk dem Erdboden gleich zu machen, eine kleine Gedenkstätte zu errichten..den Nationalpark zu pflegen und unsere wunderbare Natur samt Steinadler und Wildhasen zu respektieren...möge die Fantasie der Architekten sich in Gr0ßstädten wie NewYork, Manhattan oder Rom beflügeln.

Mon, 07/29/2013 - 16:54 Permalink
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no name Mon, 07/29/2013 - 14:25

Grazie per questo prezioso contributo, che dipinge un quadro bellissimo sull' intelligente autore dell' Hotel Panorama, costruzione che da bambina mi faceva una gran impressione.
Spero che l' impegno porti i suoi frutti e mi sembra molto piú interessante di quello in discussione su FF rispetto all' opera d'ingegno vantato sulla vasca di Piazza Fontana in Merano.

Mon, 07/29/2013 - 14:25 Permalink