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Competencia Oficial

La satira meta-cinematografica con Penélope Cruz, Antonio Banderas e Oscar Martínez. Un film divertente e sfacciato sul mestiere dell’attore e il trionfo delle vanità.
Competencia Oficial
Foto: Screenshot

Potevamo forse noi, signori indiscussi del marketing promozionale, lasciarci sfuggire l’ennesima occasione di infarcire di opinabile estro il titolo originale di un film per perseguire i nostri nobili quanto inspiegabili scopi commerciali? Mi verrete mica a dire, a meno di essere seriamente in cattiva fede, che non fosse d’uopo trasformare “Competencia Oficial” nel più appagante e spoileroso “Finale a sorpresa - Official Competition” per la distribuzione italiana della commedia di Mariano Cohn e Gastón Duprat? Come ooon.

Cos’è

Competencia Oficial è il film con Penélope Cruz, Antonio Banderas e Oscar Martínez presentato in concorso alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e tornato però a casa a mani vuote.
La storia è ambientata in Spagna e si apre con un imprenditore arci-milionario e megalomane che, nel giorno del suo 80esimo compleanno, in piena crisi di terza età, fa i conti con la propria vita chiedendosi cosa dirà la gente di lui dopo che se ne sarà andato. Convinto di non aver avuto un impatto sul mondo, per consacrare la sua legacy decide quindi di finanziare un film.

Acquisiti i costosi diritti del best-seller “Rivalidad” a cui la pellicola si ispirerà, la regia viene affidata a Lola Cuevas (Cruz), brillante cineasta impegnata, acclamata dalla critica internazionale, che scrittura due performer di prim’ordine: la frivola star di Hollywood, Félix Rivero (Banderas), e l’attore di formazione teatrale, colto, snob e pedante, Iván Torres (Martínez). I due non si piacciono e non mancano di ricordarselo a vicenda, e questa tensione naturale, alimentata dagli esercizi sempre più assurdi che Lola sottopone ai suoi protagonisti, favorirà secondo lei stessa il successo del film. I nove giorni di prove saranno l’arena per lo scontro dei loro ego e lo sfoggio del loro narcisismo.

Competencia Oficial | Trailer

 

Com’è

È una tagliente satira meta-cinematografica sulla genesi e il processo creativo di quello che è destinato a essere uno dei migliori film della storia. È cinema nel cinema, condito di umorismo acido. È il cinema che ride di se stesso. Con al centro i tre personaggi che sono le caricature dei rispettivi ruoli interpretati.

Il film dei due cineasti argentini ritrae il dietro le quinte della settima arte, la professione dell’attore e del regista e di quelli che ci ruotano intorno, la sua intrinseca vanità, l’intellettualismo, la passione inconfessata per i premi, le ossessioni, le bizzarre pretese delle celebrità, le invidie reciproche, la miseria umana. Sforna gag e quadretti divertenti - dalla regista che in un momento di stress si cimenta in un numero di floss dance (balletto molto popolare su TikTok) ai due attori che provano una scena mentre un masso di 5 tonnellate attaccato a una gru penzola sulle loro teste -, alternando momenti di stanca (soprattutto nell’ultimo terzo del film) a guizzi luminosi.

Il melodramma su cui il trio sta lavorando, “Rivalidad”, parla di due fratelli e non ci vuole molto perché l’antagonismo fraterno della sceneggiatura si sovrapponga simmetricamente al conflitto esistente fra i due artisti - che riescono a fare fronte comune solo quando se la prendono con Lola (potrebbe essere considerato un commento alla mancanza di reale parità di genere nel mondo dello showbiz?). E con questa simmetria Duprat e Cohn giocano con evidente consapevolezza.
Menzione d’onore infine per il talento comico di Penélope Cruz e Antonio Banderas.
Per farla corta: se vi rimangono due orette, dategli una possibilità.

Voto: ***½