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“La SVP sa che siamo più autonomisti del PD”

Intervista al coordinatore regionale della Lega Maurizio Fugatti. “Con la SVP ci siamo scambiati il blockfrei a Bolzano e Laives”.

Maurizio Fugatti, in occasione delle elezioni comunali nei centri principali la Svp è calata e la Lega è cresciuta. Avete un messaggio da lanciare alla Stella Alpina?
È il dazio che la SVP sta pagando a causa dell’abbraccio con Renzi a livello nazionale.

Un abbraccio mortale?
Beh, direi più un abbraccio ‘vitale’. Che però porta la SVP a pagare ‘scelte non sue’. Sono scelte che si fanno sentire anche nel nostro territorio, soprattutto dal punto di vista economico e fiscale. Una cosa è certa: una parte dell’elettorato autonomista non si ritrova in queste politiche nazionali. E quindi alla prima occasione lancia un segnale. 

Quale la migliore strategia per ‘avvicinare’ la SVP?
Il pallino ce l’hanno loro in mano. Sta a loro valutare se su alcuni contenuti ci possono essere delle convergenze con noi. Personalmente devo dire che all’epoca in cui eravamo al governo, ho avuto degli ottimi rapporti con la Südtiroler Volkspartei. Loro sanno che la Lega è un partito attento al tema dell’autonomia e nello specifico delle autonomie speciali. Molto più del PD. Il disagio che loro provano a Roma può trovare con noi a livello un interessante sfogo. 

Il caso di Laives è molto interessante. Siete parte della coalizione e siete meno distanti dalla SVP. Se Bianchi ce la farà si tratterà di una porta che si apre anche a livello provinciale?
Si tratta di situazioni locali. Ma dobbiamo ricordare che il blockfrei della SVP dopo il primo turno è giunto a fronte di un 14% dei consensi conquistato dalla Lega a Laives, risultato determinante per l’affermazione di Bianchi. Senz’altro il merito va a livello locale al sindaco ed agli esponenti della Lega che hanno saputo lavorare bene. Ma questo vuol dire anche che su alcune tematiche l’elettorato della SVP non è molto distante da noi. Abbiamo osservato con attenzione il blockfrei della SVP a Laives, così come loro hanno osservato con attenzione il blockfrei dato da noi a Bolzano. 

A Laives però la maggioranza dovrà passare attraverso un accordo con 5 Stelle. Nessuna preclusione?
Se a livello locale ci sono tematiche con cui il M5S si può trovare d’accordo con il sindaco Bianchi ben venga. La prima cosa da fare a Laives oggi è cercare di garantire la governabilità, coinvolgendo tutte le forze politiche responsabili. 

Quali sono oggi i vostri rapporti con i Freiheitlichen? A Bolzano il loro elettorato ha votato per voi? 
Ritengo di sì. Ma non vogliamo appropriarci di quello che non è nostro. L’elettorato dei Freiheitlichen è il loro, ma alle comunali di Bolzano loro non c’erano e quindi ritengo che una parte del loro elettorato abbia votato Lega. D’altronde noi con loro siamo stati sempre corretti. Alle Europee abbiamo fatto con loro un accordo alla luce del sole sullo stato libero. E successivamente abbiamo presentato un disegno di legge sull’autodeterminazione. I rapporti li abbiamo sempre mantenuti perché crediamo che la Lega abbia il ruolo di rappresentare sia la popolazione di lingua tedesca che quella di lingua italiana. Se parliamo di cartelli bilingui è un discorso, a prescindere dal fatto che questo tema interessi veramente. Ma ci sono tematiche come sicurezza, immigrazione e crisi economica, per le quali noi ci poniamo come interlocutori per tutti. 

Il successo della Lega in Alto Adige è legato alla figura di Matteo Salvini, che per molti versi ‘affascina’ anche Casapound. Questo meccanismo apre però la strada ad una contraddizione di fondo: la diversa posizione idea di patria tra Lega e il movimento di destra. Come superare questa contraddizione?
Noi a Bolzano non abbiamo preso neanche un voto di Casapound. Loro si sono candidati con la loro lista e noi non abbiamo nulla a che vedere con Casapound. Noi parliamo della patria trentino-tirolese, altri si vivono le altre patrie come credono. Si tratta di accuse pretestuose. Magari su certi temi come l’immigrazione la pensiamo allo stesso modo. Ma allo stesso modo la pensano in tanti se è vero che la Lega a Bolzano ha preso il 12% dalla sera alla mattina. Rapporti con Casapound non ne abbiamo, ripeto. E se Matteo Salvini è affascinante perché combatte l’immigrazione clandestina e l’Europa, per noi certo non è un problema. 

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Tommaso Marangoni Fri, 05/29/2015 - 10:55

Scusate, quindi la Lega avrebbe parlato di Tirol, Südtirol, Trentino, Welschtirol, Euregio usw. in campagna elettorale? Non credo proprio. O forse mi sono perso qualcosa.

Fri, 05/29/2015 - 10:55 Permalink
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Tommaso Marangoni Fri, 05/29/2015 - 10:57

O forse faceva piú comodo parlare di migranti, Hotel Alpi, fare proteste in stazione con le mascherine... Paragonare la stazione di Bolzano a quella di Beirut...

Mai sentita la parola autonomia!

Fri, 05/29/2015 - 10:57 Permalink
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Palaia Renato Fri, 05/29/2015 - 12:15

L'analisi di Fugatti fa a pugni con la realtà dei fatti e presuppone una serie di condizioni, che o non esistono praticamente oppure non hanno alcuna verifica concreta. I rapporti privilegiati con la SVP e la distanza politica da Casa Paund sono la semplice espressione di una speculazione politica per arrivare al governo locale, senza avere comunque un reale riscontro. Sappiamo quanto i partiti in genere spieghino altresì il significato e la composizione di un voto elettorale: è sempre ed ineluttabilmente funzionale alla loro sopravvivenza sia in caso di un risultato favorevole che di un risultato negativo. La Lega vola sull'impatto mediatico che ha il suo leader nazionale, supportato solo dalla ostilità nei confronti dell'immigrazione, cui vengono addebitati l'aumento della delinquenza ed anche in parte la crisi economica ed occupazionale. L'onda di Salvini raggiunge purtroppo anche la periferia, secondo meccanismi che si registrano solo in Italia. Quanto Salvini sia veramente interessato ai problemi dell'autonomia non risulta da nessuna sua esternazione.

Fri, 05/29/2015 - 12:15 Permalink