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8,9 milioni per i medici di famiglia

L'assessora Stocker ed i sindacati hanno illustrato gli aspetti più qualificanti dell'accordo raggiunto con i medici di base. Obiettivo primario: la qualità.
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Foto: USP B. Franzelin

 

Dopo lunghe trattative e 54 sedute è stato firmato il patto per la qualità dell’assistenza primaria della medicina generale.
Ieri 29 maggio l’assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali Martha Stocker, ne ha illustrato gli aspetti più qualificanti unitamente al direttore di Dipartimento Michael Mayr che ha guidato la delegazione provinciale nel corso della trattative, nonchè ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali Domenico Bossio (FIMMG), Gianni Pontarelli (SMI) e Nicola Paoli (Intesa sindacale).
La Giunta provinciale mette a disposizione del patto per la qualità 8,9 milioni di euro l’anno, in linea con le indicazioni del Piano sanitario provinciale che identifica uno dei propri pilastri nei medici di medicina generale e nel sostegno del rapporto tra medico e paziente. Al patto per la qualità si aggiungerà nei prossimi mesi uno specifico sostegno rivolto ai giovani medici per il quale è prevista un un’apposita misura legislativa.

Con il patto per la qualità - ha sottolineato l'assessora Martha Stocker - abbiamo realizzato i presupposti per un’assistenza sanitaria di base unificata e di alto livello per tutta la popolazione. Al centro delle nostre trattative vi era il benessere dei pazienti e la qualità della loro assistenza sul territorio”.
Il patto prevede varie misure: il rafforzamento dell‘assistenza primaria, soprattutto per le persone affette da malattie croniche, tramite l’introduzione di percorsi diagnostici, terapeutici, assistenziali e obiettivi assistenziali e gestionali condivisi; una maggiore integrazione e collaborazione dei medici di base tramite una rete di assistenza territoriale che ha per protagonisti proprio i medici di famiglia. Questi ultimi dovranno assicurare, tra l’altro, una maggiore reperibilità ed un'assistenza più appropriata della popolazione tramite un rapporto equilibrato tra assistenza ospedaliera e territoriale.

La maggior parte dei fondi previsti dal patto è rappresentata dai 3,8 milioni destinati alla creazione di una rete tra i medici di medicina generale. Grazie alla creazione di un rapporto più equilibrato tra l’assistenza ospedaliera e quella sul territorio sarà inoltre possibile, secondo l’assessora Stocker, "alleggerire i reparti di pronto soccorso di parte del loro carico di lavoro". Il patto prevede anche il sostegno ai giovani medici per quanto riguarda il pagamento dell’affitto dell’ambulatorio: in particolare per coloro che hanno meno di 500 assistiti è previsto un contributo di 1.200 euro al mese per un periodo massimo di tre anni, per chi ha tra 500 e 1000 assistiti  tale importo sarà di 800 euro, sempre per un massimo di tre anni. Sono previsti infine contributi per il pagamento dei collaboratori e del personale infermieristico che opera presso l’ambulatorio.