Economy | Urbanistica

Una Bolzano spaccata da ripensare

’Città Nostra’ mette in evidenza la ‘crisi d’identità urbanistica' che colpisce il capoluogo. Azzardando un dialogo tra architetti, politici, giornalisti e cittadini.

Era intitolata “Impostiamo la fase 2” la  conferenza stampa organizzata dal movimento civico 'Città Nostra | Unsere Stadt' che da diversi mesi cerca di dare spessore culturale alla critica circostanziata nei confronti del ciclone Benko

L’incontro con la stampa aveva lo scopo di affermare alcuni concetti semplici e immediati a livello di principio, ma tutt’altro che facili da attuare, come vedremo. 

La ‘fase 2’ a cui si è fatto riferimento è quella che oggettivamente fa seguito al passaggio cruciale con cui il consiglio comunale nei giorni scorsi ha bocciato il progetto del PRU di via Alto Adige. 
Ora occorre aprire un dibattito oggettivo che sia in grado di andare oltre le strumentalizzazioni, il peggio che possa capitare a proposito questione cruciale come quella dello sviluppo complessivo della città” hanno affermato a nome del movimento Alfred Frei e l’architetto Christoph Mayr Fingerle. Aggiungendo subito - cogliendo lo sguardo smarrito dei vari politici presenti - “e comunque non vogliamo nuove elezioni comunali”. 

Frei e soprattutto Mayr Fingerle hanno quindi esposto la loro idea e cioè che occorra oggi, come non mai, prendersi del tempo per ripensare ad uno sviluppo urbanistico ed economico complessivo, sano, umano e sostenibile della città. Per non essere presi per visionari i portavoce del movimento hanno subito detto di ritenere oggi indispensabile il coinvolgimento dei privati nello sviluppo della città. Ma che il confronto con i privati vada finalmente e immediatamente riconfigurato per fare in modo che i cittadini ed i loro rappresentanti (tecnici e politici) possano confrontarsi ad armi pari

Per fare questo il movimento Città Nostra Unsere Stadt proporrà nel prossimo autunno un workshop con lo scopo di cercare di dare un profilo allo sviluppo sostenibile della città
Al workshop quale verrano invitati politici ed associazioni di cittadini con i quali Città Nostra cercherà di costruire quella “base di conoscenza (cultura) che necessaria per vedere finalmente la città come un organismo complessivo”. 

Il dibattito con i giornalisti presenti si è quindi sviluppato su alcune direttrici. 
Ai promotori del movimento civico è stata innanzitutto chiesta una maggiore concretezza rispetto alle affermazioni di principio. Detto in soldoni: “le visioni - come quelle prefigurate dal Masterplan del 2009 sono senz’altro suggestive, ma finiscono sempre per scontrarsi con la necessità di fondi, sempre meno nella disponibilità dell’ente pubblico”. La reazione degli architetti e dei commercialisti che rappresentano il movimento civico è stata prima piccata (“la concretezza non è fatta solo di soldi”) e poi circostanziata: “pensare allo sviluppo solo in termini di realizzazione di centri commerciali non è l’approccio giusto, ci vuole prima un’idea complessiva”. 

Nel dibattito che è seguito si è parlato della tutela degli insiemi, messa in discussione a più riprese negli ultimi mesi, attraverso il forcing causato dalla legge provinciale e dalla premura alla quale è stato sottoposto il comune di Bolzano. Ma poi la discussione si è spostata sulla questione del processo democratico che, secondo il Città Nostra Unsere Stadt, dovrebbe essere messo in atto per consentire alla città di riprendere in mano i suoi destini, riconsegnando ‘le chiavi’ del processo ai cittadini

Qui il discorso si è fatto più sfumato ed è intervenuto un certo imbarazzo. Generalizzato. Gli architetti e i commercialisti sul tavolo dei relatori hanno indirettamente manifestato la loro scarsa conoscenza degli strumenti per promuovere la partecipazione dei cittadini (“prima di un eventuale referudum ci vuole qualcos’altro…”). Ma allo stesso tempo si sono guardati bene dal mettere sotto pressione i politici provinciali e comunali e provinciali presenti, che alla fine non hanno preso la parola, nemmeno l’assessore comunale al commercio Giovanelli che pure si era preparato per iscritto un intervento. 

Alcuni membri del movimento, sollecitati dal clima e anche da alcune provocazioni portate dall’ex consigliere comunale Helmuth Rizzolli, si sono quindi lasciati scappare frasi quali [“bisogna far capire ai cittadini che il Twenty è un disastro”]. Dimostrando che a Bolzano oggi esistono multiple fratture, ormai difficilmente sanabili. Non solo c’è la disaffezione nei confronti della politica, ma è un dato di fatto anche la distanza sempre maggiore tra il centro storico e i residenti nell’oltre Talvera. Con la paura da parte degli anti Benko del centro che la maggioranza dei cittadini di Bolzano in un referendum secco sul PRU possano dire sì con entusiasmo ad un nuovo centro commerciale, senza pensare agli effetti complessivi. 

Quando dopo 1 ora di scaramucce Mayr Fingerle ha salutato tutti ringraziando per l’attenzione, i consiglieri leghisti avevano già lasciato la conferenza stampa. L’ex candidato sindaco Carlo Vettori ne ha spiegato il motivo su Facebook. Il riferimento è relativo ad una metafora proposta dall’architetto Mayr Fingerle in merito all’operazione Benko in relazione ai problemi di sviluppo della città (“prima di effettuare un intervento al cuore occorre prima verificare se per risolvere il problema non sia meglio utilizzare una terapia omeopatica”). 

“Oggi sono andato alla conferenza stampa di Città nostra.... Quando hanno nominato il concetto di urbanistica omeopatica ho preferito andare a fare la spesa…..”

Per inciso: Vettori è a favore di Benko ed è autore di una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Spagnolli che è a favore di Benko ma che è ancora in piedi con la sua giunta perché il consiglio comunale a maggioranza ha votato contro Benko. 
Insomma: tutto quello che serve ai cittadini per capirci qualcosa ed amare per sempre la politica. E dintorni. 

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Hermann Trebo Fri, 07/31/2015 - 21:17

Durch mangelnde Aufklärung der Bevölkerung - bzw. ein einseitiges allzu einseitiges und propagandistisches Hochpreisen des Einkaufzentrums - alla Benko - in Bozen - ist derzeit die Politiund leider inklusive der Stadtbevölkerung zweigeteilt - verwirrt und derzeit ohne erkenngare Visionen oder Alternativprogramme . In Wirklichkeit ist dem jedoch nicht so ! Einige wenn nicht viele Alternative Projekte oder urbanistische Planungen schlummern leider blös und bis dato in den Schubladen sei es öffentlicher Seits wie privat - sie wären blos zu entstauben und nächstens öffentlich - und mit kompetenten Personen zu besprechen !

Fri, 07/31/2015 - 21:17 Permalink
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Hermann Trebo Fri, 07/31/2015 - 21:43

Korrektur zu Kommentar 1
Durch mangelnde Aufklärung bzw. ein allzu einseitiges und propagandistisches Hochpreisen des Einkaufzentrums - alla Benko - in Bozen, ist derzeit leider , sowohl die Politik inklusive der Stadtbevölkerung - in der Sache zwei geteilt. Denn beide Teile erscheinen in der Sache verwirrt und ohne noch erkennbaren Visionen oder alternativen Projekten und Planungen zu sein. In Wirklichkeit ist dem jedoch nicht so ! Denn Einige wenn nicht mehrere alternative Projekte oder urbanistische Planungen schlummern - der Bevölkerung unbekannt - bisher noch in den Schubläden der Öffentlichkeit und Privater. Diese wären daher vorerst zu entstauben und mittels kompetenter bzw.. dafür zuständiger Personen einem breiten Publikum vorzuführen und zu besprechen ! ?

Fri, 07/31/2015 - 21:43 Permalink