Politik | Teil 5

Solo un appuntamento rinviato

Die SVP und die italienische Rechte. Draht nach Rom–Autonomie–Vergangenheit: Wie war das unter Luis Durnwalder? Eine fünfteilige Spurensuche im Landtag. Teil 5
Sitzungsaal leer
Foto: Seehauserfoto
  • Im Mai 2008 gewinnt das Rechtsbündnis um Silvio Berlusconi erneut die Parlamentswahlen. Forza Italia und Alleanza Nazionale sind im Popolo della Libertà aufgegangen, der sich bei den Landtagswahlen im Oktober als stärkste italienische Partei behauptet. Die Lega Nord, mit der auch Berlusconi in Rom regiert, erringt erneut einen Sitz im Landtag. Luis Durnwalder holt trotzdem einzig den Partito Democratico in die Landesregierung – und setzt damit die politische Tradition der SVP fort, seit 1948 mit gemäßigten bis linken Partnern zu regieren. 2018 wird Arno Kompatscher mit dieser Gepflogenheit brechen und die Lega in die Regierung holen. Und 2023 hat auch die Mehrheit in der SVP keine Berührungsängste mehr mit den Erben der Partei, die aus dem Faschismus hervorgegangen ist, den Fratelli d’Italia.

    Die SVP und die italienische Rechte. Draht nach Rom–Autonomie–Vergangenheit: Wie war das unter Durnwalder? In fünf Teilen bringt SALTO Auszüge aus den gern hart geführten Diskussionen im Südtiroler Landtag bei den fünf Wahlen von Luis Durnwalder zum Südtiroler Landeshauptmann – in Originalsprache und zum Teil gekürzt. Das ist Teil 5.

  • 2008-2013: Probabilmente solo un appuntamento rinviato

    Donato Seppi (Unitalia): Sia chiaro un concetto, io con questa maggioranza non ho nessuna voglia di collaborare, sicuramente mi comporterò da persona per bene, ma se mi chiede se possiamo discutere mezz’ora quando il regolamento prevede un’ora, io parlerò un’ora e cinque minuti. Adesso servo, io e tutti, adesso si ha bisogno anche della Lega perché può essere un collegamento con Roma. Ma pensate che a Roma siano così imbecilli? Per arrivare a Roma tramite la Lega bisogna passare per Milano, non si arriva direttamente per Bologna. Avete scelto la sinistra, avete scelto la meno votata dagli italiani la quale vuole essere vicepresidente del Consiglio, la meno votata di tutto il Consiglio che vorrebbe diventare vicepresidente della Giunta (Seppi spricht von der PD-Landtagsabgeordneten Barbara Repetto, Anm.), comunque diventa assessore, quando il collega Urzì ha preso quasi novemila voti. Questo è il rispetto della democrazia? Ma se manca questo ci deve essere almeno il rispetto dell’intelligenza. Come si fa dopo una sconfitta elettorale che subisce la sinistra a livello nazionale andare a fare un'alleanza con una sinistra italiana che ha due membri contro cinque del centrodestra?

    È una scelta antistorica, antinumerica e antitetica.

    Le faccio davvero i miei migliori auguri (an Luis Durnwalder gerichtet, Anm.), perché in una situazione politica nazionale nella quale il Partito Democratico sta perdendo il 50% dei suoi elettori e si sta indebolendo al suo interno e nella quasi certezza che il centrodestra possa rimanere al governo per i prossimi dieci anni, ritengo che il volersi dichiarare “blockfrei” assumendosi la responsabilità di andare al governo di questa Giunta con due rappresentanti del partito democratico quando il centrodestra ha cinque consiglieri eletti e il non voler prendere in considerazione questa situazione, io penso che si stia correndo un rischio enorme. È una scelta antistorica, antinumerica e antitetica.

  • Landtagswahlen vom 26. Oktober 2008

    SVP (1.): 146.545 Stimmen | 48,1 % | 18 Sitze
    Popolo della Libertà (3.): 25.294 Stimmen | 8,3 % | 3 Sitze
    Lega Nord (8.): 6.411 Stimmen | 2,1 % | 1 Sitz
    Unitalia Movimento Iniziativa Sociale (9.): 5.688 Stimmen | 1,9 % | 1 Sitz

    Landesregierung: SVP (1.) + Partito Democratico (4.) | 20 Sitze

    Wahl des Landeshauptmannes im Dezember 2008

  • Wechselnde Farben: Elena Artioli saß zunächst für die SVP im Bozner Gemeinderat (hier mit Luis Durnwalder beim Wahlkampf 2005), dann für die Lega Nord und ihre eigene Liste Team Autonomie im Landtag. Foto: Seehauserfoto

    Elena Artioli (Lega Nord): Un programma di coalizione quello da Lei esposto che contiene, tutto in uno, un programma che la Lega Nord avrebbe potuto sottoscrivere, soprattutto avrebbe potuto partecipare per riempirlo di contenuti, ma non l’ha fatto, perché Lei, Presidente, ancora una volta ha preferito al rinnovamento la riconferma delle vecchie alleanze con quel centrosinistra che a Roma siede sui banchi dell’opposizione e a Bolzano rappresenta solo una piccola parte della comunità italiana.

    Con questa scelta Lei preferisce evitare il confronto con una forza federalista che non solo difende le autonomie speciali ma a Roma si batte addirittura per l'introduzione del federalismo, non solo quello fiscale, ma un federalismo vero nel quale i territori siano i veri protagonisti della politica e dello sviluppo, gestendo in prima persona le risorse come già avviene qui da noi, e ha preferito allearsi per continuare il percorso di governo di questa terra con quelle forze di sinistra che a livello nazionale sono riuscite a fare ben poco per rendere competitive le nostre imprese.

  • Alessandro Urzì (Popolo della Libertà): La conferma dell’alleanza a sinistra infrange il principio dell’alternanza. Il Popolo della Libertà non nasce per contrapporsi, per vestire i panni dell’opposizione ma per gestire i cambiamenti, per dare corpo alle riforme, per condurre i giochi, non per subirli. Ecco che la scelta di campo indicata dalla Volkspartei in questa legislatura e che conferma l’asse con la sinistra è scelta scellerata e incomprensibile. Incomprensibile per gli elettori di lingua italiana, a maggior ragione alla luce degli eventi di questi ultimi giorni, che hanno ridotto la componente di lingua italiana in Giunta provinciale a incassare la mortificazione della riduzione a posizioni pressoché puramente simboliche delle proprie competenze, con tanto di scippo dell’ultimo minuto, senza l’accenno di una benché minima reazione.

    Noi rimproveriamo alla Svp la mancanza di coraggio di aver scelto la strada giusta.

    Un’occasione perduta, la ritengo, per non avere saputo cogliere l’aria nuova che il Popolo della Libertà ha messo in circolo in Alto Adige e a livello nazionale. Probabilmente solo un appuntamento rinviato, lo si vedrà. 

    Ci siamo confrontati in queste ultime settimane con schiettezza con una delegazione del primo partito dell’Alto Adige, la Svp, con animo sgombro da pregiudizi e positiva predisposizione al disegno di un futuro condiviso. Abbiamo ricevuto la medesima considerazione, va ammesso: la Svp ha fatto intenzionalmente e platealmente cadere il muro della pregiudiziale nei riguardi del centrodestra. Ciò, va detto, non cancella l’amarezza per la mancanza di coraggio dimostrata dalla stessa Svp nel perseguire l’obiettivo naturale del cambiamento. Noi rimproveriamo alla Svp la mancanza di coraggio di aver scelto la strada giusta, quella delle riforme, quella del cambiamento, quella della scelta, per la parte politica, di una forte sinergia operativa anche con il livello nazionale. Si riproporrà in questa legislatura lo schema che abbiamo già vissuto: chi vince le elezioni come il Popolo della Libertà, per quanto riguarda la rappresentanza politica del gruppo linguistico italiano, sarà all’opposizione.

    Luis Durnwalder (SVP):  Die römischen Regierungen, egal aus welchem Lager, dürfen nicht glauben, dass unsere Autonomie mit jenen anderer Regionen vergleichbar ist. Südtirols autonome Gesetzgebung und Verwaltung ist im Gegensatz zu allen anderen international vereinbart und abgesichert. Eine einseitige Abänderung durch ein Verfassungsgesetz ist damit nicht möglich, solange es nicht die Zustimmung des anderen Vertragspartners, unseres Vaterlands Österreich, gibt. Ein stetiger Informationsfluss und eine enge Zusammenarbeit mit den verantwortlichen Gremien in Österreich sind und bleiben deshalb für Südtirol lebenswichtig

    Wir werden weiterhin Kompetenzen fordern, wie wir es bereits gesagt haben. Wir werden Kompetenzen verlangen. Was die Sicherheit anbelangt, werden wir versuchen, neue Zuständigkeiten zu bekommen. Wir werden selbstverständlich auch die Steuerautonomie verlangen. Wir werden aber vor allem versuchen, andere Zuständigkeiten zu bekommen, die in der jeweiligen Zeit unbedingt notwendig sind.

    Die römischen Regierungen dürfen nicht glauben, dass unsere Autonomie mit jenen anderer Regionen vergleichbar ist.

    Es ist auch gesagt worden, dass sich in der Zusammensetzung der Regierung nichts geändert hätte. Wenn man polemisieren will, dann hat man vielleicht Recht. Wenn man die Sache so sehen will, wie sie ist, dann muss man sagen, dass sehr wohl einiges geändert worden ist, und zwar sind in der letzten Legislaturperiode von 11 Regierungsmitgliedern insgesamt 4 ausgetauscht worden. Zwei Mitglieder haben wir eingespart, indem wir nun anstatt 11 nur mehr 9 Mitglieder haben. Ich glaube, dass dies auch richtig ist. Wir sind der Meinung, dass wir nicht nur von Einsparungen reden sollten, sondern wir sollten es auch tun. Deshalb haben wir die Regierung auf 9 Mitglieder reduziert. Außerdem sind 2 von diesen 9 Mitgliedern ausgewechselt worden. Ich glaube, dass man deshalb die Regierung auf insgesamt 4 Positionen geändert hat.

  • Ein Vierteljahrhundert: 25 Jahre lang regierten Luis Durnwalder (hier zum ersten Mal als Landeshauptmann 1988) und die SVP Volkspartei das Land Südtirol ohne italienische Rechtsparteien in der Landesregierung. Ein Tabu, mit dem sein Nachfolger Arno Kompatscher schon 2018 und 2023 erneut gebrochen hat. Foto: Seehauserfoto