Corruzione
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Politics | La riforma

Legge anti-corruzione: panico nella Lega

Approvato un emendamento dell’opposizione sul peculato: caos in Parlamento.

Martedì scorso la maggioranza è stata battuta alla Camera durante le votazioni sul disegno di legge anti-corruzione fortemente voluto dal M5S, che ne aveva fatto un punto dirimente del contratto di governo siglato con la Lega dopo le elezioni del 4 marzo 2018. Il voto è avvenuto a scrutinio segreto, ma poiché i due partiti di governo godono di un’ampissima maggioranza di 346 deputati, l’esito di 284 voti a favore dell’emendamento e 239 contrari dimostra che una parte consistente della stessa maggioranza ha votato contro il ddl. Perché? L’emendamento approvato alla Camera alleggerisce il reato di peculato, cioè quello di cui sono accusate decine di politici tra cui, guarda caso, anche il viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi, il capogruppo a Montecitorio Riccardo Molinari (già condannato in appello a 11 mesi) e il senatore Francesco Bruzzone. Tutti leghisti. E infatti, chi ha potuto osservare le reazioni dei deputati all’esito del voto lo conferma: grillini furibondi, leghisti sorridenti.

 Solo l’élite intellettuale pentastellata poteva credere alla panzana della Lega come partito della legalità

Ora il testo torna al Senato, ma è evidente che l’intero provvedimento risulta indigesto al partito di Salvini. Lo stesso annullamento della prescrizione a partire dal primo grado di giudizio, che vanificherebbe qualsiasi tattica dilatoria degli avvocati difensori per allungare i tempi dei processi ed evitare così che giungano a sentenza definitiva, è visto dai parlamentari della Lega come fumo negli occhi. Del resto, solo l’élite intellettuale pentastellata poteva credere alla panzana della Lega come partito della legalità. La sequenza di reati compiuti negli anni da esponenti leghisti spazia dai famosi 49 milioni (che secondo una sentenza definitiva della Cassazione la Lega ha rubato alla collettività attraverso un sistema corroborato di rimborsi elettorali giustificati con rendiconti contabili fasulli), alla condanna del consigliere regionale e poi Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota per peculato, ai fondi del partito trasferiti dall’ex tesoriere Francesco Belsito su conti off-shore a Cipro e in Tanzania, alla condanna dell’ex segretario nazionale e leader storico della Lega Nord Umberto Bossi per aver utilizzato i fondi del partito, peraltro irregolarmente rendicontati, a fini personali, e si potrebbe continuare.

Inoltre, la Lega è stata fedele alleata di Berlusconi contribuendo ad approvare tutte le cosiddette leggi ad personam: Decreto Biondi (1994), Rogatorie (2001), Falso in Bilancio (2002), Cirami (2002), Lodo Schifani (2003), Ex Cirielli (2005), Lodo Alfano (2008), Legittimo impedimento (2010), solo per citare le più note. Pertanto, pretendere che la Lega si prodighi con entusiasmo a favore dell’inasprimento delle pene per i corrotti è un po’ come pretendere che Berlusconi si batta con ferocia contro la frode fiscale, l’utilizzo di società off-shore per creare fondi neri all’estero e l’intrattenimento di rapporti sessuali con prostitute marocchine minorenni.

Contro la sospensione della prescrizione a partire dal primo grado di giudizio si è schierato pure il PD perché garantire che i processi giungano a sentenza eliminando una norma esistente quasi solo da noi sarebbe una forma di giustizialismo. Anche Forza Italia è al tramonto, deve avere un che di romantico affondare abbracciati alla stessa causa

Per quanto riguarda la prescrizione, è utile ricordare che l’Italia è l’unico paese occidentale oltre alla Grecia dove la prescrizione non decade una volta iniziato il dibattimento in tribunale, incentivando così la difesa degli imputati ad adottare tattiche ostruzionistiche per allungare i tempi processuali all’infinito. Una piccola curiosità: contro la sospensione della prescrizione a partire dal primo grado di giudizio si è schierato pure il PD perché garantire che i processi giungano a sentenza eliminando una norma esistente quasi solo da noi sarebbe una forma di giustizialismo. Anche Forza Italia è al tramonto, deve avere un che di romantico affondare abbracciati alla stessa causa.

Nel frattempo, il governo sta lavorando alacremente per portare il paese al default. Dovesse riuscirci, il governo austriaco ha già dichiarato che non offrirà protezione umanitaria a migranti economici italiani.