Economy | Il caso

L’Inps in tilt

Boom di richieste per il bonus da 600 euro destinato ai lavoratori autonomi. Il sito va in crash. La vicepresidente dell’Istituto Gnecchi: “Falla durata 5 minuti”.
Inps
Foto: upi

Una giornata da dimenticare per l’Inps. I fatti: da oggi, 1 aprile, si può presentare sul sito dell’istituto di previdenza la richiesta per il bonus da 600 euro riservato a liberi professionisti e co.co.co; autonomi iscritti alle gestioni speciali; stagionali del turismo; lavoratori agricoli; addetti dello spettacolo. Il benefit è previsto dal decreto Cura Italia come una delle prime misure da attivare nell’emergenza coronavirus. Ma le difficoltà tecniche per inviare le domande si sono verificate già di prima mattina, finché a metà giornata, il sito è andato in crash. Questa la scritta che compare a tutta pagina sul portale:

A confermare che nessuno, fra quelli che ne hanno diritto, perderà il bonus è la vicepresidente dell’Inps, la bolzanina Maria Luisa Gnecchi che, contattata da salto.bz, dichiara: “La falla nel sistema è durata cinque minuti, stiamo provvedendo a ripristinare il sito, procederemo d’ora in avanti con gli accessi scaglionati”. Intanto un fiume di segnalazioni sono arrivate da parte di cittadini che inserendo le proprie credenziali sul sito venivano reindirizzati ai dati personali di altri utenti (dal numero di telefono, al codice fiscale, alle richieste per la maternità). “Inaccettabile, a quanto mi risulta i dati sono rimasti visibili solo per cinque minuti, ma resta un fatto gravissimo, stiamo verificando”, ribadisce Gnecchi.

 

Il boom di richieste ha intasato il portale. “Dall’una di notte alle 8.30 circa, abbiamo avuto 300mila domande regolari. Stiamo ricevendo 100 domande al secondo. Una cosa mai vista sui sistemi dell’Inps che stanno reggendo, sebbene gli intasamenti sono inevitabili con questi numeri”, ha detto all’Ansa il presidente dell’Inps Pasquale Tridico che poi, dal profilo twitter dell’istituto di previdenza - in continuo aggiornamento -, ha spiegato che “negli ultimi giorni il sito ha ricevuto attacchi hacker che sono continuati anche stamattina, e che abbiamo segnalato alle autorità. Il sito verrà riaperto con modalità diverse: dalle 9 alle 16 potranno accedere consulenti e intermediari e dopo le 16 gli utenti”. A danno ormai fatto sono giunte anche le rassicurazioni: “Non c’è fretta, le domande possono essere fatte per tutto il periodo della crisi, anche perché il governo sta varando un nuovo provvedimento sia per rifinanziare le attuali misure sia per altre”, ha specificato Tridico.

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Matthias Cologna Wed, 04/01/2020 - 15:41

Il crash del sito del più grande ente previdenziale europeo ci insegna, oltre a far sorgere domande leggittime sulla cybersecurity, l'atteggiamento dei cittadini verso i servizi online della PA.

Lo scopo dei servizi online non è solo quello di elargire somme di denaro quando occorre, ma di dare al cittadino la possibilità di avere a disposizione sempre ed ovunque i propri dati, siano essi sanitari, previdenziali o fiscali, cosa complicata ed onerosa su carta. Quanti hanno già visualizzato i propri contributi versati, fatto una simulazione pensionistica o consultato il fasciolo sanitario elettronico?

Viviamo in un paese con appena 6.229.952 identità SPID rilasciate [1] e 14.625.855 Carte d'Identità Elettroniche distribuite [2] ma che nessuno usa per loggarsi, due identità digitali che permettono di accedere ai siti di tutte le PA italiane e a breve europee: e ci sono persone che ancora richiedono il PIN dell'INPS?

Forse la quarantena è il periodo giusto per richiedere finalmente la propria identità digitale unica ed iniziare a prendere confidenza con la PA digitale. La richiesta delle credenziali SPID può essere fatta gratuitamente via webcam, maggiori info su: https://www.spid.gov.it/richiedi-spid

[1] https://innovazione.gov.it/it/progetti/spid/
[2] https://innovazione.gov.it/it/progetti/cie/

Wed, 04/01/2020 - 15:41 Permalink
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Daniele Menestrina Wed, 04/01/2020 - 21:12

Sui siti di informazione si legge che il problema sul sito dell'INPS è durato 1 ora e mezza esponendo dati sensibilissimi di moltissimi cittadini. Se Gnecchi dice che il problema è durato "solo 5 minuti" porti le prove. Se invece dovesse avere mentito le dimissioni immediate sarebbero la conseguenza logica (se vivessimo in un paese civile).

Wed, 04/01/2020 - 21:12 Permalink
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Karl Trojer Thu, 04/02/2020 - 09:42

Leggo in La Repubblica, che il Sindaco di Cesena ha trovato e concretizzato un sistema semplice ed efficace per superare la burocrazia per ottenere i buoni alimentari da parte dei bisognosi : si va al Comune, ci si iscrive con la propria tessera sanitaria e di seguito nei negozi si paga con questa tessera. Altro Comuni sono inviatati a procedere similmente, Cesena ne è a disposizione per informazioni utili.

Thu, 04/02/2020 - 09:42 Permalink