Chronicle | Coronavirus

Quarantena in caserma

La misura per un eventuale aumento dei contagi. Colle Isarco, il centro vacanze per militari diventa alloggio. Protesta il sindaco Kompatscher. Primo caso a Trento.
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Foto: Protezione Civile

Lo Stato italiano in accordo con regioni e province autonome si prepara a far fronte ad un eventuale aumento della diffusione del coronavirus, soprattutto alla necessità di accogliere e isolare le persone contagiate o quelle che con queste ultime sono venute a contatto. Nell’ambito di un piano nazionale che ha messo a disposizione 80 caserme, per 6.600 posti letto, la Difesa ha concesso per la regione Trentino Alto Adige la caserma Baisi di Colle Isarco, adibita a casa per le vacanze per il personale militare e considerata idonea per questa nuova funzione dalla Provincia di Bolzano. Riguardo al virus, la situazione resta stabile in Alto Adige, mentre a livello nazionale i contagi continuano la loro progressione (ieri sera erano 1.835, con 166 pazienti in terapia intensiva) e si è registrato il primo caso “autoctono” in Trentino: una signora di 83 anni del capoluogo. 

 

Turista tedesco positivo, era stato ad Anterselva

 

In provincia di Bolzano l’ultimo aggiornamento fornito dalla Provincia parla di una situazione di calma, al termine del primo giorno (ieri) in cui si è cercato il ritorno alla normalità con la riapertura delle scuole (con le dovute precauzioni per studenti e insegnanti). Riguardo agli approfondimenti sui casi sospetti, dopo il turista tedesco proveniente da Heidelberg nel Baden Württemberg, risultato positivo al virus dopo una vacanza in val Gardena - e per il quale Palazzo Widmann aveva smentito un contagio locale -, l’attenzione si è spostata su un altro turista germanico risultato positivo: un 68enne della Bassa Sassonia che aveva trascorso una settimana ai campionati mondiali di biathlon di Anterselva. La sua presenza alla manifestazione è stata confermata dalle autorità sanitarie del Land di provenienza.

Intanto il sistema della protezione civile nazionale e locale si sta occupando di allestire le strutture dedicate all’accoglienza delle persone che non possono trascorrere il periodo di quarantena nelle proprie abitazioni. Si tratta, spiega la Provincia, sia di persone asintomatiche che hanno avuto contatti con persone risultate positive al test del virus (denominato Sars-CoV-2, che a sua volta provoca la malattia definita Covid-19), sia di persone già risultate positive, con sintomi lievi che non necessitano di ospedalizzazione. 

 

 

La scelta di Colle Isarco-Gossensass

 

Il centro altoatesino situato a Colle Isarco-Gossensass rientra nel programma della Difesa che riguarda strutture in varie parti d’Italia, dalla base logistica di Roccaraso (L’Aquila) dell’esercito alle basi dell’aeronautica di Taranto, Trapani Birgi e Decimomannu (Cagliari). Una decisione che non è piaciuta al sindaco di Brennero Franz Kompatscher, il quale ai microfoni di Rai Südtirol ha lamentato la perdita economica per la comunità: il centro garantisce infatti 40.000 pernottamenti l’anno, “un quinto del nostro territorio”, ha precisato, e la stagione invernale è stata interrotta per far posto agli eventuali contagiati.

La struttura è comodamente raggiungibile e soddisfa tutti i requisiti di sicurezza e di confort necessari. Quanto prima sarà riadattata a livello sanitario e per la privacy degli ospiti (Provincia di Bolzano)

L’amministrazione provinciale in una nota ha spiegato perché la scelta è ricaduta su Colle Isarco, “richiesta” espressamente da Arno Kompatscher a Roma. Nel corso della valutazione su diverse strutture, si precisa, è stato preso in considerazione il centro vacanze che l’esercito originariamente aveva riservato al proprio personale per eventuali casi di quarantena. “Grazie all’intervento del governatore presso il dipartimento nazionale di protezione civile è stato possibile riservare la caserma Baisi per ospiti altoatesini. Il sito - continua la Provincia - è risultato ideale in quanto è comodamente raggiungibile e soddisfa tutti i requisiti di sicurezza e di confort necessari”.

Sono in corso interventi da concludere il prima possibile per renderla adatta all’accoglienza anche a livello sanitario da parte dell’Agenzia per la protezione civile assieme all’Azienda sanitaria. Verrà riadattata sia dal punto di vista igienico/sanitario, incluse le necessità di isolamento, che della privacy degli ospiti. La gestione verrà affidata all’associazione della Croce bianca per conto dell’Agenzia.

 

Numero verde e portale web

 

Resta sempre in funzione, per domande e richieste di informazioni dei cittadini, sia generali che di carattere medico, il numero verde Covid-19 800 751 751, attivo tra le 8 e le 20. Inoltre, tutte le informazioni aggiornate e dettagliate sul coronavirus, elaborate da parte dell’Agenzia per la protezione civile e dell’Azienda sanitaria provinciale, compresa la documentazione ufficiale, le direttive e le Faq, sono a disposizione sul portale web www.provincia.bz.it/coronavirus.