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“Valdastico a Trento sud”

Mentre la Lega spinge per Rovereto sud, il Patt difende il tracciato precedente: “Collega laghi e Valsugana”. Finché la PiRuBi è sulla carta, per le elezioni, tutto bene.
Valdastico
Foto: Patt

Da Bolzano Arno Kompatscher ha già detto “no grazie”. Ma il tormentone che investe Veneto e Trentino sul completamento nord della A31 - da Piovene Rocchette, in provincia di Vicenza, al Trentino - è lungi dall’esaurirsi. Ora che le trattative sono scese nel concreto tra le due giunte leghiste di Venezia e Trento, il dibattito si arricchisce con la proposta fatta dai cugini trentini della Volkspartei. Il gruppo consiliare del Patt, guidato da Ugo Rossi, rispolvera il disegno spuntato nell’era del governatore Lorenzo Dellai per un tracciato fino a Trento sud, utile a servire la zona turistica dei laghi di Caldonazzo e Levico tramite una bretellina e risolvere al contempo il carico di traffico in Valsugana. 

Un collegamento Veneto-Trentino deve liberare la Valsugana dalla morsa del traffico. Siamo ancora in tempo: Fugatti si fermi, per il bene del Trentino (Patt)

Viabilità e politica

Viene il sospetto che quello della Pi.Ru.Bi, così concepita dai politici degli anni ’70 Piccoli, Rumor e Bisaglia, sia sempre un tema da accarezzare durante la campagna elettorale. Guarda caso a maggio ci sono le suppletive per la Camera, in concomitanza con le europee. Del progetto si parla comunque da decenni, con un’accelerazione negli ultimi mesi che sembrerebbe portare ad una sua realizzazione (o almeno così pare). A spingere sotto traccia sono soprattutto gli interessi territoriali della società A4 Holding Brescia-Padova, che ha bisogno del nuovo tracciato per ottenere il rinnovo della concessione.

 

Il punto di arrivo in Trentino della Valdastico nord è il tema più dibattuto. Recentemente il Comune di Besenello ha ottenuto ragione dal Consiglio di Stato sul suo no allo sbocco nel proprio territorio. Ed ecco quindi cosa propone il Patt: in pratica di mettere nel cassetto il tracciato sul quale punta il governatore trentino Maurizio Fugatti, nelle sue trattative con il Veneto e Roma, e di adottarne un altro: ovvero il precedente disegno, concordato con il Cipe e il ministero e oggetto di uno studio di fattibilità dell’A4 concluso l’estate 2018 (prima delle elezioni che hanno portato alla vittoria leghista). Innanzitutto perché, dicono le Stelle alpine, il Trentino ha l’ultima parola e non può farsi condizionare: “La Corte costituzionale ha riconosciuto che la Valdastico non si può fare senza un’intesa con la Provincia autonoma di Trento”.

 

“Fugatti si fermi”

Per supportare la propria tesi, pensata con un’attenzione particolare per la Valsugana (che è anche il collegio che ha eletto Fugatti alle politiche e dove si rivota dopo le sue dimissioni) gli autonomisti riportano i vantaggi e svantaggi assegnati alle due varianti. Mentre Rovereto sud non valorizza l’interporto di Trento (struttura che però ha già grossi problemi ad intercettare i tir da mettere su ferrovia), crea un maggiore aggravio all’A22 e non reca nessun beneficio alla Valsugana - a detta del Patt -, per l’accesso a Trento sud sarebbe tutto il contrario. “Un collegamento Veneto-Trentino deve liberare la Valsugana dalla morsa del traffico in ingresso a Grigno e toglierlo dalla zona dei laghi. Siamo ancora in tempo - conclude il partito - e chiediamo a Fugatti di fermarsi e riflettere bene, per il bene del Trentino”.