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“Vettorato come Tommasini”

Trasferimenti negati ai docenti precari dell’Alto Adige, l’assessore alla scuola italiana nel mirino degli insegnanti: “Ci risiamo con la vecchia e sterile politica”.
Giuliano Vettorato
Foto: Salto.bz

Monta la rabbia degli 85 insegnanti precari della provincia di Bolzano, e le rassicurazioni dell’assessore alla scuola italiana Giuliano Vettorato non bastano a placare gli animi. L’esclusione dalle graduatorie nazionali e la conseguente disparità di trattamento rispetto ai colleghi del resto d’Italia (nel 2014 sono state istituite graduatorie provinciali ad esaurimento ed è svanita la possibilità di eventuali trasferimenti in altre regioni) denunciata da Enrico Palazzi, portavoce del comitato dei precari, ha mandato su tutte le furie i docenti che hanno accusato amministrazione provinciale e scolastica di inerzia di fronte al problema.

Riecco la vecchia e sterile politica, la stessa del precedente assessorato Tommasini (Pd), che gli elettori hanno già solennemente bocciato: la politica dell’asservimento ai diktat della Svp. Così Vettorato si candida a fare la stessa fine politica

Intervistato dalla Rai, Vettorato ha ricordato che la situazione dei precari si protrae da tempo, “sono stato accusato di non voler ricevere una loro delegazione, ma in realtà mi sono già attivato inviando una lettera al Ministero il 2 aprile”, ha detto l’esponente della Lega. Una risposta che non è però piaciuta alla compagine degli insegnanti che controbatte: “Dall’assessore i docenti e la scuola italiana si aspettavano le nuove soluzioni alle vecchie questioni. Invece riecco la vecchia e sterile politica, la stessa del precedente assessorato Tommasini (Pd), che gli elettori hanno già solennemente bocciato: la politica dell’asservimento ai diktat della Svp. Così Vettorato si candida a fare la stessa fine politica. Chi gli ha suggerito la bella idea di non assicurare al Miur reciprocità nei trasferimenti?”.

 

Promesse da mantenere

 

L’assessore ha inoltre dichiarato di voler attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato sull’esito dei ricorsi presentati dai docenti. Ma anche in questo caso i precari non perdonano: “Cosa c’entra il Consiglio di Stato, la cui udienza è peraltro fissata in giugno, con la riapertura delle graduatorie ad esaurimento (GaE) per cui i termini cadono il 16 maggio? Assolutamente nulla. I procedimenti al Consiglio di Stato - spiegano - riguardano questioni diverse: quella della mancata attuazione del piano straordinario di assunzioni anche in provincia di Bolzano e quella dell’istituzione delle nuove graduatorie provinciali”.

I precari richiamano quindi direttamente la politica alle proprie responsabilità: “La riapertura delle GaE c’entra invece con le promesse ufficiali che l’amministrazione ci aveva fatto nel 2016. Adesso vi rimangiate tutto e dite che le norme erano già cambiate nel 2015 (anno in cui sono arrivate migliaia di stabilizzazioni con la Buona scuola, decreto che però la provincia di Bolzano non ha applicato, ndr). Problemi con la cronologia? E comunque sapete bene che non è vero: anche l’attuale quadro normativo prevede chiaramente la possibilità di trasferimento per i docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento di Bolzano. Quello che chiediamo è che si riconosca il nostro diritto a essere trasferiti”.