Chronicle | Italia zona rossa

“Le merci non portano contagio”

Coronavirus e autotrasporto. In A22 cala il traffico, più controlli fuori dai caselli. In Alto Adige 52 positivi. L’Unione ai negozi non di prima necessità: “Chiudete”.
Paganella est, tir, camion, A22, Autobrennero, autostrada
Foto: Autobrennero

Tutta Italia zona rossa, o “zona protetta” come ha detto il presidente Conte. La linea dura dettata dall’esigenza di non far collassare il sistema sanitario pubblico, per la pressione degli ammalati da Covid-19 nei reparti di cure intensive, mantiene un occhio di riguardo verso l’economia e i lavoratori. “Tutte le merci possono circolare liberamente in entrata, uscita e transito dalle zone rosse” ricorda Anita, l’associazione degli autotrasportatori industriali, in una nota inviata prima dell’avvento del nuovo decreto del presidente del consiglio (Dpcm) che ha esteso a tutta Italia il divieto di movimento prima applicato a Lombardia e 14 province. Si vedono intanto gli effetti della stretta. In A22 il traffico è calato a partire dall’ultimo weekend, di diverse decine percentuali secondo il direttore tecnico Carlo Costa. I posti di blocco della polizia stradale fuori dai caselli in Lombardia e territori off limits, prima a campione, sono destinati ad aumentare da questa mattina. Intanto aumentano i casi positivi in Alto Adige - ora sono 52 - e l’Unione commercio suggerisce di chiudere ai negozi non di prima necessità.

 

Autotrasporto, “licenza” di rifornire

 

Di fronte alla diffusione del virus e alle conseguenze economiche - dal “lunedì nero” delle borse finanziarie e allo spettro di una recessione per lo stop a numerosi settori - l’autotrasporto con la sua capacità di rifornire negozi e supermercati di beni di prima necessità diventa determinante. Thomas Baumgartner, presidente di Anita, sottolinea la libertà di movimento dei camion, precisata riguardo al primo decreto di domenica.

Siamo soddisfatti, è stato chiarito che le merci possono circolare liberamente non essendo portatrici del coronavirus. Ma gli autisti devono rispettare le cautele nella fase di carico/scarico (Thomas Baumgartner, Anita)

“Siamo soddisfatti in quanto le comunicazioni del capo della protezione civile nazionale, nel comunicato del ministro dell’interno, chiariscono che le merci possono circolare liberamente non essendo portatrici del coronavirus. Ovviamente anche gli autisti, per le comprovate ragioni lavorative, non possono né devono subire restrizioni nella guida dei mezzi, mentre in fase di scarico e carico delle merci devono adottare tutte le precauzioni che sono impartite alle persone fisiche”. Segue l’appello al Tirolo affinché rinunci “a tutte le misure contro il traffico di transito per permettere ai vettori italiani di portare le merci destinate al mercato del Nord Europa, senza ulteriori impedimenti”. 

Infine, secondo Anita il modo migliore per impedire qualsiasi possibilità di contagio è “il trasporto combinato non accompagnato, l’unica modalità di trasporto dove l’uomo non segue il carico”: “Ma da sola questa modalità non può garantire la capacità trasportistica richiesta”, conclude Baumgartner.

 

A22, il traffico è calato

 

In un quadro in cui sono state estese a tutta Italia le norme che impongono ai cittadini di non spostarsi o viaggiare, se non per motivi di assoluta necessità o lavoro (è l’Io resto a casa pronunciato da Conte), sul fronte stradale si registrano le misure precauzionali decise da Autobrennero, il cui tracciato interessa le tre province “rosse” di Mantova, Reggio Emilia e Modena. In un ordine di servizio firmato lunedì l’ad Diego Cattoni e il direttore tecnico Carlo Costa hanno perfezionato quanto già disposto tre settimane fa, allo scoppio dell’epidemia in Italia. Deciso lo stop alle visite esterne negli uffici, quello per la formazione per i dipendenti, fino alla chiusura al pubblico dei centri servizi di Modena e Carpi che lavorano ora in call center. I caselli funzionano con le casse automatiche.

 

 

“Abbiamo attuato quanto possibile in via precauzionale per garantire la gestione dei servizi fondamentali - chiarisce Costa -. Il nostro centro di controllo su tutte le attività della mobilità è infatti attivo 24 su 24 per gestire informazioni, emergenze, sensoristica, telecamere, pannelli a messaggio variabile”.

Il traffico è calato, non abbiamo ancora dati ma possiamo parlare di diverse decine percentuali e il discorso vale soprattutto per le auto private (Carlo Costa, direttore tecnico Autobrennero)

 

Aumentano i controlli fuori dai caselli

 

Il traffico per il momento può scorrere liberamente e non ci sono posti di blocco interni, salvo i controlli esterni ai caselli da parte delle forze dell’ordine che dovrebbero aumentare oggi. Il flusso di veicoli è però calato sensibilmente a partire dallo scorso fine settimana. “Non abbiamo ancora dati ma possiamo parlare di diverse decine percentuali e vale soprattutto per le auto private” conclude il direttore tecnico.

 

I numeri e l’appello ai negozi

 

Questa mattina (10 marzo) si attestano a 52, ovvero 16 in più rispetto a ieri, i casi positivi da coronavirus in Alto Adige. Lo comunica l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, che ricorda il rispetto alle norme igieniche di comportamento diffuse dalle autorità: uscire di casa solo per necessità, lavarsi spesso le mani, evitare assembramenti e rispettare la distanza minima di un metro da qualsiasi persona. Importante, prosegue Sabes, limitare al massimo le visite negli ospedali e in tutte le strutture sanitarie. Solo così si può consentire alle strutture sanitarie di continuare a svolgere il loro lavoro, preservando il personale sanitario da ogni rischio e permettendogli di continuare a svolgere il proprio lavoro di cura delle cittadine e dei cittadini.

A scopo precauzionale arriva anche l’invito dell’Unione commercio turismo servizi Alto Adige. L’associazione consiglia ai negozi che non vendono merce di prima necessità di ridurre i propri orari di apertura oppure di chiudere del tutto l’attività fino al 5 aprile 2020.