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Ötzi, le richieste stellari di Tosolini

Mentre la Svp cittadina sceglie a sorpresa l’Ex Enel emergono i dettagli della trattativa (finora) fallita sull’Ex Ina. Tosolini chiedeva 17 milioni in più della stima.
Edificio ex INA
Foto: Comune di Bolzano

La Generalbau di Pietro Tosolini – comunicato stampa di ieri, 17 maggio  – constata, “con favore”, di occupare il primo e il terzo posto nella graduatoria elaborata dalla Sinloc e da Weber+Winterle nello studio pubblicato integralmente l’11 maggio scorso. La società si dichiara anche disponibile a “offrire a Bolzano e di dare, se è nell’interesse della Provincia di Bolzano, al museo archeologico dell’Alto Adige un luogo degno della sua importanza come custode del più importante pezzo d’esposizione sudtirolese e più rilevante reperto antropologico dell’intero arco alpino, la mummia venuta dal ghiaccio”. Nell'indagine realizzata per individuare l'immobile più adatto per dare una nuova casa a Ötzi, come noto, il primo posto è occupato, con distacco, dall’edificio ex Enel che si trova a poche decine di centimetri dal trafficatissimo Ponte Druso. Al terzo, invece, si trova l’edificio ex Ina a pochi metri da Ponte Talvera, e, soprattutto, dal museo Civico che, nelle intenzioni, dovrebbe costituire un polo unico con il Museo archeologico. La location, insomma, sembrerebbe la “morte sua”. Fra gli sponsor più determinati di questa sistemazione, che è su tavolo dal 2012, c'è il sindaco Renzo Caramaschi. Il fatto è che la trattativa per attuarla è stata un braccio di ferro tra ossi duri e si è protratta senza esito per oltre cinque anni. Il perché è intuibile: Tosolini chiedeva molto di più di quanto fosse disponibile ad offrire la Provincia. In immobili, ovviamente, perché il gruppo del costruttore ha di suo una liquidità che fa invidia a molte società del settore, anche di spessore nazionale.  Ora, ad ostacolare la soluzione che piace al primo cittadino c'è un altro "ma". Pur non chiudendo la porta all’Ex Ina, il direttivo della Svp cittadina -  che, come noto, nella maggioranza ha un peso specifico infinitamente superiore al 14,8% decretato dalle urne – ieri sera (17 maggio) si è espresso in favore dell’immobile ex Enel. Meglio: si è espresso in favore del “rispetto dell’esito dello studio”, che prevede poi al secondo posto l’attuale Carcere e quindi l’ex Ina. Quest'ultima ipotesi, va ricordato, presenta secondo gli autori dello studio “una buona localizzazione, data anche la vicinanza ad altre sedi museali (...) Nonostante la presenza di una corte, viene giudicata limitata la possibilità di ampliare gli spazi esterni di pertinenza e minore possibilità di insediare ulteriori spazi e funzioni di pubblica fruizione, in ragione delle caratteristiche architettoniche e dimensionali del lotto". Proprio per chiarire questi aspetti critici giovedì gli esperti di Sinloc si recheranno in municipio, dopodiché la maggioranza comunale si dovrà esprimere.

 

Ma perché l’affare ex Ina a suo tempo non andò in porto? Stando a quanto si è potuto apprendere le stime degli uffici estimo di parte pubblica per i 1.680 mq di superficie fondiaria del lotto  – che con le superfici lorde fuori terra e interrate portano la dimensione totale dell’ipotesi di progetto a 9.215 mq – assegnavano all’immobile un valore di 28 milioni di euro. Tosolini ne chiedeva 45. Calcolatrice alla mano la differenza è del 62,2%. Un’enormità. La Generalbau, come detto, non voleva soldi, ma una serie di edifici a Bolzano e Merano, e, a complicare ulteriormente il quadro, uno di questi era di proprietà statale. La distanza tra le due posizioni, inizialmente siderale, con il tempo si è accorciata. La Provincia è arrivata a offire 34 milioni ma Tosolini non è mai voluto scendere sotto i 40. Per questo la soluzione che fin dall’inizio era sembrata come la più logica, dopo quasi sei anni è stata scartata e si resa necessaria una prima indagine di mercato con un bando emesso nell’estate 2018. Allora Palazzo Widmann pervennero 3 offerte, ma ne furono valutate solo due, perché, incredibile a dirsi, la Generalbau incorse in un vizio di forma (la stima economica venne lasciata nell’offerta tecnica). La vincitrice fu la società Vivavirgolo S.r.l. e seconda arrivò l’Athesia, comunque scartata perché il sito non aveva la metratura sufficiente. La Giunta provinciale, però, decise di non dare corso alla trattativa. Di qui, infine, l’affidamento dello studio a Sinloc e W+W.

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Heinrich Zanon Tue, 05/18/2021 - 14:42

Il palazzo Ex-INA in prossimità di ponte Talvera sarebbe, oltre che presumibilmente adeguato per gli spazi disponibili, una sede funzionale e perfettamente visibile per il museo di Ötzi.
Proprio in considerazione di tale prestigiosa collocazione dell'edificio avevo lanciato pubblicamente, qualche tempo addietro, in una lettera al direttore del giornale "Dolomiten", l'esortazione e la supplica indirizzate al comm. Tosolini della Generalbau s.p.a. a volere dedicare lo stabile, a propria futura perenne memoria, agli scopi precisati, cedendolo gratuitamente alla cittadinanza bolzanina, che poi sia - a scelta e secondo le aspettative - la Città di Bolzano o la Provincia Autonoma.
L'auspicata generosità verrebbe ovviamente a consacrare un lunghissimo periodo di felice attività imprenditoriale e di evidenti successi economici potuti incamerare dalla Generalbau nel capoluogo altoatesino.

Tue, 05/18/2021 - 14:42 Permalink
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alfred frei Tue, 05/18/2021 - 15:25

Una proposta molto sensata del sig. Zanon. Si potrebbe pensare a una raccolta di firme in questo senso. Al comm. Tosolini potrebbe essere conferito il Sigillo della città a norma del Regolamento comunale approvato in data 11/03/1999.

Tue, 05/18/2021 - 15:25 Permalink
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alfred frei Tue, 05/18/2021 - 16:50

Il comm. Tosolini oltre a rappresentare il genere umano è un homo oeconomicus che sa massimizzare la sua soddisfazione utilizzando al meglio le sue risorse al fine di operare la scelta più funzionale anche come benessere sociale, o no ?

Tue, 05/18/2021 - 16:50 Permalink
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luigi spagnolli Wed, 05/19/2021 - 12:49

Caro Heinrich Zanon, il Commendator Tosolini è un abile immobiliarista. Essere immobiliaristi significa essere abili nel comprare a poco e vendere a tanto. Tutto ciò porta talvolta, tra l'altro, taluni esponenti della categoria a operare scelte eticamente discutibili. Ovviamente non mi riferisco al Commendator Tosolini, ma pensare che egli decida di regalare a chicchessia un immobile del valore di milioni di Euro è davvero da sognatori. I suoi trascorsi, a partire da quanto scritto nell'articolo, vanno in tutt'altra direzione. In ogni caso egli, affittando il Palazzo Ex INA, ha guadagnato negli anni notevoli somme di denaro pubblico: se anche il Comune e/o la Provincia si mettessere a fare affari con altri immobiliaristi, ciò rientrerebbe in una più equa distribuzione del denaro pubblico. In sé non una cosa negativa, anzi.

Wed, 05/19/2021 - 12:49 Permalink