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"Una giunta Svp, Pd e Köllensperger"

Juri Andriollo attacca 5 stelle e Salvini: "Bulli al governo, qui la Lega è senza programma. Noi aperti a nuove alchimie". Sì a Renate Prader e Huber assessore comunale.
Andriollo
Foto: J. Andriollo

salto.bz: Juri Andriollo, il Pd altoatesino di cui lei fa parte come consigliere comunale e presidente della commissione urbanistica a Bolzano si è diviso sulla lista per le provinciali dopo l'ok ai civici. Nel confronto per il terzo posto tra Renate Prader e Sandro Repetto, assessore del capoluogo, c’è anche un risvolto a livello comunale. Lei è uno dei papabili per un'eventuale successione in giunta, che ne pensa?

Juri Andriollo: se dovesse essere eletto Sandro ci sarà da fare un ragionamento sulla sua successione, questo è un dato. Ma intanto vediamo di portare a casa un buon risultato per il Pd, che è necessario non tanto al partito in sè quanto piuttosto alla visione e al modo di intendere la comunità che la nostra forza politica rappresenta. Fin da piccolo ho sopportato male i bulli e vederli oggi al governo mi fa dire che noi siamo antitetici, siamo l’esatto opposto. Noi costruiamo.

Bocciatura senza appello per Salvini e 5 stelle?

I 5 stelle sono una grossa delusione, io ero uno dei fautori di un possibile accordo con il M5s perché immaginavo che questa spinta comunque a tratti necessaria, che partiva dal basso e da fasce popolazione con un punto di vista che noi non eravamo riusciti a coltivare, poteva portare a un percorso comune. Quello che vediamo oggi è l’antitesi dei 5 stelle: un gruppo di potere che ha negato e rinnegato quello che ha dichiarato per iscritto fino al giorno prima delle elezioni. Sono abbarbicati alla sedia: l’ultimo esempio è l’Ilva e chi ha secretato gli atti è il ministro.

Di Maio ha detto che a secretare gli atti è stata l’Avvocatura dello Stato per tutelare l’amministrazione in una possibile sede giudiziale.

L’Avvocatura non secreta mai, consegna al ministro, tanto che Calenda ha sempre pubblicato i tre pareri che ha chiesto. Di Maio ha raccontato alla sua maniera il contenuto, ma quando lo si potrà leggere, si vedrà che il parere dice l’esatto opposto e conferma le tre valutazioni precedenti. Questo dà la fotografia di quanto noi siamo distanti dal modo di fare politica dei 5 stelle oggi.

Il Pd secondo lei ha ancora uno spazio di manovra sia a livello nazionale che locale in Alto Adige?

Il Pd è lo spazio di manovra per chi ha a cuore un modello di comunità e tende a dire la verità, a parlare di progresso e non di regresso. Per chi guarda avanti e non indietro e soprattutto che vuole promuovere una visione positiva della società nelle sue molteplici sfaccettature, che sono un punto di forza e non di critica. In breve noi non lavoriamo sulla paura. 

Lei pensa che i cittadini saranno d’accordo con questa visione?

Io penso che i cittadini siano molto più maturi di quanto pensiamo. Queste elezioni nazionali hanno diviso il Paese in due perché la Lega rimane la Lega nord, è Salvini che ha una visione diversa. L’Italia è divisa in due.

Però gli elettori hanno “punito” il partito democratico e da mesi il suo establishment fa autocritica. 

Non condivido il piangersi addosso continuamente, bisogna invece proporre. Si chiede scusa quando si sono prese scelte sbagliate. Ricordo che la Lega era al governo con Berlusconi quando è stato commissariato dall’Europa con Mario Monti. Lo sfacelo lo hanno portato loro. Noi abbiamo trovato un Paese in difficoltà, l’abbiamo accompagnato con metodo fuori dalle sacche della crisi e l’abbiamo riconsegnato all’Europa che è la nostra casa. Da migliorare, per farne davvero una comunità di popoli e non di burocrati, ma che resta la nostra stella polare. Siamo i figli dell’erasmus. Io non voglio confini.

Qui però il commissario Bessone punta a sostituire la Lega al Pd al governo con l’Svp. Ci riuscirà?

È la solita sindrome del centrodestra, capace solo di dividersi e parlare degli altri. Non è capace di proporre. Il programma della Lega non esiste.

Secondo lei due consiglieri si possono fare, per il Pd?

Quello che sarà sarà, l’elettorato voterà ciò che ritiene opportuno. Io però cerco di costruire un’alternativa e dare continuità a un modello, pur migliorabile, che ha funzionato immaginando anche nuove alchimie nella politica.

Ad esempio?

Köllensperger è una figura a mio modo di vedere interessante e intelligente, con cui si possono e si devono aprire dei canali. Una figura per bene con cui io parlo e continuerò a parlare dopo le elezioni.

Si è già proposto per "co-governare". Lo vedrebbe in giunta con Pd e Svp?

Anche in chiave di giunta, ci mancherebbe altro, se ci fossero le condizioni. 

Cosa si aspetta per l’Svp: tenuta, calo o aumento?

Se perde l’Svp perdiamo tutti. Trento sta dimostrando quanto è fragile l’architrave su cui si poggia la difesa dell’autonomia. La Volkspartei non è solo un entità o un partito, è uno dei pilastri su cui si fonda l’autonomia. Spero prenda i voti necessari per formare una maggioranza assieme alle forze politiche omogenee.

Come legge la situazione trentina, nella quale la crisi conclamata del centrosinistra autonomista, che ha silurato il presidente in carica Ugo Rossi, sembra aprire le porte all’onda della Lega che oggi festeggia con Salvini a Pinzolo?

Con grande dispiacere. Il Trentino è sempre stato una fucina di idee e laboratorio politico, le divisioni non aiutano una comunità politica che ha bisogno di riunirsi come stiamo facendo noi in Alto Adige. L’auspicio è che si ritrovi unità. Ma ho paura che nella provincia vicina ci sarà sicuramente un’onda d’urto importante.

Il Pd tornerà a discutere di lista in assemblea, probabilmente lunedì sera. Secondo lei il terzo posto in lista dopo Tommasini e il civico Casolari a chi deve andare, alla rappresentanza femminile e quindi a Prader?

Noi siamo un partito che ha fatto della parità di genere una partita fondamentale. Non mi interessa il nome della candidata, per noi questo è un tema politico importante. Una persona intelligente come Sandro Repetto, che ha tutte le chance di giocare una partita per essere eletto, sono certo che prenderà la decisione giusta.

Se andrà bene al Pd e a Repetto lei sarà disponibile per un ruolo nella giunta Caramaschi?

Sarà il partito a decidere, ma ci sono altrettanti candidati assolutamente capaci che possono svolgere il ruolo di assessore.

Come Silvano Baratta?

Come il nostro segretario provinciale, Alessandro Huber. Perché no?

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nit guat Sat, 08/25/2018 - 13:21

il pd è da sempre un buon metodo e idea politica più che un partito, e le persone che lo votavano la pensavano nello stesso modo. a rovinare il pd in alto adige, sono le persone che lo guidano, per non dire comandano, chi in lista, e chi nell’ombra. queste liste blindate, poltrone da spartire, su indicazione dei soliti noti, e nessuno dice niente…. finche rimane cosí non cambierà, il pd perderà ancora, purtroppo, e sempre meno persone di lingua italiana andranno a votare. alla fine per tanti è il male minore…
le posizioni di lista dovrebbero andare estratte, come in una lotteria, o addirittura invertite le posizioni; il primo in fondo e l’ultimo in cima! vinca il più affidabile! se uno è bravo, verrà votato anche se in fondo alla lista!
non mi sembra una cosa impossibile, sarebbe ora che qualcuno ci creda, e batta i pugni sul tavolo!!

Sat, 08/25/2018 - 13:21 Permalink