Politica | Toponomastica

Delrio costernato

Mentre a Bolzano infuria la polemica sulle rivelazioni inerenti l'accordo sui cartelli di montagna, Florian Kronbichler (Verdi/Sel) ne approfitta per diventare consigliere del ministro Graziano Delrio.
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Foto: © Fiera Messe Bolzano Bozen

Florian Kronbichler racconta che si è recato all’appuntamento col ministro agli Affari regionali, Graziano Delrio, mentre un violentissimo temporale si rovesciava su Roma. “Sono arrivato dentro che ero fradicio”. Ma il temporale sul quale si sono intrattenuti a parlare è stato poi un altro, vale a dire quello scatenatosi in seguito alla rivelazione della famigerata lista dei toponomi bilingui da cassare in seguito all’“accordo segreto” siglato proprio da Delrio e i vertici della Svp.

“Mi sono presentato dicendo che ero una sentinella, volevo informarlo che su da noi è riesploso il conflitto e che ciò avrebbe potuto compromettere il clima della campagna elettorale”. Il ministro ovviamente era al corrente delle reazioni e il suo stato d’animo, racconta Kronbichler, era di amareggiato stupore, persino di costernazione. “Pensava di aver messo pace, di aver finalmente contribuito a raddrizzare un po’ il nostro legno più storto. Riguardo alla segretezza, ha ricordato che si trattava di un’esplicita richiesta della Svp, che ha per l’appunto riteneva di non voler portare il tema in campagna elettorale. La reazione degli italiani l’ha comunque molto colpito, perché sul documento era apposta anche la firma del Commissario del Governo. Ma forse – ha osservato - abbiamo sbagliato tutto”.

Lo sbaglio più grande, commenta Kronbichler, è stato quello di lasciarsi impressionare dalla personalità di Durnwalder, dal suo decisionismo. “Durnwalder si è presentato a Delrio dicendo che era l’ora di archiviare la pratica, di mettere un punto. In questo modo, visto che anche Kompatscher era lì presente, Delrio ha detto che così si sarebbe potuto cominciare la nuova legislatura caricando sulle spalle del vecchio Landeshauptmann il pesante fardello, in modo da alleggerire il nuovo”. Argomentazione nobile ma avventata, visto che certi fardelli conservano la capacità di saltare sulle spalle di chiunque. Ma la domanda a questo punto sorge spontanea: possibile tanta ingenuità?

“La cosa buffa è che Delrio è un buon conoscitore di Alexander Langer, lo ha letto, lo legge ancora. Reggio Emilia, la città della quale è stato sindaco, fu una delle prime in Italia a intitolare una via a Langer. Più che d’ingenuità – nota Kronbichler – parlerei così di buona fede. Sì, Delrio era certamente in buona fede, ma non si è reso conto che tutto l’approccio era sbagliato: una questione spinosa come quella dei cartelli di montagna o della toponomastica non si può risolvere facendo delle conte, per di più in un gruppo ristretto di persone. In questo modo a decidere saranno sempre i più forti. O i più furbi”.

Poi il parlamentare dei Verdi, il primo e unico parlamentare di lingua tedesca non Svp, ha cercato di capire quali saranno adesso i prossimi passi, che cos’è insomma possibile fare per mettere una toppa all’ennesimo strappo. “Il ministro mi ha assicurato che non ci sarà nessun colpo di mano. L’accordo riguardava solamente alcuni nomi inerenti la segnaletica di montagna. Ah, ha anche detto che in futuro, se ci sarà da parlare di faccende sudtirolesi, mi consulterà più spesso”. Una cosa è certa: anche se magari nei prossimi giorni la polemica verrà presto assorbita, di toponomastica si tornerà a parlare ancora, e forse il problema non è strutturalmente neppure risolvibile (questa, del resto, è l’opinione di Kronbichler). Importante sarebbe però cambiare almeno il metodo. Vale a dire non basandolo più su decisioni prese non rispettando il sentimento di tutti i cittadini e fatte calare dall’alto.