Gesellschaft | Il sit-in

Se l’ultranazionalismo fa tappa al Brennero

Azione identitaria: "I confini sono sacri", domani presidio al Brennero. Annunciati alla Digos 30 partecipanti. Vianini (Rifondazione): "Soliti schemi intollerabili".

Si definiscono un “movimento patriottico di azione militante e lotta culturale a tutela dell’Identità italica, regionale ed europea” che educa “all’amor di patria, al di là di ogni ideologia politico-economica, settaria o faziosa, formando i propri aderenti in modo che possano sentirsi legittimamente parte della difesa della Santa Madre Patria italiana, locale ed europea in ogni loro azione, pensiero, parola”. Sono i militanti di Azione identitaria che hanno organizzato per domani 4 giugno, dalle 11 alle 15, un presidio al Brennero, nella piazza del mercato cittadino, per inneggiare alla chiusura della frontiera (la barriera voluta dall’Austria è stata pressoché ultimata anche se per il momento non verrà utilizzata). Maneggiando i consueti stereotipi del caso gli organizzatori hanno escogitato per l’occasione uno slogan intriso di pomposa gravitas: “I Confini Sono Sacri”, e sono necessari contro “la grande sostituzione in atto ai danni degli italiani e dei nativi europei nella loro terra e a favore dei controlli di confine”. Domani è attesa una trentina di dimostranti, conferma il dirigente della Digos Giorgio Porroni, il dispiegamento delle forze dell’ordine sarà dunque adeguato ai numeri - esigui - previsti (eventuali rinforzi verranno forniti dalle unità presenti sul posto). “Si tratta di soggetti di cui si sa molto poco - aggiunge Porroni - e che non sono attivi nell’area di Bolzano salvo un ragazzo, Zanforlin, incensurato, che si è presentato insieme a Federico Fregni, sedicente capo di Azione identitaria”.


 

Avanti un altro?

Nella costellazione delle frammentate sigle identitarie fa dunque la sua entrata in scena il movimento guidato da Fregni. Il primo raduno nazionale si è tenuto il 20 e 21 febbraio nei pressi di Perugia con le sezioni del Triveneto, dell’Emilia-Romagna, Lombardia Campania e Abruzzo, e i militanti dell’Umbria a fare da padroni di casa. Circa il simbolo scelto, ha spiegato il presunto leader di Azione identitaria in una recente intervista, “il giallo e il rosso sono stati scelti in quanto sono i colori caldi del fuoco e dell'oro, i colori più associati all'identità romana. Il simbolo all'interno del cerchio - ha sottolineato Fregni - è la lettera etrusco-italica C (pronunciata come c o k), iniziale della parola cinèsi, dal greco kinesis, ossia azione\movimento. Questa lettera venne introdotta per la prima volta negli alfabeti europei dalle antiche popolazioni d'Italia, e diede origine alla quinta lettera dell'alfabeto runico, kenaz\kano, con il significato di Torcia\Luce\Fiamma, rimandando alla nostra Fiaccola dell'Identità, che illumina la notte della Storia”. Azione identitaria rappresenta la costola di un altro movimento, Generazione identitaria, costituitosi nel 2012, e che fa il verso alla più nota Génération Identitaire francese, movimento che si è poi moltiplicato anche in altri paesi europei fra cui Austria, Germania e Repubblica Ceca.

Alcuni militanti di Azione identitaria Veneto e Friuli Venezia Giulia. "La Torcia dell'Identità illumina la frontiera orientale", recita la didascalia della foto pubblicata sulla pagina Facebook del movimento.
 

“Un carico di razzismo e odio”

Proprio Generazione identitaria e Identitäre Bewegung Österreich hanno manifestato ieri (2 giugno) al Brennero al grido di “Frontiere chiuse - città sicure”. “Ciò, hanno scritto i promotori in una nota - per impedire che il Sudtirolo si trasformi in un immenso campo profughi per effetto della chiusura del Brennero da parte dell'Austria”. E ancora: “Così come l'Austria ha diritto a chiudere le proprie frontiere per tutelare la sicurezza nazionale, anche l'Italia può tutelare la sua sicurezza e la sua sovranità solo in un modo: chiudendole a sua volta. Noi non accetteremo mai di essere un vaso di coccio tra vasi di ferro”. Sul fronte diametralmente opposto prende posizione l’esponente di Rifondazione Lorenzo Vianini che dichiara: “Per l'ennesima volta il confine del Brennero diventerà teatro di rivendicazioni da parte di forze politiche che ne applaudono la chiusura da parte delle autorità austriache, auspicando lo stesso comportamento da parte di quelle italiane. Azione Identitaria e Generazione Identitaria, come altre sigle che si sono recate e si recheranno al Brennero o Bolzano con il loro carico di razzismo e odio, ripropongono schemi e pensieri che non possiamo tollerare. Bisogna mantenere alta l'attenzione - avverte Vianini - senza limitarsi all'antifascismo fatto di stigmatizzazioni, ma ricominciando a lavorare contro quanto sottende a questi discorsi xenofobi e gestione dei flussi migratori: lo sfruttamento capitalistico, che non attiene solo alla costruzione di barriere (tanto quelle fisiche quanto quelle ‘light’, come la trilaterale e gli hotspot)”.

Al valico del Brennero, domani, ci sarà anche un’altra manifestazione, questa volta contro i confini, promossa da una delegazione di Pax Christi Italia e Austria. Si tratta, per la precisione, di una tavola rotonda e di una preghiera ecumenica nella chiesa parrocchiale “per costruire ponti e non muri, pensando ad Alex Langer”. Prevista anche la visita alla tomba del cofondatore del partito dei Verdi.