Gesellschaft | Rio 2016

Un fantasma a Rio

Massimo Gramellini sul quotidiano La Stampa oggi ripercorre l'incredibile ed ormai epica vicenda di Alex Schwazer.

Il vicedirettore del quotidiano La Stampa oggi dedica un lungo editoriale ad Alex Schwazer, definendolo 'un fantasma a Rio’ e ritenendo che la sua ‘marcia nell’ombra' aspetti ormai un finale da film

Gramellini ricorda l’appuntamento che Schwazer avrà domani 8 agosto davanti i giudici di Rioper avere indietro il suo sogno”. 

Comunque la si valuti, la storia di quest’uomo dal cognome ingorgato di consonanti è già una sceneggiatura di Hollywood a cui per diventare perfetta manca soltanto l’ultima scena” aggiunge Gramellini. Utilizzando parole pungenti per ricordare la vittoria di Schwazer alle olimpiadi di Pechino.

“Il suo giro di pista in mondovisione avvolto nel tricolore irritò gli indipendentisti altoatesini, che lo accusarono di fare eccessivo uso di sostanze italianizzanti”

Dopo di che Gramellini si lancia in una descrizione dai toni forti di quelli che potremmo definire ‘i tre Schwazer’.
Quello dell’ascesa e della vittoria. Quello del baratro del doping e quello, ultimo (e definitivo?) della rinascita “indossando i panni di don Chisciotte e di paladino della lotta al doping”. 

Per il giornalista torinese - noto anche per le apparizioni televisive con Fabio Fazio e per i libri bestseller - nella vicenda di Schwazer ci sono tutti gli elementi per realizzare fin d’ora un kolossal hollywoodiano
Gramellini conclude il suo articolo di fondo (che si può leggere integralmente recandosi sull’edizione online de La Stampa) descrivendo quello che sui definisce “l’aspetto più sconcertante della vicenda, ma anche ciò che ne aumenta il fascino”. 

"Intorno ad Alex e al professor Donati c’è il vuoto pneumatico. Non una voce dello sport si è levata in loro difesa. Tamberi, il grande saltatore in alto infortunatosi alla vigilia dei Giochi, ha definito Schwazer ‘vergogna d’Italia’.  
Il presidente del Coni si è ben guardato dal proteggere l’unica medaglia sicura della nostra atletica o anche solo dall’eccepire qualcosa sulla palese stranezza delle procedure e sul continuo rinvio della sentenza definitiva, trascinata fino a domani, in piena Olimpiade. Innocente o colpevole, da settimane Alex si allena per preparare una gara a cui sa che difficilmente parteciperà e che in queste condizioni di scarsa serenità mentale avrebbe comunque poche probabilità di vincere. Che se poi invece la vince, dal giorno dopo a Hollywood si comincia a girare."