Umwelt | Il ddl

“Sfruttiamo l’autonomia”

Presentate alcune delle novità della legge provinciale su territorio e paesaggio. Theiner: “Entro inizio autunno le norme finali”.

”La futura politica della Provincia in materia di territorio e paesaggio dovrà tenere conto del grande mutamento sociale ed economico avvenuto in Alto Adige negli ultimi 50 anni”, ad affermarlo l’assessore Richard Theiner riferendosi alla nuova legge provinciale su territorio e paesaggio, sul cui testo sta lavorando, attualmente, un team di esperti. Uno degli aspetti centrali del ddl, che punta a ridurre la burocrazia ed elevare la certezza del diritto, è l’uso intelligente delle superfici per risparmiare suolo prezioso ma anche la necessità di creare una nuova base giuridica. “Vogliamo sfruttare tutti i margini di manovra concessi dallo Statuto di autonomia per consolidare la via altoatesina negli ambiti del territorio e del paesaggio. Allo stesso tempo dobbiamo ovviamente tenere conto anche della cornice legislativa statale”, ha aggiunto l’assessore. Sette sono i punti della legge che ha dunque l’obiettivo di attribuire ai Comuni maggiore autonomia (e anche più responsabilità) nella pianificazione locale introducendo anche la pianificazione sovracomunale. I primi capi sono stati presentati oggi, 19 maggio, in forma di bozza, i restanti verranno definiti a giugno. “Entro inizio autunno potremo contare anche sulle norme transitorie e finali”, ha assicurato Theiner. Ecco alcuni dei punti presentati oggi.

Paesaggio

“Il consumo parsimonioso del suolo è il filo rosso di questo capo. Da un lato significa evitare la dispersione edilizia, dall’altro salvaguardare superfici significative sul piano ecologico”, lo ha detto il vicedirettore dell’Ufficio provinciale ecologia del paesaggio Konrad Stockner secondo cui si rende necessario un adeguamento alla Convenzione europea per il paesaggio e alle direttive nazionali. Nuovo infatti dovrà essere il ruolo dello sviluppo del paesaggio “che in futuro dovrà essere maggiormente applicato nella pianificazione attraverso il rafforzamento del ruolo dei Comuni”, ha spiegato Stockner. Cambiamenti in vista anche per quel che riguarda l’autorizzazione paesaggistica che, una competenza che a livello statale è riservata a Regioni e Province, ma può essere delegata ai Comuni. “È quanto prevede il ddl con la nuova Commissione comunale per il territorio e il paesaggio”, dichiara l’esperto.

Urbanistica

Anche in questo caso di parla di affidare maggiori competenze ai Comuni. “La delimitazione degli insediamenti rispetto al paesaggio naturale e culturale dovrà portare chiarezza nell’uso del territorio”, spiega Frank Weber, direttore dell’Ufficio urbanistica sud-ovest, che precisa: “La nuova legge realizza un cambio di strategia: da un utilizzo estensivo a un utilizzo intensivo del patrimonio esistente, anche per quanto riguarda le aree edificabili e il recupero di spazi vuoti”. La compartecipazione della popolazione attraverso la discussione pubblica dei piani di attuazione a livello comunale prima della loro pubblicazione è un altro degli obiettivi del ddl. “Va ricordato infine che il regime del conguaglio viene mantenuto e anche in futuro alla popolazione residente saranno riservati alloggi”, ha evidenziato Weber.

Strumenti di pianificazione

Il ddl prevede, fra le altre cose, anche il programma di sviluppo regionale, che viene elaborato dal Comune e va concordato con i Comuni confinanti e la Provincia, ad esempio nei casi di zone produttive sovracomunali. Tale strumento permette al Comune stesso di pianificare e di riprogrammare senza essere limitato sul piano del diritto privato. Novità anche per quanto riguarda il piano comunale che accorpa a livello comunale il piano urbanistico e quello paesaggistico. Non viene quindi più fissata la densità edilizia ma invece si stabilisce l’ordinato utilizzo del territorio comunale riducendo a cinque le “zonizzazioni” nelle aree di insediamenti: uso misto, zona produttiva, zona con particolare utilizzo, mobilità e infrastrutture, aree verdi. Infine il piano di attuazione determina non solo la suddivisione dei volumi, ma fissa ora anche la cubatura ammessa, senza contare che, per la prima volta, riferisce Weber, nel piano è prescritta formalmente la pianificazione del verde.