Gesellschaft | Doppia manifestazione

Piani, “duello” a distanza fra destra e sinistra

Casapound: “Chiudere il centro d’accoglienza”. La controparte: “Non radicalizzare”. Approvata la ristrutturazione del Premstallerhof, 380mila euro stimati per i lavori.

“Questa non sarà l’ultima manifestazione che faremo” annuncia (o minaccia) dentro l’inseparabile megafono Andrea Bonazza, consigliere comunale di Casapound, alla testa del corteo, organizzato - in seguito alle proteste di molti residenti per la presenza nel parco Premstaller di alcuni richiedenti asilo, ospiti del vicino centro di accoglienza ex-Gorio - insieme al “Comitato spontaneo di quartiere”, ieri sera, 23 settembre, in zona Piani. Fra la folla, armata di fiaccole, striscioni e tricolori, spuntano i soliti noti: esponenti di Casapound fra cui Sandro Trigolo e Maurizio Puglisi Ghizzi e la pasionaria Maria Teresa Tomada (ex Fratelli d’Italia); ma anche i consiglieri comunali della Lega Nord Carlo Vettori e Filippo Maturi.

Una settantina di persone hanno marciato da via Canonico Gamper, dove c’è la sede della ripartizione Politiche sociali della Provincia, lungo via Macello fino davanti al Cineplexx. A poca distanza, al parco Premstaller, il presidio della sinistra, circa trenta persone venute ad assistere alla seduta del consiglio di quartiere. Ci sono fra gli altri Mauro Randi (Pd), Tobe Planer (Verdi) e i promotori della "contromanifestazione" Guido Margheri (Sel) e Luigi Gallo (A sinistra per Bolzano). Si parla dell’urgenza di intervenire sulle strutture e di migliorare i servizi del quartiere. “È chiaro che in questa zona della città ci sono alcune difficoltà strutturali, ma ci sono anche delle situazioni sociali che non vanno negate e al contrario affrontate in maniera radicalmente diversa rispetto alla destra che non propone di fatto soluzioni”, spiega Luigi Gallo. Ieri la giunta comunale, sottolinea l’assessore, ha deliberato la ristrutturazione del Premstallerhof con un investimento previsto di 380mila euro. “Dietro la struttura - prosegue Gallo - c’è un terreno comunale con un capannone, dove avrebbero dovuto essere realizzati degli alloggi per anziani, un progetto che non è mai stato sviluppato. Anche lì bisognerà capire cosa fare”.


                                                    Foto di Gilberto Cavalli

Le forze dell’ordine, nel frattempo, monitorano la situazione da bordo campo, accanto ai blindati, o sparpagliati fra i manifestanti. Ma tutto procede senza particolari intoppi. “Vogliono trasferire i profughi dall’ex-Gorio in zona Casanova, pare, spostando semplicemente il problema, questa è l’intelligenza della giunta comunale bolzanina che ha abbandonato questo quartiere a se stesso”, afferma dall'altro lato della "barricata" Bonazza, che ne ha per tutti. Anche per l’assessora provinciale Martha Stocker che in una nota diffusa nel pomeriggio aveva dichiarato: “Una fiaccolata nel quartiere dei Piani di Bolzano è sbagliata e rappresenta una strumentalizzazione delle richieste e delle preoccupazioni della popolazione”. Le difficoltà del quartiere, che solo in parte sono legate all'accoglienza dei profughi, devono essere risolte con un lavoro comune, con il dialogo e l’assunzione collettiva di responsabilità, aveva aggiunto l’assessora. “Solidali sì ma a casa loro”, “prima i bolzanini”, risponde con i consueti slogan il tetragono consigliere di estrema destra. Nei giorni scorsi Armin Widmann, presidente della circoscrizione, aveva proposto di disattivare l’hotspot wi-fi gratuito per scoraggiare i profughi dal recarsi al parco e di dividere l’area in modo da riservare ai bambini uno spazio libero. “Un’apartheid, insomma”, commenta sardonico Bonazza che infine ribadisce: “L’unica cosa da fare è chiudere l’ex Gorio”.

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Klaus Hartmann Do., 24.09.2015 - 17:37

Ma chi erano i settantina, armati di fiaccole e striscioni? Abitanti della zona?
E beh. Anch io sono abitante della zona. Da quando sono nato. E non mi sento rappresentato, anzi mi sento offeso da questo corteo populista e fascista.
Amo il mio quartiere colorato dalla diversità sociale, etnica e culturale.
Certo che il quartiere ha dei problemi. Strutturali.
Forse è il momento che si faccia qualcosa.
In questo momento abbiamo anche dei problemi di tipo sociale e culturale legati alla ex-Gorio. Dobbiamo risolverli. Ma mi sà che la paura e l'odio non siano degli ottimi consulenti.
Le paure della gente vanno prese sul serio - ma non nutrite.
Io non mi sono mai sentito minacciato dagli ospiti della ex-Gorio. Mai mi hanno fatto del male.
Mi sento più minacciato da questi intrusi dell'altra sera. Sono loro che mi fanno paura - la loro ignoranza, i loro valori e la loro violenza (fin ora solo verbale).
Che se ne stiano loro da dove sono venuti .

Do., 24.09.2015 - 17:37 Permalink