Politica | Elezioni in Francia

Macron in marcia contro Le Pen

L'ex ministro all'economia Emmanuel Macron sfiderà Marine Le Pen (Front National) al ballottaggio delle presidenziali francesi. Macron è il favorito all'Eliseo.
Macron Le Pen
Foto: Le Monde/Facebook

È andato tutto secondo il copione dei sondaggi: Emmanuel Macron del movimento (da lui fondato, con le sue stesse iniziali) “En Marchee Marine Le Pen, leader del Front National, passano il primo turno delle elezioni presidenziali francesi incassando rispettivamente il 23,5% e il 22,1% dei suffragi. Macron e Le Pen si sfideranno dunque tra due settimane, il 7 maggio, nel secondo turno di ballottaggio. François Fillon dei Repubblicani (il partito di centrodestra che fu di Nicolas Sarkozy) arriva solo terzo con il 19,8%: sul suo risultato pesano i guai giudiziari, emersi in campagna elettorale, riguardo l'assunzione della moglie e dei figli come assistenti parlamentari. Ancor più disastroso il risultato dei socialisti, con Benoît Hamon fermo al 6,2%. Si tratta del risultato peggiore per il Partito socialista francese dalla sua fondazione. Ed è la prima volta, nella storia della “quinta Repubblica”, che né i repubblicani né i socialisti accedono al ballottaggio. Risultato invece sorprendente per Jean-Luc Mélenchon: grazie al suo carisma (e alla crisi socialista), la coalizione di sinistra radicale La France Insoumise sfiora il terzo posto, attestandosi al 19,5%.

Nei loro discorsi della sconfitta, sia Fillon che Hamon hanno annunciato il sostegno a Emmanuel Macron al ballottaggio, in funzione “repubblicana” contro l'avanzata dell'estrema destra di Le Pen. Lo stesso hanno fatto il primo ministro socialista Bernard Cazeneuve e la leader dei Verdi Cécile Duflot, secondo la quale “la politica liberale e anti-ambientalista sostenuta da Macron non costituisce una soluzione alla crisi sociale che attraversa la Francia, bensì rischia di aumentare le disuguaglianze, ciononostante occorre fare fronte comune contro il partito di Le Pen”. Il 39enne Macron è da molti visto come una sorta di Matteo Renzi “alla francese”: nominato due anni fa ministro all'economia dal presidente della Repubblica in carica François Hollande, si è dimesso dalla carica abbandonando il partito socialista e candidandosi all'Eliseo come indipendente, sostenendo di non essere “né di destra né di sinistra” ma con una forte connotazione europeista. Il suo programma mescola elementi progressisti sui diritti civili a istanze (molto) liberali in economia.

Dopo la vittoria al primo turno, Emmanuel Macron ha dichiarato che “stiamo girando una pagina nella storia politica francese”, che alla Francia occorre un presidente che “protegge i suoi cittadini, trasforma la loro vita, che apre le porte dell’innovazione, che consente ai francesi di lavorare in maniera più agevole, che aiuti i più fragili: saremo la Francia dei patrioti contro quella dei nazionalisti”. Per Marine Le Pen – che ha traghettato il Front National al migliore risultato di sempre, con 7 milioni di voti – “ora la scelta è fra una globalizzazione selvaggia, un mondo in cui i terroristi possono spostarsi indisturbati, e una Francia con delle frontiere rafforzate”. I sondaggi danno per favorito al secondo turno Macron, che batterebbe Le Pen con oltre il 62% dei voti.