Società | islam

L’annosa questione delle moschee

Mentre a Salorno una sentenza del Tar vieta la realizzazione di un luogo di culto islamico nella zona produttiva, in Lombardia viene bocciata la legge “anti-moschee”.

È amareggiata la comunità musulmana dopo la sentenza del Tar sulla moschea nella zona produttiva a Salorno che verrà, con ogni probabilità, sgomberata. L’associazione volontariato per l’integrazione avrebbe infatti preso in affitto i locali da una società immobiliare bolzanina, senza che l’amministrazione comunale ne avesse autorizzato la variazione della destinazione d’uso. Il sindaco Roland Lazzeri assicura che nel corso degli anni la convivenza con gli islamici è stata sempre pacifica ma il problema “tecnico” resta: nell’area non può essere insediato un luogo di culto. L’associazione ha ancora, tuttavia, una carta da giocare: il ricorso al Consiglio di Stato che potrebbe anche concedere una sospensiva. Nel frattempo Lazzeri assicura che verranno fatti decorrere i tempi per l’eventuale appello prima di procedere con lo sgombero che verrà notificato alla società immobiliare la quale, a sua volta, informerà gli affittuari.

“Un plauso al TAR per lo sgombero del capannone adibito a moschea a Salorno. l'Islam non è un'attività produttiva o artigianale”, il commento puntuale di Carlo Vettori, della Lega Nord. Solo ieri (23 febbraio) la Consulta aveva accolto il ricorso del governo contro il provvedimento ribattezzato "anti-moschee" e voluto fortemente dal Carroccio che introduce norme particolarmente restrittive per quanto riguarda l’edificazione di nuovi centri di culto islamici in Lombardia. “La Consulta ha bocciato la nostra legge che regolamentava la costruzione di nuove moschee. La sinistra esulta: Allah Akbar”, ha tuonato su Twitter il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, seguito a ruota dal segretario provinciale del Carroccio Davide Boni che ha parlato di “errore gravissimo che farà contenti tutti coloro che in questi anni hanno costruito luoghi di culto abusivi e messo a grave rischio la sicurezza di questo Paese”. Immancabile, infine, la picconata del "leader supremo" Matteo Salvini: “È una Consulta islamica, non italiana, complice dell'immigrazione clandestina”. Di tutt’altra natura, ovviamente, il commento dei rappresentanti della comunità islamica in Italia, a partire dal fondatore dell’Unione delle Comunità Islamiche d'Italia Roberto Piccardo: “Viva la Consulta! Le moschee sono i luoghi più controllati d'Italia”.