Politik | Il caso

Brancaglion si dimette

Il militante di CasaPound è accusato di vari pestaggi. Prenderà il suo posto nel consiglio di circoscrizione Don Bosco Pederzolli. Processo Thun: c’è il rito abbreviato.

Le dimissioni sono arrivate. CasaPound ha deciso che Davide Brancaglion dovrà lasciare il suo incarico da consigliere di circoscrizione a Don Bosco. Verrà sostituito da Stefano Pederzolli. Ne dà conto oggi, 16 settembre, il Corriere dell’Alto Adige. Brancaglion era stato denunciato più volte per una serie di aggressioni: la prima nel 2015 ai danni di alcuni militanti di sinistra, all’epoca il neofascista venne condannato a un risarcimento di mille euro. La seconda denuncia era scattata per aver picchiato un minorenne, in questo caso la violenza era stata scatenata dalla canzone "Bella Ciao" suonata sul cellulare della vittima. Il 19 luglio scorso un gruppo di giovani passa in via Cesare Battisti, dove ha sede CasaPound, cantando "Bella Ciao". Il pestaggio avviene in via della Mendola, dopo che Brancaglion, insieme ad altri militanti, raggiunge in macchina i ragazzi. Ogni volta i vertici di CasaPound hanno preso le difese dell’ormai ex consigliere di quartiere, ma stavolta anche la compagine nazionale ha chiesto a Brancaglion di fare un passo indietro.

Novità anche per quel che riguarda il caso Thun: è stata infatti accolta dal giudice Oswald Leitner la richiesta di giudizio abbreviato nel processo a carico dei consiglieri comunali Maurizio Puglisi Ghizzi e Andrea Bonazza e del militante di CasaPound Patrick Stecher, accusati di diffamazione aggravata dall’azienda locale Thun. Mirko Gasperi, anch’egli imputato, affronterà il rito ordinario. La Thun chiede 500mila euro di risarcimento per i danni causati da un volantinaggio con cui CasaPound criticava progetti di delocalizzazione della produzione della Thun all’estero che avrebbero presumibilmente avuto effetti dannosi sull’economia locale.