Politik | Le trattative

Merano, ancora una fumata nera

A vuoto l’ennesimo tentativo di Rösch per la formazione di un nuovo esecutivo. Svp e Le Civiche sulle barricate. La proposta del sindaco: un governo a tempo.
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Foto: Hannes Prousch

Finisce con un altro buco nell’acqua, l’ennesimo, il tentativo di Paul Rösch di formare un governo cittadino. Il sindaco di Merano ha invitato oggi, 2 novembre, Svp, Alleanza per Merano e Civica per Merano per discutere un’ultima volta delle soluzioni ancora praticabili per formare un nuovo esecutivo. Il tempo è praticamente scaduto (domani è convocato il consiglio comunale per il voto sulla giunta) e, dal momento che è fallito anche questo giro di consultazioni, Rösch proporrà domani sera al consesso cittadino di dar vita a un governo a tempo, composto dai partiti più rappresentativi e dai rispettivi portavoce più votati.

“Purtroppo in queste settimane non siamo riusciti a dare a Merano una nuova giunta”, scrive in una nota Rösch. “Tutte le proposte hanno subìto il veto di uno o di più partiti interlocutori. Merano ha bisogno, in particolar modo in questa situazione di emergenza, di un governo a tutti gli effetti operativo e in grado di adottare i provvedimenti necessari per garantire la salute della popolazione e il sostegno dell'economia”.

 

La proposta

 

L’obiettivo resta quello di scongiurare il commissariamento del Comune, a tal fine Rösch proporrà dunque al consiglio comunale di approvare un governo di transizione. Nello specifico: una giunta costituita dai rappresentanti più votati e dei partiti più rappresentativi e che rispetta gli equilibri etnici e di genere. In sostanza verrebbero coinvolte le tre liste ovvero i tre collegamenti più votati e i consiglieri che hanno ottenuto il maggior numero di voti. L’esecutivo, secondo Rösch, dovrebbe risultare composto dal sindaco stesso, da Dario Dal Medico, da Madeleine Rohrer, da Nerio Zaccaria, da Stefan Frötscher e da Andrea Rossi. Per garantire un maggior equilibro, del governo cittadino dovrebbe far parte anche un’esperta di riconosciuta competenza, chiamata dall’esterno con funzioni super partes.

“All’atto della votazione di questa proposta ogni singolo consigliere e ciascuna consigliera non sarà chiamato a ragionare in termini di maggioranza e di opposizione o di rapporti di forza interpartitici, ma piuttosto a decidere se Merano nei prossimi mesi debba essere governata da un commissario o da una giunta a tempo” spiega il primo cittadino. “Ogni membro del civico consesso deve scegliere in autonomia se vuole concedere a un governo cittadino l'opportunità di adottare le misure ad ampio raggio che si rendono ora assolutamente necessarie. Misure mirate a contenere il più possibile la pandemia e ad attenuare i suoi effetti sociali ed economici, così da tutelare l’economia stessa e il potere di acquisto dei meranesi. Si tratta di scegliere - prosegue - un governo di transizione che disponga della legittimazione democratica, che rappresenti gli elettori e le elettrici e che si assuma la responsabilità nei loro confronti rispondendone dinnanzi al consiglio comunale”.

E ancora: “Un ruolo, questo, che non può essere ricoperto da un commissario o da una commissaria, che invece governerebbe la città dall’alto e nell'ambito di limiti prestabiliti. Di solito i commissari non prendono decisioni politicamente rilevanti”.
Secondo l’idea di Rösch la giunta di transizione dovrebbe restare in carica fin quando la pandemia e le sue conseguenze lo richiedano e fintanto che sia garantita la fiducia da parte del consesso cittadino. “Una volta superata la crisi - conclude il sindaco - il consiglio, in quanto organo competente per la nomina della giunta per il controllo del suo operato, esaminerà il lavoro svolto dall'esecutivo”.