Gesellschaft | Il caso

"Transgender discriminata dal medico"

"La terapia ormonale le fa male, mi rifiuto di prescriverla". Centaurus chiede un incontro a Zerzer: "Comportamento gravissimo".
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Foto: Screenshot

“A pochi giorni dalla giornata mondiale contro la violenza sulle persone trans+ abbiamo registrato una grave discriminazione ai danni di una persona transgender bolzanina. Il medico di base della persona trans si è rifiutato di  prescrivere gli esami clinici prescritti dal medico specialista e ha invitato la persona a cercarsi un altro medico”. Lo denuncia l’associazione bolzanina Centaurus.

I fatti: il 16 novembre 2022, il medico di base che opera nel comprensorio di Bolzano, ha inviato l’email riprodotta nella foto di apertura al proprio paziente in risposta alla richiesta di avere prescritti gli esami clinici indicati dal medico specialista in endocrinologia. “Riteniamo questo comportamento gravissimo – dicono i vertici di Centaurus - perché fonda il rifiuto alla prescrizione degli esami indicati non su dubbi clinici che potevano essere confrontati con lo specialista, ma un rifiuto ideologico verso ogni terapia affermativa dell’identità transgender. Un rifiuto netto con l’invito a cercarsi un altro medico.  La salute delle persone trans non può essere oggetto di valutazione ideologica e sottoposta ad obiezione di coscienza. Ma deve essere affidata all’evidenza scientifica e clinica e liberata dall’odio ideologico”.

L’associazione bolzanina disegna un quadro per nulla roseo. “Ancora una volta – si legge nella nota - dobbiamo difendere la salute delle persone transgender e affermare il diritto ad accedere a  percorsi di medicalizzazione sicuri e rispettosi delle persone trans+.  Le persone trans+ nella loro richiesta di accesso alla salute devono confrontarsi troppo spesso con valutazioni morali anziché scientifiche, e troppi professionisti ancora oggi intendono ostacolare il diritto alla salute e quello umano al riconoscimento dell’identità di genere”.

Centaurus chiede con urgenza un incontro con il direttore dell’Azienda Sanitaria di Bolzano “non solo per chiarire questa situazione, ma per capire quali sono le misure che l’Azienda vuole intraprendere per garantire realmente il diritto e l’accesso non discriminatorio alla salute delle persone trans+ in provincia di Bolzano”. L’associazione precisa, infine che, “non è stato reso pubblico il nome del medico di medicina generale per tutelate la serenità degli organi competenti ai quali è stata formalmente segnalato il caso”.