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Karma Fisker: Supercar "meranese" finanziata da Obama, guidata da Justin Bieber

Intervista integrale (già pubblicata dal Corriere della Sera) a Gianfranco Pizzuto: imprenditore meranese nel campo automobilistico che un giorno costruì una Supercar ecologica.
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.

Gianfranco Pizzuto è un imprenditore meranese di 52 anni. Un giorno, per caso, in una rivista legge un articolo che avrebbe cambiato la sua vita, portandolo dal nulla fino alla costruzione di una Supercar ecologica. Recentemente ha vinto una causa collettiva contro uno degli imprenditori più ricchi al mondo. Questa è la sua storia.

Gianfranco, lei è sempre stato con le mani tra i motori?
Non direi, anzi. A due anni mi hanno regalato una Maserati a pedali della Giordani. Guardavo in TV miti come Ascari. Terminato il militare, sono stato spedito ad Amburgo, dove ho iniziato a lavorare per la TUI, sui Sonderzüge che collegavano la Germania con Rimini. Poi ho lavorato da Dr. Schär, sono stato il secondo o il terzo dipendente. Ho lavorato in un ristorante e per diversi anni in un negozio di pasta fresca.

Ancora nessuna traccia di motori, però.
Tutto è iniziato nel 1989, quando ho accettato la proposta di un amico, cofondando la FAE-GROUP SpA; una piccola azienda che ancora oggi produce e vende macchine agricole. Ho iniziato a girare il mondo per dare una dimensione internazionale all'azienda.

Quindi, ha lasciato l'Alto Adige, ma ha portato l'Alto Adige nel mondo.
Si, è vero. Ho costruito diverse sedi estere dell'azienda e nel 2003 mi sono trasferito con la famiglia negli Stati Uniti. Se conosci la lingua inglese, fare impresa negli USA, quando lo hai fatto in Italia, è estremamente facile.

Insomma, sembra l'inizio di una carriera da manager. Andava tutto a gonfie vele?
No. Non direi. Viaggiavo continuamente e vivevo negli aeroporti. Non sapevo più dove fosse casa mia! Facevo la vita del tipico manager americano, senza rendermi conto dello stress accumulato. Un giorno, preoccupata per la mia salute, mia moglie mi passa il settimanale Stern, aperto alla pagina di un articolo che elencava i dieci sintomi tipici associati alla patologia del burn-out. Ne avevo almeno nove, vado dal dottore e decido di prendermi una vacanza. Alla fine, ho liquidato la mia quota societaria.

Adesso arriva l'incontro con il mondo dell'automobile?
Si. Ero in aereo, settembre 2007, di ritorno da una vacanza con la famiglia. Apro Automotorsport e leggo che Henrik Fisker, il disegnatore della Aston Martin, voleva fondare una azienda automobilistica per realizzare un'auto ecologica di lusso. Torno a casa, cerco su google il suo nome, escono decine di indirizzi e inizio a telefonare. Alla fine, Henrik risponde, lo incontro a Los Angeles, spiego che ho 2Ml di $ e che nell'investimento posso coinvolgere un amico, Marcello Lunelli, delle omonime cantine. Fondiamo l'azienda Fisker.

Dove nasce questa supercar ecologica a batterie?
Con i due soci, Bernhard Koehler e Henrik Fisker, ci troviamo in un ristorante a Newport Beach e in una terrazza sul Pacifico Henrik disegna uno schizzo della Fisker Karma su un tovagliolo di carta.

Poi, cosa avete fatto per dare visibilità al progetto?
Col disegno trasformato in prototipo, una concept car blu che tutt'ora è in mio possesso, chiamiamo il direttore del Salone automobilistico di Detroit, il quale all'inizio ci nega lo spazio. Insistiamo. Lo invitiamo ad Irvine, dove in un garage stiamo completando il modello. Per farla breve, vede il progetto, capisce le potenzialità e ci accorda uno spazio in fiera, tra Mercedes e Lamborghini! Ci costa 250.000 $.

Avete portato la vostra auto al Salone dell'automobile di Detroit 2008?
Si, e al Salone invitiamo l'oracolo del Presidente Obama, Warren Buffett, e Ray Lane, ex CEO di Oracle e partner nel Fondo d'investimento Kleiner Perkins. KPCB/Kleiner Perkins investe nel progetto tirandosi dietro una serie di fondi asiatici e, grazie anche a un contributo della presidenza Obama, il nostro budget sale a più di 1,5 MLD di $.

A questo punto è inizia la produzione di serie della Karma?
Non ancora. A fine 2010 avevamo assemblato una mezza dozzina di macchine di preserie; una era proprio qui a Merano. Giravo per le Dolomiti con due tecnici americani. Mi fermavo negli Hotel e chiedevo di attaccare la mia Karma alla presa di corrente per ricaricarla. La gente si stupiva che un'auto di tale potenza fosse elettrica/ibrida e si potesse ricaricare come un cellulare! Di sera mandavamo i dati raccolti alla sede di Los Angeles. Purtroppo, c'erano dei problemi tecnico-manageriali. Avevo fatto presente la questione ma all'epoca, dopo l'entrata nel progetto degli investitori internazionali, avevo solo lo 0,2% delle quote azionarie della società che avevo fondato.

Lo avete venduto qualche esemplare?
Certo, tra l'autunno del 2011 e l'estate del 2012 sono state prodotte circa 2400 Karma, delle quali circa 2000 sono state vendute e consegnate. A tutt'oggi stimo che ci siano circa 200 Karma nuove ed invendute presso concessionari e depositi vari. Montavamo le automobili e correggevamo i difetti che man mano ci venivano segnalati. E' stato un momento affascinante. Nel giugno 2012 la Fisker Karma aveva raggiunto lo standard di qualità che ti aspetti da una Supercar ecologica.

Diceva che la Fisker Karma ha avuto acquirenti importanti.
Si, Al Gore, Justin Bieber, Leonardo di Caprio. Perfino Fabri Fibra ha usato una nostra automobile in un suo video. A Pebble Beach ho incontrato il Governatore della California, Arnold Schwarzenegger, e ci ha chiesto di produrre la Fisker Karma a Los Angeles. Il governo USA ci ha anche chiesto di rilevare una fabbrica ex GM nel Delaware. In quella occasione ho incontrato e conosciuto il Vice Presidente degli USA Joe Biden.

Insomma, una bella differenza, rispetto a sfornare pasta a Merano. Poi, cosa è successo?
C'è stata inadeguatezza e sfortuna. Gli Hedge Founds che partecipavano nel capitale della società avevano imposto i loro Manager. Ex uomini Chrisler e General Motors che non capivano le esigenze di una piccola azienda. Inoltre, nel novembre 2012 l'uragano Sandy ha distrutto 300 Karma pronte per la vendita, appena importate dalla Finlandia e parcheggiate al porto di Newark. Nel frattempo, è fallita la società che produceva le nostre batterie.

Un guaio dietro l'altro, insomma.
La storia non è finita qui. Il tracollo finanziario ha posto la parola fine a questo magnifico sogno. La Fisker ora è in fase di liquidazione presso la corte del Delaware e io sono uno dei creditori. Combatto contro un gigante che vorrebbe riprendersi la mia Fisker.

In che senso, chi vuole acquistare la Fisker?
Richard Li, figlio dell'asiatico più ricco al mondo. Un ex finanziatore Fisker. Ha creato una società ad hoc e ha fatto la sua offerta di acquisto. 55ML di $. Ridicola!

Quindi, lui ora è il proprietario di Fisker?
No, per fortuna gli USA non sono l'Italia e, visto che ci ho messo sette anni del mio lavoro e ho coinvolto la mia famiglia rischiando il suo futuro, mi sono opposto alla procedura di acquisto fallimentare. Il giudice che aveva in mano il caso ci ha dato ragione e ha rifiutato l'offerta di Li, mandando la Fisker a un'asta pubblica (ndr. alla quale hanno partecipato Li e un gruppo cinese, Wanxiang American, risultato vincitore con una offerta di poco inferiore ai 150ml di $).

Lei si è messo contro l''imprenditore asiatico più ricco al mondo?
Si, purtroppo. Contro la famiglia cinese più ricca al mondo. I miei ex soci sono stati assunti in una società di Li. Con il mio giovane ed economico avvocato newyorkese ho messo a Li il bastone tra le ruote. Lui era difeso da quello che viene considerato lo studio legale più aggressivo degli Stati Uniti. Si sono appellati alla Corte Suprema americana per annullare l'asta. Hanno perso.

Senta una cosa, ma lei ha un modello di questa auto?
Si, a casa, a Merano. Ogni tanto ci faccio un giro, ma sto attento a non fare incidenti. Per necessità, un giorno avevo deciso di metterla in vendita. Mia figlia l'ha scoperto, era disperata e ha iniziato a piangere. Ho cancellato subito l'annuncio. negli USA  ci sono andato con in mano la forza di quelle lacrime, come Davide contro Golia, e non l'ho fatto solo per recuperare i miei investimenti.

p.s. 
Dopo tre giorni di feroce battaglia, il 18 febbraio 2014 il gruppo cinese Wanxiang American ha vinto la battaglia contro la Holdings Hybrid Tech del magnate Richard Li di di Hong Kong. Alla competizione si sono presentati solo Li e il gruppo cinese Wanxiang American che, con una offerta di 149,2 ml di $ ha soffiato la supercar al competitor cinese, dopo che nel 2013 si era già aggiudicata la società produttrice delle batterie di Karma.