Politik | centrodestra

"Lega, siamo classe dirigente"

Parla Maurizio Fugatti, deputato e "padre padrone" del Carroccio trentino dal 2005. Su governo, 5 stelle, razzismo vs realismo. "Provinciali, vinciamo uniti con il 40%".
Fugatti
Foto: Salto.bz

salto.bz: Maurizio Fugatti, deputato e segretario della Lega nord in Trentino, a due mesi dal voto del 4 marzo il Parlamento è bloccato. Si riuscirà a formare un governo a guida centrodestra?

Maurizio Fugatti: Stiamo aspettando che i 5 stelle smettano di fare i capricci, come fa Di Maio che pone al centro sempre la sua candidatura a premier invece che un accordo programmatico. E che si renda conto che le elezioni le ha vinte il centrodestra, non loro nonostante abbiano avuto un ottimo risultato. Noi cercheremo fino all’ultimo di dare un governo secondo il voto uscito il 4 marzo, con l’appoggio dei grillini. Se non ci riusciremo sarà Mattarella a dover decidere. Noi non lavoriamo per le urne, anche se siamo quelli che hanno di più da guadagnarci.

Secondo lei come finirà?

Speriamo di fare un governo la settimana prossima, se è vero che Mattarella, chiuso il cinema Pd-5 stelle, farà un altro giro di consultazione dovendo guardare al centrodestra. Sempre che i 5 stelle scendano dalla luna e vogliano un’intesa.

Il leader pentastellato è andato giù duro con Salvini, parlando delle difficoltà finanziarie della Lega e dicendo che il suo segretario è ricattato da Berlusconi. È così?

La Lega ha sicuramente difficoltà finanziarie, nel senso che gestire un partito con le sedi, l’attività e le strutture non è sicuramente facile. Noi lo facciamo con i versamenti del militanti e degli eletti. Dopodiché il fatto che il partito abbia scandali da coprire con Berlusconi è un’affermazione non vera ed è anche poco credibile.

La Lega ha sicuramente difficoltà finanziarie, nel senso che gestire un partito con le sedi, l’attività e le strutture non è sicuramente facile. Noi lo facciamo con i versamenti del militanti e degli eletti. Dopodiché dire che il partito abbia scandali da coprire con Berlusconi è falso e poco credibile.

I soldi per la campagna elettorale delle provinciali li avete?

Di fronte abbiamo questi 4-5 mesi a gestione ordinaria, quindi non abbiamo grandi spese. A ottobre avremo la campagna elettorale e pagheranno i candidati come è stato per le politiche.

Quanto avete speso?

Ventimila euro per le scorse politiche. Non ci sono più le campagne faraoniche, si spendeva di più in pubblicità, cartellonistica. Adesso si punta di più sui social da una parte e dall’altra c’è maggiore sobrietà. I singoli candidati credo abbiano fatto poco o niente. Io personalmente ho speso 3-4.000 euro.

Per la campagna elettorale delle politiche abbiamo speso come partito solo 20.000 euro. Adesso si punta di più sui social da una parte e dall’altra c’è maggiore sobrietà.

Quindi il risultato largamente favorevole, 83.500 voti su oltre 122.000 del centrodestra nei collegi della Camera, sarebbe venuto con una somma molto bassa. E per le provinciali, quanto spenderete?

Ancora non so dirlo. Sarà comunque una campagna più complessa, avremo 35 candidati.

Qualche nome?

Non ne faccio. Saranno candidati della Lega, persone del partito. Non esterni. Pescheremo da consigli comunali, circoscrizioni, tesserati. Anche la sezione di Trento esprimerà sicuramente dei candidati sulla città.

Sergio Divina ci sarà?

Non so se abbia intenzione di candidarsi.

Quali sono le tappe di avvicinamento per il centrodestra?

Tra una settimana-dieci giorni presenteremo il perimetro della coalizione, quali forze politiche e civiche vi appartengono. Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Agire, Progetto Trentino, Associazione Fassa, Kaswalder e la Civica Trentina con Borga: noi ci auguriamo che questo sia il perimetro.

Stavolta provate davvero a vincere o prevarranno come le altre volte gli interessi personali dei vari big per la propria rielezione?

La partita è troppo importante. Se saremo in grado di presentare una compagine coesa su pochi punti programmatici chiari penso che i trentini possano provare a cambiare il sistema di governo. Non è una partita come le politiche, è più difficile, però i segnali di cambiamento dato dalle politiche ci sono.

Stavolta non ci saranno interessi personali. Se saremo in grado di presentare una compagine coesa su pochi punti programmatici chiari penso che i trentini possano provare a cambiare il sistema di governo. 

Ugo Rossi con il centrosinistra autonomista nel 2013 vinse con oltre 144mila voti, il centrodestra alle politiche ne ha presi 122mila circa. È comunque ardua, contando che non si confrontano tra loro elezioni diverse?

Magari non arriveremo al 60%, ma con il 40% può essere che vinciamo. Dipende anche da come si presenteranno loro. Uniti o no, oggi non si sa.

Il programma?

Innanzitutto c’è il tema delle autonomie e degli enti locali. Il Trentino oggi è troppo “provincia-centrico”, tutto viene imposto da Piazza Dante. Le gestioni associate dei Comuni ad esempio non devono essere imposte. Sulla sanità, siamo consci che non ci può essere un ospedale con tutti i reparti in ogni valle. Ma erano stati fatti degli accordi con le comunità per determinati protocolli a seguito di alcune chiusure di reparti. A Borgo Valsugana la Provincia aveva detto: chiudiamo il punto nascite ma garantiamo chirurgia H24 e pronto soccorso. Questo non è stato fatto. Tu non puoi prendere in giro i cittadini.

Per punti nascita e guardie mediche?

Chiediamo che quei protocolli siano rispettati. E che le strutture attuali degli ospedali di valle non siano costantemente depotenziate. La questione dei punti nascita è un’altra cosa. A Cavalese la deroga è stata concessa dal ministero. Non può essere che prima manchino i pediatri, poi i ginecologi, poi le strutture. Viene il dubbio che ci sia una volontà della giunta provinciale di non addivenire a una riapertura del reparto. Dove è stata concessa la deroga il punto nascite deve riaprire e crediamo riaprirà. La protesta e la batosta elettorale che hanno preso in Cembra, Fiemme e Fassa va in questa direzione. Riguardo alle guardie mediche, se alcuni territori di montagna vogliono mantenerle, e lo chiede la comunità, bisogna lasciarle. È successo in Tesino, valle di Ledro, in parte in valle di Fiemme, a Cembra. Vanno lasciate, perché la gente si sente tutelata. Non devi far sentire le periferie discriminate rispetto a chi vive in città.

Salvini toglierà gli spacciatori da piazza Dante e dal resto della città?

La Provincia è stata costretta all’accoglienza subendo le decisioni del loro governo nazionale, che non ha fermato prima gli sbarchi. La gestione dell’accoglienza diffusa sul territorio però non è stata accettata completamente dalle comunità. Da una parte ci darà una mano il governo di centrodestra che prima o poi ci sarà e inizierà a fare i rimpatri di chi non ha diritto a restare e la situazione si alleggerirà anche qui. Dall’altro penso alla situazione dei profughi che viaggiano gratis su treni e autobus per le tessere gratuite distribuite dalla Provincia. Ci troviamo gli spacciatori che viaggiano gratis. Un effetto perverso dell’accoglienza trentina.

Chi sarà il candidato presidente?

Lo decideranno collegialmente le forze politiche della coalizione e sarà il punto finale del percorso che parte con un accordo di coalizione e programma. Si troverà il candidato che meglio saprà rappresentare le istanze.

La Lega rinuncia alla leadership?

La Lega propone il proprio candidato e non mette veti. Ma ritiene che avendo preso il 27-28% in Trentino vada valutato l’apporto elettorale che una lista può dare. Dopodiché se domani mattina arriva il candidato che ci fa vincere saremo i primi ad appoggiarlo.

Troveremo assieme il candidato presidente che ci farà vincere. La Lega propone il proprio nome e non mette veti. Ma ritiene che avendo preso il 27-28% in Trentino vada valutato l’apporto elettorale che una lista può dare.

Lo state valutando?

Non il candidato, ma il perimetro della coalizione.

I nomi che girano sono oltre a lei Geremia Gios, Rodolfo Borga, Donatella Conzatti.

Non è venuto da Forza Italia quest’ultimo nome. Biancofiore non l’ha proposto, ma siamo disposti a valutarlo.

Lei rinuncerà all’incarico di deputato?

Sarei obbligato se mi candido e vengo eletto presidente e così facendo andrebbe al voto il collegio di Pergine per la Camera. Dovrei dimettermi anche se decidessi di rimanere consigliere, ma non ci ho pensato, mi sembra fantapolitica al momento.

La Lega è classe dirigente in tutto il nord, governa regioni, comuni grandi e piccoli. Dopo la vittoria in Friuli Venezia Giulia manca solo il Trentino. I tempi sono maturi per battere “l’anomalia”, un po’ appannata, del centrosinistra autonomista?

Quanto sta accadendo è la dimostrazione che il voto politico è stato anche amministrativo e mi fa piacere che ora l’abbiano capito i nostri avversari. L’alternanza credo possa fare bene. E non è che i leghisti lombardi o veneti sono più intelligenti di noi. La Lega può diventare tranquillamente classe dirigente anche qui. È che da noi il sistema è più consolidato e quindi sono serviti più anni per avere i risultati che abbiamo oggi. Qui si sa che “o sei dei loro” o non vai avanti.

Siamo classe dirigente e non è che i leghisti veneti o lombardi che governano nel loro territorio sono più intelligenti di noi trentini. Ci sono voluti più anni per arrivare ai risultati di oggi. Si sa che qui "o sei dei loro" o non vai avanti.

Lei ha fatto prevalentemene carriera politica. Qual è il suo curriculum?

Ho 46 anni, sposato con due figli, vivo a Avio. Sono un diplomato in enologia a San Michele all’Adige e ho una laurea in Scienze politiche, indirizzo economico, a Bologna con Romano Prodi. Ho infatti la sua firma sul libretto e poi gli ho votato contro in parlamento. Sono dottore commercialista però non pratico. Ho fatto l’assessore e il consigliere comunale a Avio dal 2000, poi nel 2006 sono diventato parlamentare, consigliere provinciale dal 2013 al 2018 e oggi deputato. Sono segretario della Lega dal novembre 2005.

Sono stato assessore, parlamentare, consigliere provinciale. Mi sono laureato in Scienze politiche, indirizzo economico, a Bologna con Romano Prodi. Ho la sua firma sul libretto e poi gli ho votato contro in parlamento.

Padre padrone della Lega nord trentina.

Più padre.

Prima di Salvini, che ha compiuto il parricidio politico, era stato un bossiano?

Tutti noi lo siamo stati. Sono seduto qui perché alla fine degli anni Ottanta un “pazzo”, nel senso positivo, varesino ha inventato la Lega. Noi abbiamo sempre avuto rispetto dei vari segretari, quindi Maroni e oggi Salvini.

Bossi è stato un "pazzo", nel senso positivo, per aver inventato la Lega. Senza non ci saremmo. Oggi c'è Salvini segretario. Rappresentiamo le istanze operaie che la sinistra ha abbandonato, ma siamo trasversali. E non siamo razzisti, ma realisti.

Il segreto della Lega, oggi non più nord, è essere nata operaia, aver portato i temi aggiornati di una base “di sinistra” su posizioni “di destra”?

Noi oggi rappresentiamo quelle istanze all’interno della classe operaia che una volta erano portate avanti dalla sinistra. Ma rappresentiamo anche artigiani, agricoltori e imprenditori. Tocchiamo le tematiche politiche trasversali nella società. La sicurezza, che riguarda un operaio che abita a Canova e si trova i ladri in casa come un imprenditore che vive a Povo, poi l’immigrazione e questo non è riuscito a capirlo la sinistra.

Non è razzismo, il prima gli italiani su cui ha calcato la mano Salvini?

Non è razzismo, è realismo. Oggi fare l’autista di autobus a Trento è diventato un lavoro a rischio. Se non stai attento a chi chiedi il biglietto rischi un pugno in faccia. E se ne prendi dieci  che si comportano così casualmente nove sono stranieri. È razzismo questo? No, è realismo.

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Ludwig Thoma Fr., 04.05.2018 - 13:45

Was ist das denn? Ein Gefälligkeitsinterview? Kein Wort, dass der Lega 48 Mio. € beschlagnahmt wurden und die Mitgliedsbeiträge jetzt parallel über einen Verein eingehoben werden, weil alles was in der Legakasse landet, direkt vom Gerichtsvollzieher abgeholt wird. Wo also kommt das Geld her, dass die Damen und Herren für den Wahlkampf ausgeben? Kein Wort, dass Herr Salvini noch vor 2 Jahren überzeugt davon war, sich nie wieder mit Herrn Berlusconi verbünden zu wollen.
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Fr., 04.05.2018 - 13:45 Permalink