Politik | Misure

Sul ring dell’A22

L’autostrada in galleria convince Kompatscher: “In 10 anni opera completata”. Bianchi sulle barricate: “Laives non si tocca”. Il piano per la mobilità della Provincia.
Kompatscher
Foto: USP/R.Clara

Anno nuovo, buoni propositi. Specie con la campagna elettorale a prua. Provvidenziale allora rinfrescare la memoria collettiva snocciolando gli obiettivi strategici di un tema capitale come quello della mobilità il cui piano di interventi - mirato in primis alla ferrovia con tempi di percorrenza più veloci - sarà discusso a breve in giunta. L’elettrificazione della val Venosta, il tunnel del Virgolo, il raddoppio della linea Merano-Bolzano, la variante della val di Riga (per la quale è previsto un investimento di 150 milioni, 95 già finanziati) e il centro di mobilità di Bressanone: in sostanza la parola d’ordine è “infrastrutture”, sottolineano all’unisono il presidente della Provincia Arno Kompatscher, l’assessore competente Florian Mussner e il capo ripartizione Günther Burger nella conferenza stampa di ieri, 3 gennaio, a cui hanno partecipato, come uditori, anche il sindaco Renzo Caramaschi e i due assessori Marialaura Lorenzini e Christoph Baur

L’alternativa del trasporto pubblico

Qualche dato: le obliterazioni - riferisce Mussner - parlano chiaro; sono passate dai 49,2 milioni del 2013 ai 53,3 del 2016, e così anche le entrate sono aumentate (da 32,2 a 40 milioni). La popolazione direttamente servita dal trasporto pubblico nel raggio di 500 metri oggi è pari a circa 469.000 abitanti, e cioè al 93% della popolazione. Ora, per fornire un migliore servizio in periferia il piano mobilità prevede di potenziare le linee periferiche (+46%), ma anche quelle principali (+18%) e quelle locali (+16%). “L’obiettivo di ridurre il traffico – sottolinea tuttavia il Landeshauptmann – si ottiene con una molteplicità di misure. Oltre ad avere mezzi pubblici che forniscono un servizio di qualità e a buon prezzo è importante, ad esempio, avere buone possibilità di lavoro in periferia, in modo che i cittadini non siano costretti a spostarsi”. Del resto i movimenti di veicoli in entrata e in uscita da Bolzano ogni giorno sono decine di migliaia: 39.000 passaggi da e per Merano, e, in successione, per Appiano 26.300, Laives 23.300, Val d’Isarco 19.000, Renon 4.400, Sarentino 4.900 e San Genesio 3.600.

Lotta al traffico

Le soluzioni su cui si insiste per risolvere il nodo della viabilità del capoluogo sono diverse, ormai è noto. Si va, come anticipato, dalla galleria ferroviaria del Virgolo al raddoppio dei binari nei 26 chilometri della tratta ferroviaria Bolzano-Merano - entro il 2025 - che comporterà investimenti da parte di RFI per circa 200 milioni. “L’offerta – spiega il Presidente – sarà migliorata del 90 per cento. Ci saranno quattro treni all’ora, due dei quali, effettuando due sole fermate, porteranno a ridurre i tempi di percorrenza del 35 per cento. In auto senza code, da Bolzano a Merano si impiegano 34 minuti e si spendono 13,20 euro. Con il treno ci si impiega 26 minuti e, con l’Alto Adige pass, i pendolari spendono 99 cent”. E poi c’è il Metrobus per l’Oltradige che, a lavori ultimati, avrà una capacità potenziale di 19.000 utenti al giorno, senza contare il centro intermodale che sarà realizzato a Ponte Adige, progetto su cui il vicesindaco e assessore comunale all’urbanistica Baur preme perché la Provincia acceleri i tempi di realizzazione. E infine il tram, la cui linea in futuro potrebbe essere anche prolungata verso l’Oltradige, informa Kompatscher dando la sua benedizione al progetto. 

Il summit

Sarebbero dovuti essere due i vertici - uno in programma l‘8 gennaio a Monaco e l’altro il 15 gennaio a Bolzano - insieme al ministro dei trasporti, Graziano Delrio. Il primo, a cui avrebbero dovuto partecipare anche i responsabili del dicastero dei trasporti di Austria e Germania, è saltato. Il ministro tedesco Christian Schmidt avrebbe dato forfait perché impegnato nelle trattative sulla formazione del governo. L'incontro sarebbe stato incentrato, fra le altre cose, sulla riduzione del traffico pesante sull’asse del Brennero e sul cosiddetto “pedaggio di corridoio” tra Monaco di Baviera e Verona. Scoraggiare il transito di quei mezzi che, pur allungando sensibilmente il loro percorso, scelgono il Brennero perché più conveniente, e incoraggiare il trasferimento delle merci su rotaia sono le missioni da compiere. Durante il secondo incontro troverà invece spazio il tema scottante dello spostamento del tracciato “bolzanino” dell’A22 in galleria, oggetto di un dettagliato studio realizzato da Autobrennero e progetto sostenuto con toni entusiastici da Kompatscher. Il piano di interventi collegato al rilascio della concessione della A22, che dovrebbe arrivare fra qualche settimana, prevederà un aumento degli investimenti di 500 milioni. “Una volta ottenuti i pareri del ministero e del Cipe, l’opera, che ridurrà non solo il traffico ma anche drasticamente l’inquinamento nel capoluogo, potrà essere completata in 10 anni”, così il Presidente della Provincia.

A22: Pollici alzati e ire funeste

“A22 in galleria e linea tram, grande soddisfazione per temi che sembravano sogni. E che ora si lavora insieme a Provincia, Comuni, Autobrennero, con il Ministro Delrio per realizzarli”. Se l’assessora Lorenzini è al settimo cielo, in zona Pd il vicepresidente della giunta provinciale Christian Tommasini, il segretario Alessandro Huber e l’assessore comunale Sandro Repetto provano a distendere i toni e ad evitare tensioni con il primo cittadino sventolando il ramoscello della pace. “Non c’è alcuna contrapposizione con il sindaco Caramaschi, ma anzi il massimo e totale impegno a portare avanti progetti in accordo fra la città e la Provincia. Per il Partito democratico - dicono - garantire lo spostamento dell'autostrada (risultato che il Pd nazionale renderebbe possibile grazie all'impegno del Ministro Delrio sulla concessione ‘in house’ della A22) in galleria e garantire anche i collegamenti e l'accessibilità alla città senza gravare su alcune arterie nodali come Oltrisarco, Viale Druso, Via Roma e Via Vittorio Veneto grazie al potenziamento dei parcheggi di scambio e dei collegamenti con i mezzi pubblici per i pendolari è di primaria importanza”. E ancora: “Il Pd garantirà attenzione su tempi, finanziamenti ed effettiva fattibilità”.

Di tutt’altro spirito il sindaco di Laives Christian Bianchi, a cui l’esito dell’incontro di ieri non è affatto piaciuto: “Ogni soluzione che preveda l’utilizzo del territorio di Laives per lo spostamento del tracciato della nuova A22 dovrà passare sul mio cadavere”, tuona il primo cittadino e su Facebook si sfoga così: