Chronik | La tragedia

Marmolada, 7 morti e 13 dispersi

Il bilancio della gigantesca valanga resta provvisorio, riprese le ricerche degli alpinisti che mancano all'appello.
Marmolada
Foto: Ansa

Sono almeno sette le vittime accertate in seguito al distacco di un imponente seracco di ghiacciaio sulla Marmolada, a tremila metri sotto Punta Rocca, avvenuto nel primo pomeriggio di domenica 3 luglio, intorno alle 13:45., Gli scalatori coinvolti erano divisi in più cordate. Le autorità hanno dichiarato che alcuni corpi sarebbero così deturpati da rendere impossibile l’identificazione, se non attraverso l’esame del dna.
Tra le vittime ci sono Filippo Bari, 27 anni, appartenente a un gruppo formato da tre alpinisti provenienti dal comune di Malo, in Provincia di Vicenza e Davide Miotti, guida alpina di Tezze sul Brenta che, stando alle ricostruzioni, si trovava assieme alla moglie Erica Campagnaro sulla Marmolada. Tra gli otto feriti recuperati c’è anche un giovane 27enne di Barbarano Mossano in provincia di di Vicenza, ricoverato all’ospedale Santa Chiara di Trento. Due i ricoverati in condizioni critiche
A mancare all’appello ufficialmente sono 13 persone. Fra questi 10 sarebbero italiani e 3 cechi (ritrovato il cittadino austriaco che si temeva fosse rimasto coinvolto). Ma il numero dei dispersi potrebbe essere superiore perché ci sono 4 auto, una tedesca, due ceche e 1 ungherese i cui passeggeri non sono stati ancora "reclamati" da parenti e amici.
I soccorritori, impegnati nelle ricerche anche durante la notte, sono nuovamente al lavoro con elicotteri dotati di tecnologia Artva per individuare i dispersi. Sono ancora in corso le verifiche per identificare i proprietari delle 16 auto che attualmente si trovano nei parcheggi situati nei pressi dei sentieri di accesso all’area.


 

 

Le reazioni

 

Intervenuto in collegamento a Sky TG24 l’alpinista sudtirolese Reinhold Messner, che in precedenza aveva dichiarato di non recarsi da anni sulla Punta di Rocca proprio a causa dello scioglimento dei ghiacciai, ha spiegato senza mezzi termini che "la montagna sente subito il caldo globale”. 
Secondo uno studio del Cnr, pubblicato due anni fa, entro il 2050 il ghiacciaio della Marmolada sarà infatti completamente scomparso a causa del riscaldamento globale. Il giorno precedente al crollo sul ghiacciaio era stato raggiunto il record delle temperature.
Una nota diffusa da Palazzo Chigi dichiara che “il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime il più profondo cordoglio per le vittime del terribile crollo sulla Marmolada. Il Governo è vicino alle loro famiglie e a tutti i feriti. Il Presidente Draghi è costantemente informato sull’andamento dei soccorsi dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, dal Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, dal soccorso alpino, dai vigili del fuoco, dalle autorità locali, che ringrazia per il loro incessante lavoro”.


E proprio il premier Draghi è arrivato nel pomeriggio del 4 luglio a Canazei, dove è stata allestita la centrale operativa che sta coordinando le operazioni di soccorso e ricerca e in cui verrà fatto il punto della situazione assieme alle autorità locali e alla Protezione Civile. Con lui il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, il presidente Arno Kompatscher e il governatore della Regione Veneto Luca Zaia i quali - assieme al presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti La procura di Trento ha aperto un fascicolo per disastro colposo, al momento a carico di ignoti.