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Top e flop della stagione Hcb

L'annata della squadra bolzanina è finita ieri nel peggiore dei modi con un passivo di sette gol al Palaonda. Il miglior giocatore è stato Mike Halmo, il peggiore ...
Hockey Bolzano Hcb contro Klagenfurt Toni Bernard
Foto: Valentina Gallina per Hcb fans

Si è conclusa la stagione più anomala dell’Hcb Suedtirol Alperia dal trasloco nel campionato transfontaliero, prima Ebel e oggi Ice. Anomala nei risultati perché per la prima volta il Bolzano non ha raggiunto i playoff e anomala perché più volte la squadra è sembrata sul punto di dare una svolta positiva alla stagione oppure di implodere in maniera definitiva e irreversibile. Alla fine a materializzarsi è stata la seconda opzione e lo ha fatto con un brutale 0 a 7 in casa, una ferita che impiegherà anni a rimarginarsi. Vediamo i protagonisti di questa stagione incompiuta che non vorrei vedere mai più.

PORTIERI

Kevin Boyle, voto: 1

L’indubbio epicentro di una stagione fallimentare: da anni non si vedeva a Bolzano un portiere capace di prendere i goal che ha preso lui, forse, anzi, non si era proprio mai visto. Un disastro di tali proporzioni in porta contagia rapidamente anche il resto della squadra: non deve essere facile pattinare su e giù per il campo, lottare sui disci, farsi piallare su una balaustra per poi vedere il proprio portiere prende goal su dei polsini marmellatosi o direttamente dall’ingaggio. Il fremito di terrore che attraversava noi tifosi ogni volta che un disco si avvicinava lemme lemme ai suoi gambali rimarrà nella memoria a lungo, si spera come termine di paragone insuperabile e mai più replicato. Capita ai giocatori che sfiorano per qualche partita l’Nhl di non superare mai il trauma del fallimento e non di non raggiungere più i livelli che li avevano portati sulla soglia della miglior lega del mondo e di contratti milionari. Il caso di Boyle sembra esser uno di questi. Rimane il mistero sul perché Knoll non l’abbia sostituito prima, era forse titolare di un contratto pesantissimo? Di certo è stata la principale ipoteca sulla stagione 21-22.

Justin Fazio, voto: 5 ½

Onesto back up dal doppio passaporto, è ormai evidente che Fazio non ha i numeri per essere un portiere titolare in un campionato come Ice. Nonostante la difficoltà oggettiva del compito ha fatto quello che ha potuto. Meglio di Boyle ma comunque non proporzionato alle ambizioni dell’HCB.

Andreas Bernard S.V.

Dopo la prestazione stellare dello scorso anno in sostituzione di Irving avrebbe forse meritato fiducia, quest’anno arriva fa due partite, la prima bene, la seconda molto meno, ma va detto che i compagni lo hanno lasciano solo davanti ai cecchini carinziani come un bersaglio impagliato. Peccato perché al netto dell’occasionale discontinuità il talento c’è.

DIFESA

Alex Trivellato, voto: 6 ½

A mani basse il migliore degli italiani a roster, mette ordine e qualità, nel disastro complessivo fa qualche errore anche lui ma rispetto ai compagni di reparto è un altro mondo. Uno dei pochissimi mattoni su cui ricostruire la Chiesa.

 

Keegan Lowe, voto: 1

Assieme a Boyle, il peggior giocatore del Bolzano in questa stagione. Un brutale -10 di plus minus che però ancora non esprime quanto di male si è visto sul ghiaccio. Si ricordano poche partite in cui Lowe non si sia prodotto in errori decisivi, anche lui in grado di distruggere il “momentum” della squadra e far chiedere ai compagni “ma perché sudare tanto?”. Anche nel caso di Lowe rimane un mistero il mancato taglio.

James Dehaas, voto: 4

Un po’ meglio di Lowe ma, come dire, ci vuole poco.

Mathew Maione, voto: 5 ½

Fosse un giocatore normale meriterebbe la sufficienza ma con il suo curriculum e avendo l’incarico di sostituire Robocop Robertson – l’Mvp Hcb della scorsa stagione – non si può dire che Maione sia riuscito nel suo compito né che abbia soddisfatto le aspettative. Resta il sospetto che avrebbe potuto fare bene nei playoff, se ci fossimo arrivati.

Nick Plastino, voto: 5

Avanzare dell’età o declino della motivazione? Questo può saperlo solo lui, di certo l’ex ministro della difesa quest’anno è sembrato al massimo un sottosegretario. Peccato perché nei suoi momenti migliori è un difensore di grande eleganza, davvero tanti però gli svarioni e le dimenticanze sotto porta.

Dylan Di Perna, voto: 6

Il boscaiolo italo canadese nella prima parte della stagione ha espresso il tipo di hockey rustico che piace a tanti tifosi del Bolzano. Mani non esattamente da artista giapponese dell’origami ma un irresistibile attrazione per le balaustre e tanto basta considerato il suo ruolo nello schema complessivo delle cose. Segna anche un epico gollonzo di sponda al Pusteria, peccato solo che di questa stagione si ricorderà altro. Sacrificato all’altare della qualità per prendere Ciampini, gli dei del ghiaccio non hanno però ascoltato la preghiera.

Tauferer, Parini, Kankaanpera: Senza voto

Da aggiungere solo che l’acquisto last minute del finlandese di mezz’età la dice lunga sulle residue speranze della dirigenza sulla soglia dei playoff.

ATTACCO

Mike Halmo, voto: 8

Qualità, dedizione, intensità. Sempre. Dopo la vergognosa campagna di discredito subita dalla lega e dai media austriaci la scorsa stagione, Halmo se ne sbatte allegramente e suonando il piffero si dimostra il migliore dei rari nantes in gurgite vasto. Sarebbe bello rimanesse ma forse si è stufato pure lui e le offerte non gli mancheranno di certo dato che chi disprezza compra.

 

Angelo Miceli, voto: 7

Il calabrian sniper tira fuori forse la sua stagione migliore da quando a Bolzano, si incaponisce meno del passato in infinite giravolte sulle sponde e punta più il portiere, con ottimi risultati. Può essere più corale ma chi fa goal ha sempre ragione.

Bret Findlay, voto: 5

Se il mago non segna serve a poco. Novità assoluta nell’ultima parte di stagione lo si vede aggirarsi – anche se con una certa circospezione – dalle parti delle balaustre, il che è encomiabile ma le sue polveri rimangono bagnate, le occasioni sprecate non si contano e alla fine nell’hockey vince chi fa più goal, non chi fa più tiri sul portiere. Oltretutto investe il povero Gadzley che dopo il trauma cranico non sarà più lo stesso.

Dustin Gazley, voto: 4

Stesso discorso di Findlay, un giocatore compatto come Gadzley deve saltare l’uomo, infilarsi nei pochi decimi di secondo che la difesa gli concede e sparare samocche urticanti nel sette. Invece da parte sua tantissime imprecisioni e un’inedita lentezza di gambe. La difesa non è il suo e con l’irrilevanza in attacco la cosa si nota di più

Dan Catenacci, voto: 2

Poche idee ma confuse.

Daniel Ciampini, voto: 4

L’Hcb rinuncia al Signore del Legname Dylan di Perna per lui, poteva essere una buona idea, non lo è stata.  Aveva fatto bene a Innsbruck, in un club che però ha una concezione del gioco perfettamente antitetica a quella del Bolzano. Non è da escludere che sia rimasto vittima di uno spogliatoio ormai compromesso

Domenic Alberga, voto: 6 -

Leggenda vuole che Alberga sia che si trovi da Ciano o al Kaiserkron sia comunque in grado di dumpare negli angoli. Purtroppo a parte questo non fa molto altro. Leader ideale di una quarta linea che non deve prendere goal ma nemmeno segnarli, guadagnando tempo utile ai cecchini per rifiatare in panchina. Un giocatore così ha senso se costa poco e si inserisce in una squadra le cui prime linee fanno goal a ripetizione. Con ogni evidenza non è però il caso del Bolzano di quest’anno. Sul finale di stagione fa lui stesso qualche goal del tutto inaspettato. Leggermente sopra le – basse – aspettative.

Joseph Mizzi, voto: 3

Non da Bolzano.

Luca Frigo, voto: 5

Giocatore per molti aspetti misterioso. In questa stagione gli sono mancati i goal pesanti – seppur rari – a cui ci aveva abituato, fa moltissimo lavoro sporco, ogni tanto ha inconsulti guizzi di qualità e qualche momento di furbizia quasi calcistica, ma se siamo del tutto onesti non possiamo ignorare che il suo percorso di crescita sembra essersi fermato.

Anton Bernard, voto: 4

Altro personaggio se non da romanzo quanto meno da racconto. Una vita consacrata all’hockey con le giovanili in Germania, l’esperienza in America, sacrifici fatti per arrivare ad eccellere. Ne viene fuori un giocatore con una certa qualità delle mani, autore di uno dei goal più belli degli ultimi anni, quello in wrap around di rovescio contro il KAC l’anno dell’ultima coppa, un giocatore a cui però mancano gli occhi della tigre. L’incarico di capitano si dimostra più grande di lui e il ritiro dopo un brutale 0 a 7 in casa testimonia tutta la disaffezione che Bernard sembra ormai provare nei confronti della passione di una vita. Non tutte le persone sono dei leader, e in questo non c’è niente di male, peccato solo non averlo capito di per tempo. La colpa non è solo di Bernard ma anche di chi lo ha incoronato capitano. In questi anni con la C sulla maglia di Bernard, il Bolzano è stato maltrattato in lungo e in largo dagli arbitri e dalla lega, un capitano non è onnipotente ma può far sentire la sua voce se ha il carisma necessario al ruolo. Come giocatore anche lui si è fermato, gli italiani del Bolzano invece che migliorare con il tempo come i grandi vini rossi sembrano sempre più fare la fine dei bianchi poco strutturati.  L’ultimo che ha continuato a maturare una volta messo in una bottiglia biancorossa è stato l’ex capitano Alexander Egger. Un tema su cui riflettere per il futuro dell’HCB.

 

Marco Insam, voto: 4 ½

Un parziale risveglio nel finale non può emendare il resto dell’anno vissuto in maniera ectoplasmatica. Vale per lui lo stesso discorso sul vino fatto per Bernard.

Daniel Frank, voto: 5

Beniamino dei tifosi, dalla gelateria di Merano alla prima linea del Bolzano la strada è lunga e Frank l’ha percorsa con rocciosa determinazione. Seppur migliorato negli anni anche dal punto di vista tecnico non avrà mai grande qualità nelle mani ma l’hockey è uno sport generoso con chi si sacrifica, quest’anno però l’intensità alla Gattuso di Frank è venuta un po’ a mancare. Frank chiude con il peggior plus minus della squadra (-12, peggio perfino di Lowe). Come una fenice fatta di impegno è atteso alla risurrezione.

Leonardo Felicetti, voto: 6

Visto troppo poco ma quel che si è visto è piaciuto. Si spera in un contratto vero per la prossima stagione e poi in un’evoluzione da grande Barolo.

Tutti gli altri: S.V. troppo poco per giudicare.

 

COACH, STAFF E PUBBLICO

Doug Mason, voto: 4

Brava persona ma scelta inspiegabile, il Bolzano è una squadra vincente e Mason non aveva mai vinto niente, e anche se può parere brutto da dire se non hai vinto niente nei primi 66 anni della tua vita è statisticamente molto difficile che vincerai dopo. Passeranno alla storia del club i suoi incredibili time out spesi interamente in silenzio durante frangenti in cui la squadra si trovava in difficoltà e sarebbero servite le indicazioni di un vero leader. Un enigma che poteva essere risolto solo con l’esonero.

Greg Ireland, voto: 5

Nord americano in purezza, Ireland ha lavorato molto sull’aspetto motivazionale dello spogliatoio, senza però ottenere risultati apprezzabili, complici anche due zavorre come Boyle e Lowe e la ben nota avversione degli arbitri Ice per le squadre non austriache. Dove Ireland ha di nuovo fallito personalmente è stata invece la battaglia tattica con Petri Matikainen, l’allenatore del Kac, che l’aveva surclassato nella gestione degli special team nella finale dello scorso anno e lo ha di nuovo battuto sullo stesso terreno anche quest’anno.

Nelle due partite di pre-playoff, quelle che potevano cambiare una stagione, si è visto forse il miglior Bolzano, peccato per la mortale imprecisione sotto porta e la mancanza di soluzioni offensive. Il possesso di disco non basta. Dopo il dominio nella scorsa regular season è come se i coaching staff della ICE avessero imparato a leggere l’attacco di Ireland, neutralizzandolo. Da quel momento il coach biancorosso non è sembrato in grado di generare nuove opzioni. Costretti a girare sulle sponde come squali senza denti, lontani chilometri dal portiere, il destino dei giocatori del Bolzano era segnato.

Dr Knoll: voto 5

L’artefice di mille successi, il capo di tutta la baracca, il Dottore, questa volta ha fatto un giro a vuoto. Capita anche ai migliori. Nell’hockey sbagliare portiere è gravissimo, sbagliare portiere, due difensori e l’allenatore è un disastro. Peccato solo non essersi liberati di Boyle e Lowe molto prima, in questo modo è stato vanificato lo sforzo economico fatto per tenere a Bolzano molti giocatori che avevano fatto bene in passato. Scandalosa l’esclusione dalla CHL e rivedibili anche le partite perse a tavolino in ICE, purtroppo però il Bolzano, solo com’è, non ha alcun leverage e questo è un dato di fatto.

I tifosi del Bolzano sui social Voto: 0

Peggio del Bolzano di questa stagione ci sono i rantolanti commentatori dell’internet che trattavano già una squadra seconda in classifica come fosse stata ultima. Le responsabilità esistono, i fallimenti anche, ma un sacco di gente dà l’impressione di doversi fare una vita che gli dia una qualche forma di soddisfazione al di fuori della tastiera.

 

Mike Bolognini: voto 10

L’anno in cui l’ambiente dell’hockey bolzanino perde una colonna e una delle sue persone migliori, avrebbe meritato un’altra conclusione. Michele Bolognini era una persona di talento, d’intelligenza e generosità non comuni e nessuna di queste parole è retorica. Ci mancherai Mike.